lunedì 29 gennaio 2018

Lunedì Poesia - Rosa Penna



Bambini di un tempo

Giocavan felici i bambini,
di un tempo, con piccole
cose o cose da niente.
Al primo vocio correvan per
le vie. E l‘aria, all’improvviso,
si riempiva di sorrisi,
di allegria e di infinite “conte”.
Portavano tra le mani
carretti fatti con vecchi
rocchetti e bambole di
foglie di grano.
Avevan nelle tasche tozzetti
di pane e acqua da bere alla fontana.
Giocavano felici i bambini di un tempo,
con piccole cose o cose da niente.

Rosa Penna

Per contattare l’autrice: rosapenna159@gmail.com

Il ricordo è sempre parte integrante della vita di tutti noi. Tocca all’artista saperne cogliere i tratti comuni, cosa che fa egregiamente Rosa Penna in questa poesia che, fin dai primi versi, “ci trasporta” in un mondo ben diverso dagli scenari attuali. Un mondo fatto di incontri in cortile, di giochi basati su pochissimi oggetti a disposizione.
Con tratti di particolare musicalità, Rosa Penna richiama un’epoca ormai scomparsa, da un punto di vista “esterno”, anche se certamente non sono cambiati gli sguardi, le emozioni, gli entusiasmi che guidano i bambini: un mondo “interiore” che ha sempre tantissimo da insegnare agli adulti, e la “bambina-poetessa” ce lo ricorda con grande tatto e lungimiranza.  

Scrivi poesie? Leggi il bando di Lunedì Poesia


Per i tuoi racconti brevi, leggi qui il concorso adatto per te!

mercoledì 24 gennaio 2018

A "L'ARGOLIBRO" un particolare laboratorio di cartapesta


FEDELE A TE STESSO
Laboratorio di Cartapesta
Realizzare una maschera di cartapesta con 
Bianca Magliacano


L'ARGOLIBRO
Libreria indipendente
Viale Lazio 16 (Zona sud, adiacente Via Salvo D’Acquisto) -  Agropoli (SA)
21 e 22 febbraio dalle ore 17:00 alle ore 19:00
Costo a partecipante: € 13,00

Kit dei partecipanti al laboratorio (da procurarsi individualmente): colla vinilica, carta giornale, pennelli, bomboletta spray vernice incolore lucidante  e colori acrilici.

La Costruzione della Maschera personale come rappresentazione di se stessi
Un vecchio adagio recita: “Se vuoi una cosa fatta bene, fattela da solo.” E cosa si può volere di cosi preciso e veritiero da non poterne affidare la realizzazione a nessun altro, ma proprio nessuno: non il proprio medico, partner, astrologo o confessore? La rappresentazione di noi stessi.
La Maschera svela perché rappresenta emozioni, ricordi, caratteri, abitudini, tic e manie.
La maschera Ri-vela e lo fa da tempo immemore.
In due incontri programmati, l’artista Bianca Magliacano insegnerà a ciascuno dei partecipanti a trovare la cifra di sé stessi tramite la realizzazione di una maschera artigianale di cartapesta, creata con molteplici materiali spesso di riciclo, diversi come tantissimi sono gli aspetti della propria personalità.
Curiosità sull’impiego della maschera come soggetto di rappresentazione nel teatro classico, moderno e contemporaneo, in molteplici culture e abbinamenti con culti sciamanici, giochi di introspezione e ruolo, test creativi e tanto altro saranno gli ingredienti di un viaggio in sé stessi per costruire la propria personalissima maschera. Non quella che nasconde ma quella che riassume e rappresenta ciascuno nella propria UNICITÀ.


