(Sola mi capita di camminare)
Autrice: Luisa Barana
Sola mi capita di camminare
Per corsi affollati.
Il borboglio mi circonda
Il silenzio mi riempie.
Come un lampione spento
osservo le luci.
Catturo parole
non mie
Vivo esperienze straniere
mi nutro di emozioni altrui.
Non rappresento nessuno
Nella sfilata di maschere,
ma or una, or l'altra.
Rivesto il mio nulla di vuoti contorni.
Per contattare l’autrice: luisa.barana@gmail.com
Possiamo attraversare un paesaggio umano come di
solito lo si attraversa, cioè con una totale o quasi distrazione perché l’attenzione
è proiettata verso ciò che ci siamo lasciati alle spalle o ciò che ci attende,
oppure con consapevolezza.
Luisa Barana è
attenta, partecipe, e, da brava poetessa qual è, sa registrare e fermare con le
parole i “movimenti interiori” che la riguardano, durante lo “spostamento
esteriore”. Ecco le parole catturate, le
esperienze straniere; ecco l’inevitabile sfilata delle maschere. Ma Luisa Barana registra soprattutto il
proprio senso di inadeguatezza, quel silenzio e quella solitudine che sfociano
in un “nulla” che opprime, seppur nel contesto di un movimento che, almeno in
parte, riesce ad attenuare la sensazione.
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