venerdì 29 dicembre 2017

"LIBRO LIBERA TUTTI"!

La Sala Polifunzionale "Giovanni Paolo II" ad Agropoli ha accolto la terza edizione di "LIBRO LIBERA TUTTI", la manifestazione organizzata dalla casa editrice/libreria indipendente "L'ARGOLIBRO" e dall'associazione artistico-letteraria "GLI OCCHI DI ARGO" e dedicata ad autrici e e autori de "L'ARGOLIBRO" ma anche a pittori e ad altri artisti.
Un particolare ringraziamento va all'associazione artistica "SILESIA" di Paola Tozzi e Nunzia Iermano, alla Scuola di ballo "Havana Dance" di Valentina Montone.
Grazie al Vice-sindaco, dottoressa Elvira Serra, e al Presidente della Commissione, Cultura, Beni Culturali, Pubblica Istruzione Francesco Crispino.
Grazie all'Amministrazione comunale per aver offerto il Patrocinio.
L'ARGOLIBRO continua a scommettere quotidianamente sui talenti artistici e culturali locali ma non solo, in un instancabile "far rete" che vuole coinvolgere attivamente sempre più artisti e sempre più appassionati d'arte.
Ecco alcune foto della manifestazione. L'ARGOLIBRO vi aspetta in Viale Lazio 16 - Zona sud, adiacente Via Salvo D'Acquisto, nei pressi del Centro per l'Impiego, infoline 3395876415. Qui trovate il nostro catalogo on line, cliccando sulle copertine si apre la pagina corrispondente all'opera. Qui trovate la pagina dedicata alla casa editrice.




















































martedì 26 dicembre 2017

Torna "LIBRO LIBERA TUTTI"!

GIOVEDÌ 28 DICEMBRE ORE 19:00
Sala Polivalente “Giovanni Paolo II”
Piazza della Repubblica – Agropoli (SA)
LIBRO LIBERA TUTTI
Terza Edizione
POETI, PITTORI, SCRITTORI…
Con la partecipazione del
Coro di Voci Bianche
LAETITIAE VOX
di PAOLA TOZZI
e NUNZIA IERMANO

Torna l’appuntamento dedicato
ai grandi artisti cilentani
(e non solo).

Con il Patrocinio del
COMUNE DI AGROPOLI

Una manifestazione che vuole lanciare
un messaggio chiaro, netto:
IMPARIAMO A RICONOSCERE E A SOSTENERE
I TALENTI “INDIPENDENTI”!

Appuntamento a cura de
L’ARGOLIBRO
Casa editrice e
libreria indipendente

Siamo ad Agropoli (SA)
in Viale Lazio 16
(zona sud, adiacente Via Salvo D’Acquisto).
Infoline: 3395876415

Le arti sono le foreste pluviali della società.
Producono l’ossigeno della libertà,
e sono il primo sistema d’allarme a scattare
quando la libertà è in pericolo.
(June Wayne)

lunedì 25 dicembre 2017

Auguri!


Il Natale è una sera di dicembre,
il silenzio che dilaga per le strade,
una fiamma custodita tra le nostre mani,
un fiume solitario che torna alla sua sorgente.
la gioia di donare qualcosa e la gioia di ricevere.
(Fabrizio Caramagna)

Auguri di sereno Natale
dalla casa editrice/libreria indipendente
L’ARGOLIBRO
e dall’Associazione Artistico-letteraria
GLI OCCHI DI ARGO.

Auguri!