Bianca Magliacano nasce a Torre del Greco. Oggi Vive ad Agropoli ed opera attraverso i suoi Laboratori che promuove nella sua virtuale “Bottega dell’Impossibile", dove Bianca dice “TUTTO è POSSIBILE!”
Proviene da una famiglia (paterna) di artisti: i suoi trisnonni erano vedutisti dell'Ottocento, il nonno musicista eclettico, ma la sua formazione artistica è frutto della sua passione e di preziose collaborazione con artisti scenografi, costumisti, musicisti, scultori, architetti. Autodidatta, da decenni produce ed espone in gallerie private e pubbliche. Studio Bellavista di Portici, Biennale di Madonna di Pugliano, Biennale di Basilica S. Maria la Bruna di Torre del Greco, Premio Città di Cercola, Rassegna del Verde di S. Sebastiano al Vesuvio, Marzo Donna a Castel dell'Ovo. L'artista ha collaborato inoltre con numerose Associazioni Culturali Italiane ed Estere mediante progetti d'intervento sull'ambiente, o a favore dei minori socialmente disagiati, oltre che a favore della diffusione della cultura e di tutte le possibili sue diramazioni ed applicazioni.

Per qualsiasi ulteriore informazione e per prenotazioni: 3428481259 – 3292037317

giovedì 18 gennaio 2018

Premio Nazionale di Poesia Breve su ceramica “KERAMOS”: parte l'ottava edizione!

Fotografia di Milena Esposito

ATTENZIONE:
scadenza prorogata al 
15 giugno!

L’Associazione Artistica e Letteraria "Gli Occhi di Argo", in collaborazione con la Casa editrice/Libreria indipendente “L’ArgoLibro”, con il Centro Artistico “KERAMOS” di Antonio Guida, con l'Associazione culturale "PAOLO SERRA" e con il Patrocinio del Comune di Agropoli (SA), organizza l’Ottava edizione del Premio Nazionale di Poesia Breve “KERAMOS”, articolato nelle seguenti sezioni:

- Sezione A : Poesia dedicata alla Dea Madre e/o al Mito.
- Sezione B : Poesia dedicata al fuoco e/o alla terra.
- Sezione C : Poesia dedicata al mare e/o alla luna.
- Sezione D : Poesia dedicata al Cilento.
- Sezione E : Poesia dedicata agli alberi e/o ai fiori.

L'argilla è la materia per fare la ceramica. Keramos, in greco, vuol dire "argilla" o meglio indica l'oggetto di ceramica finito. Nella mitologia Keramos era il dio protettore dei ceramisti cioè di coloro che lavoravano l'argilla. Dio notturno e mediterraneo del fuoco e della Terra. A lui è dedicato questo Concorso.

1. È possibile partecipare ad una o più sezioni con una sola poesia inedita per sezione (LUNGHEZZA MAX 8 VERSI, SONO CONSIGLIATI VERSI BREVI) da inviare via e-mail all’indirizzo: occhidiargo@hotmail.it oppure largolibro@gmail.com  corredata di allegato contenente i dati anagrafici, indirizzo completo, numero telefonico e la dichiarazione che l'opera presentata al Premio di Poesia “KERAMOS” è inedita e frutto del proprio intelletto.

2. Per ogni sezione alla quale si partecipa è richiesto un contributo di € 15,00 da versare sul conto Postepay o bonifico bancario, i dati di riferimento sono:

Postepay:
FRANCESCO SICILIA
numero carta: 4023 6009 5284 9497
Codice fiscale: SCLFNC69E19A091G

Codice IBAN:
L’Argolibro Editore di Francesco Sicilia
IBAN IT21 D070 6676 0200 0000 0410 702

3. Le poesie devono pervenire entro e non oltre il 15 giugno 2018. L’e-mail deve essere completata da tutti i dati dell'autore, incluso indirizzo e numero di telefono. L'oggetto della mail deve riportare il nome “Keramos” e la lettera della sezione o delle sezioni scelte. Attenzione: la redazione conferma sempre la corretta ricezione dell’e-mail; nel caso non pervenga la conferma entro 3 giorni, chiedere conferma al 3395876415.

4. I nominativi della giuria, il cui giudizio è insindacabile ed inappellabile, saranno resi noti il giorno della cerimonia di premiazione che si terrà ad Agropoli (Sa) nell’estate 2017, seguirà cerimonia di affissione delle Ceramiche Artistiche.

5. In premio, per i dodici vincitori: la riproduzione delle poesie su pannello di ceramica maiolicata; la pubblica lettura durante la premiazione, presso il Castello medievale di Agropoli; un Attestato di Merito; la pubblicazione della poesia sulle copie de I 2MILA SEGNALIBRI (il pieghevole mensile de “Gli Occhi di Argo” e “L’ArgoLibro” stampato e distribuito ogni mese in duemila copie cartacee).

