martedì 2 aprile 2013

Gli Scavi di Piazza Bellini a Napoli








Le mura greche che affiorano dagli scavi di Piazza Bellini a Napoli, risalgono al sec. V a.C., perché furono costruite dopo la vittoria dei Greci sugli Etruschi nella Battaglia di Cuma (474 a.C.).
Coincidono con un segmento settentrionale della cinta occidentale di Neapolis, e sono l’unica testimonianza rimasta di quella tipologia muraria nella sua integrità.
Altre rovine, anche più evidenti, a Paestum ed a Velia (Salerno), subirono stratificazioni ulteriori con interventi architettonici Lucani, Etruschi e Romani o, altrove, sono ridotte a tracce.
È indiscutibile la libertà democratica dello spazio pubblico, il suo utilizzo popolare, civico e civile come luogo di incontro, di dialogo, di scambio culturale, economico etc., tuttavia, a Piazza Bellini, la possibilità di recupero storico-ambientale si ribalta nel suo opposto indifferente, sciatto e sporco, delle diecine e centinaia di persone che, sopratutto le sere di fine settimana, vi si riuniscono.
Al di là degli schieramenti o movimenti ideologici nei quali possono identificarsi, manifestano atteggiamenti radicali soltanto nella forma, ma non nella sostanza, perché teorizzano la rivalutazione delle classi sociali subalterne e poi gettano negli scavi i rifiuti delle loro consumazioni ai vari bar, rosticcerie e ristoranti dell'isolato, come carte, cartoni, bottiglie di vetro o di plastica, lattine di birra, ed altro, creando retorica, demagogia, pretesti per argomenti ultrareazionari, e non fatti, all'ombra di uno dei templi cittadini dell’Idea e della Pratica, cioè della B.R.A.U. Biblioteca Ricerca Area Umanistica dell’Università degli Studi Federico II di Napoli, una tra le città più belle e più antiche del mondo.
Questa discarica a cielo aperto, negli scavi maggiori del centro antico nel centro storico più grande sul pianeta, acutizza la crisi dei rifiuti e l’implosione nella malavita.
Le fotografie di questo scempio sono state scattate dallo scrivente nel mese di Gennaio 2013.

Pasquale Giuliani
pasqualeferdinando@gmail.com

1 commento:

  1. E' veramente uno scempio, la cosa piu' triste poi e' che nessuno se ne interessa, oltre Lei ovviamente, basterebbero piccoli gesti, da parte di tutti per cambiare l'aspetto almeno esteriore di questa bella citta'.

    Enrico

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