venerdì 22 dicembre 2017

I RACCONTI DI VENERdì - Elisabetta Mattioli


Un regalo di Natale

Diana era chiusa in ufficio, sommersa da numerose scartoffie, gli occhi passavano dal computer alla carta, dai documenti al PC, senza fermarsi per un attimo.
Era il 23 dicembre, non aveva ancora avuto la voglia di comprare gli ultimi regali di Natale. Odiava quel periodo dell’anno, avrebbe voluto possedere la bacchetta magica e cancellare le festività, arrivando al 7 gennaio.
L’unica distrazione consisteva nell’ammirare i cataloghi dei tour operator, sognava ad occhi aperti e desiderava solo andarsene via. Mentre “viveva” nell’adorato mondo onirico, una voce sgradita squarciò l’assordante silenzio.
- Tesoro, sono la tua mamma! Stai ancora lavorando? Ricordati di comprare gli cadeaux, oppure al pranzo natalizio qualche invitato resterà a bocca asciutta!
- Mamma, ma chi se ne frega! Detesto il giorno di Natale e i tuoi invitati, se qualcuno resterà senza pacchetti, se ne farà una ragione!
- Diana, fai la brava bimba, ne mancano quattro, cinque oppure sei!
- Ok, mamma, farò come vuoi tu! -. E riattaccò la cornetta con violenza.
Diana spense il portatile, alzò i tacchi e andò in caccia di regali. Impiegò poco tempo, entro un’ora aveva acquistato quasi tutto. Mentre usciva dal suo negozio di scarpe preferito, inciampò in un tombino: sarebbe precipitata a terra, se non fosse stata “raccolta” da un uomo. Lo ringraziò cortesemente, dopo essersi scambiati uno sguardo complice, si allontanò da lui.
Senza rendersene conto girò su se stessa, ancora in caccia di quegli occhi, ma non lo vide più. Evitò di pensarci, corse verso il parcheggio dell’auto. Aprì il portabagagli, mise alla rinfusa tutti quei doni inutili.
Percorse cinque chilometri, al semaforo rimase “incantata” davanti ad una vetrina, vendevano bambole di porcellana, quando era bambina le collezionava, decise di comprarne una.
La fretta fu cattiva consigliera: inciampò di nuovo, avrebbe sbattuto il naso contro la porta/vetro, se non fosse stata presa in braccio da un uomo. Era lo stesso di prima, in quel caso sentì il corpo invaso dal calore, si sentì bruciare.
Provò una piacevole sensazione, non proferì alcuna parola, al contrario seguì lo sconosciuto fino al retro bottega. Il luogo era angusto, illuminato dalla luce fioca di un lampione, lui appoggiò Diana contro al muro, le tolse il pesante cappotto nero, scivolò velocemente dalle spalle, fino a cadere a terra.
La chiuse nella sua morsa ed iniziò a baciarla con trasporto. Il cuore le scoppiava nel petto, soprattutto quando la lingua dell’uomo penetrò voracemente in ogni angolo della bocca. Invece di ribellarsi, contraccambiò il gesto di lui, stringendosi maggiormente. Lui le allargò le gambe, riuscì a sollevarle la gonna fino quasi alla vita. Dopo averle scostato gli slip, entrò dentro l’intimità di Diana, all’inizio si mosse con cautela, facendosi largo tra i lembi carnosi, in un crescendo di intensità, raggiunse il centro nevralgico del piacere della donna. Glielo stuzzicò ed aumentò la forza, lei percepì un profondo stato di benessere, gemette come non le capitava da tempo, la sua espressione eccitata, aumentò il desiderio dell’amante, uscì dal corpo di lei, le slacciò la camicetta di seta blu, riuscì a sollevarle il reggiseno, ed iniziò a stringerle i capezzoli con le dita, dopo glieli leccò, serrandoli con le labbra.
Lei provò delle intense emozioni che dilagarono ovunque, ed entrambi gli amanti, furono incapaci di opporre la minima resistenza, al contrario allentarono le difese, cedettero alla lussuria e al suo volere. Formarono un’unione di carne e sangue, per la prima volta, dopo tanto tempo, Diana chiese all’uomo di penetrala ancora, in quel momento non le interessava nemmeno conoscerne il nome, bramava semplicemente il corpo di lui, dentro la pelle. Voleva fermare le ore, immergendosi nei meandri dei minuti, fondendosi in quell’unione nata per caso davanti ad un negozio di scarpe, continuata sotto lo sguardo vitreo di una bambola di porcellana e realizzata sotto ad un lampione mezzo rotto.
Inspiegabilmente, l’uomo lasciò la presa, si sistemò il vestito, la baciò nuovamente in bocca, fulminandola con gli occhi azzurri, senza voltarsi indietro corse via dal retrobottega. Diana restò attonita, non capiva il comportamento di lui, si sentì smarrita, abbandonata dalla sua stessa bramosia. Trascorsi i primi istanti di stordimento, si ricompose, sistemandosi con calma il vestito. Raccolse il cappotto nero da terra, l’indossò rapidamente, cercando di dimenticare, in un nanosecondo, la stramba ma eccitante esperienza che aveva appena vissuto con tutta se stessa.
Prima di tornare all’auto, notò un foglietto di carta, lesse con avidità ogni singola parola:  
“Ciao Diana! spero di essere stato un magnifico e sensuale anticipo pre-natalizio, ci vediamo presto, nel frattempo, aspettami! Tuo… Andrea.”
Lei pensò al pranzo di Natale a casa dei suoi genitori, ai soliti ospiti, capì che poi non sarebbe stato così noioso. Sorrise ed abbandonò per sempre il lampione.

Il “regalo di Natale” di Elisabetta Mattioli è un racconto ricco di sensualità e leggerezza, che ci apre a una “parentesi passionale” nel mare stressante dei giorni che precedono il Natale in città. Il solito rito dei regali da acquistare fino all’ultimo minuto è insopportabile, per la protagonista, che però non si ribella. Poi l’incontro (casuale?) con Andrea cambia di colpo la prospettiva, rendendo quanto meno sopportabile l’idea del “micidiale” pranzo di Natale a casa dei genitori.
Il tocco di Elisabetta Mattioli è sempre leggero, giocoso, la sua vivacità narrativa si spande piacevolmente su tutto il testo, così il lettore giunge alla fine della lettura provando una sensazione di benessere. Questo è un grande, grandissimo regalo (non solo natalizio) che può farci l’arte!

Per contattare l’autrice:  elyamatty@gmail.com

Della stessa autrice: Il molo

Scrivi racconti brevi? Questo è il concorso giusto per te. Leggi il bando del concorso

Per le tue poesie c'è Lunedì Poesia