6. Le Targhe di Ceramica Artistica saranno realizzate dallo Studio d’Arte Guida di Antonio Guida e non saranno consegnate agli autori ma, in una pubblica manifestazione (che si svolgerà tra giugno e luglio 2018, in data che sarà prontamente comunicata non appena fissata), saranno affisse in modo permanente presso il Centro storico della Città di Agropoli.

7. Tutte le spese di partecipazione restano a carico dei partecipanti. Non è obbligatoria la presenza dei vincitori alla cerimonia finale di premiazione.

8. L'organizzazione si riserva la facoltà di pubblicare e divulgare, a propria discrezione, gli elaborati pervenuti senza che gli autori abbiano nulla a pretendere come diritto d'autore.
I diritti rimangono comunque di proprietà dei singoli autori.

9. La partecipazione al Premio implica la conoscenza e la piena accettazione del presente regolamento, l'inosservanza costituisce motivo di esclusione.

10. In relazione agli articoli 13 e 23 del D.lg n. 196/2003, l'organizzazione del Premio assicura che i dati personali acquisiti vengono trattati con la riservatezza prevista dalla legge e saranno utilizzati esclusivamente per l'invio di informazioni culturali e per gli adempimenti inerenti il concorso.


11. Per qualsiasi ulteriore informazione: occhidiargo@hotmail.it - largolibro@gmail.com - 3395876415 - 3292037317

"I cundi re ‘na vota" a Cannalonga: le foto

Un'Aula Consiliare gremita, presso il Comune di Cannalonga, ha salutato nel migliore dei modi la prima presentazione ufficiale del nuovo libro di Nello Amato, "I cundi re ‘na vota - La grande bellezza di Cannalonga", edizioni "L'ArgoLibro" (qui trovate la pagina dedicata).
Oltre all'autore, un particolare ringraziamento va al Consigliere comunale Giuseppe Di Gregorio, all'Editrice Milena Esposito, al Professor Fernando La Greca, al Professor Peppino Palladino, alla giovanissima scrittrice Gianna Laurito.
Grazie a Toribio Antonio Cortazzo e Francesco Cortazzo per l'intervento musicale.
Di seguito, alcune foto di Giuseppe Palladino dedicate al piacevolissimo incontro.
Qui e qui trovate le pagine delle altre due opere di Nello Amato pubblicate dalla Casa editrice "L'ArgoLibro": la raccolta "Poesie d'amore" e la commedia "Mennonia nel Paese delle Meraviglie".


















mercoledì 17 gennaio 2018

A "L'ARGOLIBRO" ricordiamo il grande Luigi Tenco


Il 27 gennaio 1967 moriva uno dei più grandi musicisti del secolo scorso.
Figura controversa e complessa, ancora oggi fa discutere.
Parliamone insieme a "L'ARGOLIBRO".

DOMENICA 28 GENNAIO ORE 18:00

CI... TENCO

Chitarra e voce:
VINCENZO ROCCIOLO

Letture:
BIANCAROSA DI RUOCCO

Vi aspettiamo presso la
libreria indipendente
L'ARGOLIBRO
ad Agropoli in Viale Lazio 16
(zona sud, adiacente Via Salvo D'Acquisto,
nei pressi del Centro per l'Impiego).
Infoline: 3395876415


L'ARGOLIBRO:
sempre più largo ai buoni eventi!


Se potessi, amore mio, | ti darei tutto quel che vedo | ma posso darti solo quel che ho io | e purtroppo non è gran cosa. | Se potessi, amore mio, | vorrei essere un grand'uomo, | saperti amare come una regina, | ma purtroppo son quel che sono. 
(da Se potessi amore mio)

A Roccadaspide torna "RitrovArti all'Aspide"!


DOMENICA 21 GENNAIO ORE 18:00
AULA CONSILIARE
COMUNE DI ROCCADASPIDE
Rassegna
RitrovArti all’Aspide
A cura del
COMUNE DI ROCCADASPIDE
e della Libreria L’ARGOLIBRO


Presentazione del romanzo
LA NOTTE CHE CI VIENE
INCONTRO
di CLAUDIO GRATTACASO
Manni Editore



 Mostra Personale di
MIRETTA SPARANO



martedì 16 gennaio 2018

"Delle rose e di altri inverni" di Eufemia Griffo



JANE AUSTEN e quella sottile seducente ironia

"Il suo straordinario talento le meritò le lodi di quanti la conobbero".
È questa l'iscrizione funebre posta sulla lapide di Jane Austen, mito della letteratura inglese, scrittrice dall'elegante stile narrativo, che con intelligenza, grazia, arguzia, e spregiudicata ironia tipicamente britannica, seppe mettere in ridicolo i costumi della società del tempo.
Osannata e denigrata, accusata dai detrattori di aver imbrigliato nel perbenismo il romanzo inglese, considerata da amici e parenti come una zitella inaridita a caccia di marito, "la più carina, la più sciocca, la più affettata farfalla in cerca di marito che io abbia mai conosciuta", giudicata, invece, da Virginia Woolf, "la più perfetta artista tra le donne" per l'immortalità dei suoi libri e definita da G.H. Lewes "Sorella minore di Shakespeare", per l'enorme ricchezza di personaggi che la sua fantasia seppe elaborare, Jane, attingendo dall'esperienza personale, ambientò i suoi libri nel piccolo mondo della nobiltà di campagna e della borghesia di provincia, ritraendo, sempre dal punto di vista femminile, personaggi che ben conosceva e dei quali coglieva sia il profilo psicologico che il comportamento sociale.
Penultima di otto figli, nacque a Steventon, nella contea dell'Hampshire, in Gran Bretagna, il 16 dicembre del 1775 e morì a Winchester nel 1817. Figlia di rettore di parrocchia, Jane iniziò la sua educazione scolastica ad Oxford e la proseguì alla Abbey School di Reading e a soli undici anni la terminò, proseguendo la sua istruzione in casa da autodidatta, dichiarando in seguito con umiltà e modestia: «Posso vantarmi di essere la donna più ignorante e meno istruita che abbia osato diventare scrittrice.»
La vita di Jane si svolse tutta fra le pareti domestiche, in un legame molto stretto con Cassandra, la sorella maggiore, che costituì anche la fonte più ricca e attendibile di notizie sulla scrittrice. Le due sorelle furono entrambe vicine al matrimonio ma il fidanzato di Cassandra fu assassinato mentre quello di Jane morì prima di poter coronare il loro sogno d'amore. Dopo questi due drammatici episodi, le due sorelle non si sposarono e vissero sempre insieme, scrivendosi regolarmente lettere durante i periodi di separazione,  molte delle quali distrutte dalla stessa Cassandra che se ne fece censore, per evitare che diventassero pubbliche.
Per Jane Austen il successo letterario arrivò tardi; i suoi primi scritti, parodie in forme letterarie, genere molto diffuso all'epoca, risalgono al periodo fra il 1787 e il 1793, ma da vivente la Austen vide pubblicati solo quattro dei suoi capolavori, in larga parte dedicati al matrimonio e all'amore. Il suo primo romanzo "Buon senso e sensibilità" fu pubblicato nel 1811, mentre "Orgoglio e pregiudizio" nel 1813. Seguirono quindi "Mansfiel Park" ed "Emma".
Raggiunta la fama sia in Inghilterra ( il principe reggente, il futuro Giorgio VI,  in ognuna delle residenze regali aveva una copia del romanzo "Emma"), sia all'estero, mentre componeva "Abbazia di Noarthanger" e "Persuasione" (che, faticosamente riuscì a completare), Jane contrasse una malattia inguaribile, il morbo di Addison, e il 18 luglio del 1817, a soli quarantadue anni, si spense tra le braccia della sorella Cassandra.
Il suo romanzo più famoso e più amato dal pubblico di tutti i tempi, meritatamente considerato un capolavoro, portato spesso anche sullo schermo al cinema e in televisione, è "Orgoglio e pregiudizio", definito dall'autrice «Il mio unico figlio adorato.»
Esso narra la vicenda amorosa di due giovani divisi da incomprensioni dovuti ai preconcetti e ai pregiudizi dell'ambiente provinciale nel quale vivono.
Ai tempi della Austen le fanciulle venivano educate esclusivamente nella prospettiva del matrimonio, al quale dovevano arrivare caste, e una volta sposate, avevano l'obbligo di garantire eredi, meglio se maschi, della cui educazione, però non si occupavano direttamente. Dovevano sempre comportarsi secondo le norme del galateo, vestire in modo consono al proprio stato sociale, saper ben conversare ma evitare di parlare di politica e di religione, intrattenere gli ospiti suonando il pianoforte; i loro compiti consistevano nella direzione della casa e della servitù e nell'occupazione in opere caritatevoli. Inoltre poiché allora l'Inghilterra sovente era in guerra, per convincere i pochi uomini rispettabili al matrimonio, evitando così alle figlie l'onta e il peso del zitellaggio, i genitori arrivavano ad offrire somme enormi in dote. L'amore e il matrimonio non erano perciò libera scelta, ma soggiacevano, soprattutto per la donna, a un fitto intrico di regole e convenzioni sociali sapientemente ritratti in tutta l'opera della Austen. In "Orgoglio e pregiudizio" l'autrice volle sottolineare quali fossero le vere caratteristiche necessarie a garantire la riuscita di un matrimonio e come la nobiltà si rivelasse più nel comportamento che nell'educazione.

«Attraverso la fine descrizione psicologica, ma anche con acuta ironia, delle passioni e delle avventure dei protagonisti della vicenda (Elizabeth Bennet, intelligente, sagace e razionale, Fitzwilliam Darcy, ricco e bello, ma anche snob e altezzoso, Charles Bingley gentile ed affabile, Jane Bennet, dolce e affettuosa, i coniugi Bennett, mal assortiti, la moglie poco intelligente ed ossessionata solo dal desiderio di maritare le figlie, Collins, l'arrampicatore sociale, lady De Bourgh, zia di Darcy, snob come il nipote e convinta che la sua condizione privilegiata le consenta di poter giudicare tutto e tutti, e così via con tutti gli altri attori della storia), la Austen seppe consegnare alla letteratura universale una galleria di personaggi che, in ogni palpito, angoscia, comportamento, osservazione, in un'incredibile varietà di sfumature, si rivelano ancora oggi straordinariamente attuali.»
(dal libro “Donna non sol ma torna musa all'arte” di Francesca Santucci, Edizioni IL FOGLIO, II edizione novembre 2003)


Orgoglio e pregiudizio, il romanzo più famoso di Jane Austen

«È verità universalmente riconosciuta che uno scapolo in possesso di un solido patrimonio debba essere in cerca di moglie.»

Il romanzo ha come temi principali l'orgoglio di classe del signor Darcy e il pregiudizio di Elizabeth Bennet nei confronti di quest'ultimo. La trama si concentra sulle vicende della famiglia Bennet, composta dai signori Bennet e dalle loro cinque figlie: Jane, Elizabeth (per gli amici Lizzy), Mary, Catherine (detta anche Kitty) e Lydia. L'obiettivo rimasto alla signora Bennet, vista la mancanza di un figlio maschio che possa ereditare la loro tenuta di Longbourn nell'Hertfordshire, è quello di vedere sposata almeno una delle sue figlie prima possibile. La signora Bennet è una donna frivola mentre il signor Bennet è un uomo intelligente, sarcastico e imprevedibile. È tuttavia affezionato a Jane e soprattutto a Elizabeth, ragazza di carattere assennato e ragionevole.
Quando un ricco scapolo, il signor Bingley, si trasferisce a Netherfield, una tenuta in affitto nelle vicinanze, la signora Bennet freme affinché le figlie gli vengano presentate quanto prima. Il primo incontro ha luogo durante il ballo dato da Sir Lucas, vicino di casa dei Bennet, dove la famiglia viene presentata al signor Bingley, alle sue sorelle e al misterioso signor Darcy. Bingley è cortese e socievole, mentre Darcy e le sorelle di Bingley rimangono in disparte gran parte della sera passando il tempo fra loro. Durante il ballo Elizabeth viene definita da Darcy "Appena passabile ma non abbastanza bella da tentarmi". Elizabeth lo sente e pur mostrando ironia per l'accaduto, lo prende in antipatia. Il signor Bingley e Jane, invece ballano tutta la sera con gran diletto.


Jane va in visita a Netherfield per un tè con la signorina Bingley. Spinta dalla madre, Jane va a cavallo a Netherfield e viene sorpresa da un temporale che le vale un serio raffreddore, costringendola a trattenersi presso i Bingley per qualche giorno, proprio come sua madre aveva architettato, negandole la carrozza. Elizabeth va a trovarla e rimane ospite a Netherfierld per prendersi cura della sorella. Darcy ha quindi l'occasione di approfondire la conoscenza con lei e di scoprirsene, suo malgrado, affascinato. Questa situazione esacerba i rapporti fra Elizabeth e la signorina Bingley che progetta di conquistare Darcy.
Nel frattempo Longbourn viene sconvolta da un nuovo arrivo: il signor Collins, cugino delle ragazze nonché pastore. William Collins è il legittimo erede di Longbourn e spera di poter sposare una delle figlie dei Bennet. La sua inevitabile scelta ricade immediatamente su Jane, la più bella. Il signor Collins viene ben presto informato dalla signora Bennet che Jane sarà presto fidanzata e che pertanto la sua scelta dovrebbe ricadere su Elizabeth.
Le sorelle Bennet si recano spesso, per trovare la zia, alla vicina Meryton e qui un giorno hanno modo di conoscere l'affascinante signor Wickham, che dichiara di conoscere da tempo Darcy e di aver vissuto con lui a lungo durante l'infanzia, ma che è stato trattato così malamente che ora i loro rapporti sono pessimi. Wickham racconta a Elizabeth del comportamento oltraggioso avuto da Darcy nei suoi confronti, e lei prende subito le parti di Wickham, sentendosene un pochino attratta.
Il signor Bingley organizza un ballo a Netherfield, come promesso alle sorelle Bennet. Il suo trasporto nei riguardi di Jane è visibile, tanto che la società locale dà il loro matrimonio per certo. Il signor Darcy si convince tuttavia che Jane non sia realmente innamorata dell'amico. Inoltre nota la proverbiale frivolezza di Catherine e Lydia e l'incapacità di mantenere il dovuto contegno dei signori Bennet. Pertanto si convince che la cosa migliore per Bingley sia lasciare Netherfield al più presto. Nel frattempo il signor Collins si getta in una corte sfrenata, che culmina con la richiesta della mano della secondogenita Bennet, la quale rifiuta categoricamente nonostante le rimostranze della madre. Il signor Collins, deciso a tornare a casa con una moglie, sceglie di sposare Charlotte Lucas, la migliore amica di Elizabeth.


Dopo la partenza di Bingley e la chiusura di Netherfield, Jane riceve l'invito degli amati zii a Londra e lo accetta, mentre Elizabeth parte per Rosings, nel Kent, in visita ai signori Collins. Lady Catherine De Bourgh, protettrice e vicina del signor Collins, è la zia di Darcy, il quale si trova ospite nella sua tenuta. Durante la sua permanenza Elizabeth si imbatte spesso in Darcy, il quale alla fine capitola e le dichiara il suo amore, non privo del suo famoso orgoglio e con la convinzione che verrà accettato. Elizabeth, che lo rifiuta categoricamente, dichiara che mai potrebbe sposare colui che è stato la causa della rovina sia di Wickham che della sua cara sorella Jane. Il giorno successivo Darcy le scrive una lettera di chiarimento in cui la informa di aver agito senza sospettare i sentimenti di Jane per Bingley e si dilunga a spiegare la sua situazione con il signor Wickham. Pare infatti che quest'ultimo, non soltanto sia per fama un truffatore, ma abbia anche cercato di circuire la sorella del signor Darcy, Georgiana, per approfittare delle 30000 sterline di dote della ragazza.
Elizabeth è talmente sorpresa dalla lettera, che comincia a mutare i suoi sentimenti per Darcy. Elizabeth e Darcy, ognuno turbato dopo questi fatti, ripartono ben presto per le rispettive dimore. Dopo alcune settimane trascorse a Longbourn, Lizzy, con l'intento di distrarsi dai sui pensieri per Darcy, riparte con gli zii londinesi per un viaggio di piacere nel Derbyshire, durante il quale si trovano vicino a Pemberley, l'abitazione di Darcy. Convinta che il padrone non sia in casa, Elizabeth acconsente con grande interesse a visitare la tenuta. Durante la visita incontra però proprio il signor Darcy rientrato prima del tempo. Darcy è sorpreso, Elizabeth imbarazzata. Tuttavia nota che i modi di lui sono molto mutati, sembra essere socievole e gentile. Le fa conoscere sua sorella e la invita a cena con i signori Gardiner, gli zii di Elizabeth, nonostante durante la sua dichiarazione avesse espresso grandi riserve sulle origini umili della sua famiglia. Prima che Elizabeth e i Gardiner possano recarsi a cena, Elizabeth viene raggiunta da una pessima notizia: Lydia, che era in vacanza, ospite del colonnello Forster e sua moglie a Brighton, è scappata con Wickham che pare non abbia intenzione di sposarla. Elizabeth rientra a Longbourn di fretta scusandosi con Darcy. La situazione scandalosa provocata da Wickham e Lydia viene messa a tacere con un matrimonio di convenienza, dopo un periodo durante il quale né Lydia né Wickham possono essere rintracciati. Qualche tempo più tardi Elizabeth viene a sapere da Lydia, e poi da sua zia Gardiner, che il signor Darcy è l'artefice del matrimonio. La zia la informa infatti che Wickham è stato profumatamente pagato per sposare Lydia.
Bingley, insieme a Darcy, va in visita a Longbourn e pochi giorni dopo chiede la mano di Jane che l'accetta. Elizabeth, oltre al senso di gratitudine, si è ormai resa conto di provare dell'amore nei confronti di Darcy che tuttavia non si ripropone. Elizabeth viene sorpresa da una visita improvvisa di Lady Catherine De Bourgh. La protettrice dei Collins vuole sapere se si è promessa al nipote e le chiede di promettere solennemente che mai si congiungerà in matrimonio con il signor Darcy in quanto aspira ad un matrimonio del nipote con sua figlia. Elizabeth rifiuta di promettere alcunché. Darcy, che viene a sapere dell'accaduto, comprende che Elizabeth nutre qualcosa di nuovo per lui.
Il giorno successivo Darcy, in visita con l'amico Bingley presso i Bennet, si ripropone a Elizabeth che accetta con piacere, mostrandosi più innamorata che mai. Nell'epilogo abbiamo la situazione generale dei personaggi che più hanno influito sulla storia.


Personaggi principali

* Elizabeth Bennet: protagonista femminile del romanzo, giovane ragazza intelligente e brillante. Non ancora ventunenne, è capace di scandalizzare con la sua impertinenza e di godere della comicità delle cose grazie all'ironia e alle battute taglienti.
* Jane Bennet: primogenita della famiglia Bennet è ovunque ammirata per la sua bellezza e stimata per la dolcezza e la bontà del suo carattere.
* Fitzwilliam Darcy: ricco gentiluomo, con una rendita di oltre 10000 sterline l'anno, è proprietario dell'immensa tenuta di Pemberley nel Derbyshire. Dal carattere sprezzante e orgoglioso, è però un amico fedele e un uomo onesto con alti principi morali.
* Signor Bennet: gentiluomo flemmatico e indolente di Longbourn. Molto simpatico ma impertinente e disilluso nei confronti del genere umano. Nonostante ammetta di non essersi occupato sufficientemente delle sue figlie, è particolarmente legato ad Elizabeth.
* Signora Bennet: donna sciocca ed invadente. La sua unione col Signor Bennet non le concede molte gioie, così riversa il suo impegno nel tentativo di trovare marito alle figlie, mettendo in mostra la meschinità del proprio carattere.
* Charles Bingley: ricco gentiluomo con una rendita di oltre 5000 sterline l'anno che affitta la tenuta di Netherfield. Nonostante la posizione sociale che ricopre, ha un carattere schietto e amichevole che gli procura, ovunque vada, immediate simpatie.
* George Wickham: pur essendo di umili origini, è amico d'infanzia di Darcy, del cui padre aveva catturato la simpatia. Crescendo i due uomini si allontanano irrimediabilmente e Wickham, uomo dall'aspetto piacevole e affascinante, diventa soldato nella milizia di istanza a Meryton.
* Lydia Bennet: ultima per età delle sorelle Bennet, è estremamente viziata dalla madre e si comporta da civetta. La sua sconsideratezza mette in imbarazzo le due sorelle maggiori e, approfittando dell'eccessiva indulgenza dei genitori, fugge con Wickham che solo in seguito sposerà per intervento della famiglia Bennet e di Darcy.
* Mary Bennet: terza delle sorelle Bennet, è priva di doti naturali, fisiche o intellettuali, riversando così tutto il suo tempo negli studi che però la rendono una persona pedante e saccente.
* Catherine Bennet: detta anche Kitty, ha due anni più della sorella minore Lydia di cui è succube a causa di una mancanza di personalità che la rende scialba.
* William Collins: cugino del Signor Bennet che alla sua morte erediterà la tenuta di Longbourn. Rettore del beneficio ecclesiastico di Lady Catherine de Bourgh, la sua scarsa intelligenza e debolezza di carattere lo portano a venerare la sua patronessa e al contempo a mantenere un alto sentire di sè. Jane Austen lo descrive come "un misto di superbia e servilismo, di boria e di bassa umiltà".
* Charlotte Lucas: amica di Elizabeth, è bruttina e senza mezzi finanziari il che, a ventisette anni, la condannano alla nomina di zitella.


Altri personaggi

* Caroline Bingley: sorella di Charles Bingley, è molto snob e spera di riuscire a sposare Darcy. Disprezza tutti quelli al di sotto del suo rango, specialmente la famiglia Bennet e in particolare la secondogenita delle sorelle, di cui è particolarmente invidiosa per la preferenza che Darcy mostra verso di essa.
* Louisa Hurst: sorella di Charles Bingley, altezzosa quanto la sorella Caroline, è sposata col Signor Hurst.
* Georgiana Darcy: sorella minore di Darcy. Sedicenne, ha modi di fare semplici e cortesi uniti a una profonda timidezza. Inoltre è molto abile nel suonare il pianoforte.
* Lady Catherine de Bourgh: aristocratica zia di Darcy, è una donna altera e autoritaria. Patronessa del Signor Collins, non conosce affabilità che possa far dimenticare l'inferiorità sociale ai suoi interlocutori. Ha un'unica figlia, Anne, che desidera si sposi col nipote Darcy.
* Signor Hurst: gentiluomo insipido e superficiale. Non si interessa del prossimo o di ciò che lo circonda avendo come uniche preoccupazioni il divertimento, il bere e il cibo.
* Anne de Bourgh: figlia di Lady Catherine de Bourgh, è una giovane insignificante dall'aspetto pallido e gracile. Parla pochissimo e vive succube del carattere forte della madre. Nonostante le aspettative della madre, non mostra alcun interesse per Darcy.
* Colonnello Fitzwilliam: cugino di Darcy di circa 30 anni. Non particolarmente bello ha però un comportamento da gentiluomo e un dialogo piacevole ed educato.
* Signore e Signora Gardiner: fratello della Signora Bennet e sua moglie. Sono molto sensibili e ben educati nonostante siano di umili origini. Molto legati a Elizabeth e Jane, trascorreranno una vacanza con la prima nelle contee del nord e ospiteranno la seconda a Londra nella loro casa di Cheapside. Inoltre, intervengono in soccorso dei Bennet aiutandoli nel favorire le nozze tra Lydia e Wickham.
* Signora Philips: sorella del Signor Gardiner e della Signora Bennet, è per carattere più simile a quest'ultima. Vive a Meryton, vicino Longbourn, e spesso le sue nipoti le fanno visita sperando di incontrare gli ufficiali dell'esercito che è di stanza proprio nella cittadina.
* Sir William Lucas: vicino dei Bennet e padre di Charlotte. Uomo affabile ma non particolarmente brillante, si impressiona facilmente davanti a persone di rango elevato e vive nel ricordo della sua presentazione a Corte avvenuta molti anni prima.
* Maria Lucas: figlia sempliciotta di Sir Lucas e sorella di Charlotte, accompagnerà Elizabeth nel Kent a trovare i coniugi Collins.

Eufemia Griffo