domenica 31 luglio 2011

Intrecci di rime - Davide Benincasa

 Liber da Mare - Libri da Amare

Col Patrocinio del Comune di Agropoli (Sa)
 
Gli Occhi di Argo 

vi dà appuntamento in Viale Kennedy, 16, presso l'Istituto "Manlio de Vivo" di Agropoli
alle ore 19,30
per le presentazioni estive del giovedì

il 4 agosto con  
Intrecci di Rime

poesie di Davide Benincasa
Edizioni Gli Occhi di Argo - Agropoli (Sa)


L'intera manifestazione si svolgerà su una bellissima terrazza mozzafiato in riva al mare in uno dei più bei posti della Costa del Cilento.



L'appuntamento si concluderà al tramonto con letture al buio.

Intervista di
Milena Esposito
Letture e recensioni a cura di
Annamaria Perrotta 
Vito Rizzo 
Cinzia Marulli Ramadori
Enrico Giuliano
Edmondo Giuliano
esposizione
lampade d'arte di Sonia Ruggiero


                                                                                                                                                   


Per info e contatti: 3292037317
occhidiargo@hotmail.it

Davide Benincasa ad Agropoli il 4 agosto


Le 5 magiche domande aperte a Davide Benincasa


Come sei venuto alla vita?
Sono uscito dalle tenebre all’inizio di una piovosa primavera, cercando il sole. Da subito ne ho intravisto un tiepido raggio e l’ho afferrato. Nel tempo ne ho catturati altri per schiarire il mio cammino lungo il tortuoso e oscuro viale della vita. Altri li devo ancora scovare e altri sicuramente mi sfuggiranno, ma sono sicuro che un giorno giungerò alla mia destinazione.

Qual è il tuo messaggio?
Rispettare il prossimo, per rispettare se stessi.
Imparare a soppesare il reale valore delle cose, tralasciando il residuo di futilità imposto dalla frenetica società moderna. Cogliere le piccole sfumature di colore che regala la vita e fonderle sapientemente per dipingere il quadro della propria esistenza.
Riuscire a perdonare e ringraziare colui che ci arreca un torto, è nettare vitale per il nostro cuore.A volte, occorre fare un passo verso chi ha bisogno, senza voltarsi indietro e senza rammaricarsi di ciò che si è lasciato alle spalle. Quel passo sazierà tutti i nostri appetiti.

Di cosa ti nutri?
Mi nutro della vita in tutte le sue componenti: di soffici sogni e di ruvidi incubi, di speranze e disillusioni, di dolci risate e di amare lacrime, cercando di assaporare ciò che di positivo è racchiuso in ogni fuggente momento della nostra esistenza. Più di tutto mi nutro dell’amore di chi mi sta accanto… oltre che di gelati, dolci e nutella.

Chi vuoi ringraziare?
Ringrazio i miei familiari che mi supportano e mi “sopportano”, in tutte le mie attività.
Ringrazio gli amici per la compagnia e i momenti di allegria.
Ringrazio Dio, per avermi donato la fede, la salute, la felicità e la pace; lo ringrazio per avermi concesso tante soddisfazioni e per aver fornito d’infinita pazienza le persone a me vicino.


Che cosa chiedi?
Per tutti i miei cari chiedo la pace, augurando loro di trovare la giusta serenità.
Per tutti gli altri chiedo pillole di armonia e il coraggio per affrontare la vita, rinunciando all’egoismo e all’insofferenza.
Per me stesso chiedo semplicemente di poter continuare a essere felice e di avere la forza necessaria ad affrontare le avversità future che, inesorabilmente, si presenteranno a riscuotere il loro tributo.

sabato 30 luglio 2011

Intervista a Maria Teresa Sacco


Mi chiamo Maria Teresa Sacco, pugliese nata il 1 marzo 1974 a San Severo in provincia di Foggia, insegno nelle scuole primarie della provincia di Bolzano da sette anni circa. Mi piace molto leggere e da un paio di mesi scrivere per diletto dei bimbi. Ho partecipato ad alcuni concorsi letterari e sono risultata finalista con mia grande meraviglia.

LE 5 MAGICHE DOMANDE APERTE A MARIA TERESA SACCO

Come sei venuta alla vita?
Se per vita intendiamo quella naturale allora il merito è dei miei genitori se parliamo di altro dunque faccio riferimento alle mille cose che la vita mi mette dinnanzi e alla quale non si può rinunciare tipo alla lettura di un bel romanzo.

Qual è il tuo messaggio?
Semplicemente vivere con entusiasmo e impegno positivo. 

Di cosa ti nutri?
Di molte cose a volte anche non tanto buone ma alla fine prevale su tutto il buon gusto.

Chi vuoi ringraziare?
Penso di essere grata a me stessa e a chi mi ha dato sempre coraggio senza intralciare il mio cammino o percorso di vita.

Che cosa chiedi?
Più che chiedere ho la speranza di continuare quello che sto facendo da anni insegnare e scrivere ma anche trovare qualche interesse positivo ancora che mi stimoli e mi entusiasmi.



Segnalibri tutto l'anno!

Mega Formato! Mega Segnalibro!


MEGA


Da giugno 2011, c’è una grande novità per il Segnalibro de Gli Occhi di Argo!
Le copie cartacee raddoppiano il formato: d’ora in avanti, avremo a disposizione ben 16 colonne per tutti i soci.
Ecco il nostro mega formato!


I nostri concorsi stanno avendo grandissimo successo e il formato A4 non bastava più a soddisfare le esigenze dei partecipanti.
Così abbiamo deciso di stampare 2000 copie ogni mese del nostro notiziario mensile in un formato pieghevole formato A3, sul quale è possibile, tramite concorsi, essere pubblicati o pubblicizzarsi. Un servizio di promozione e divulgazione delle vostre opere, che, grazie alle numerose adesioni raddoppia, si fa MEGA e vi raggiunge in ogni posto dell'Italia. Un nuovo e grande formato ricco di informazioni, articoli e curiosità: 2mila segnalibri tutti da leggere per conoscere e farsi conoscere.
Ricordiamo a tutti coloro che hanno già partecipato al concorso nazionale I 2MILA SEGNALIBRI, che possono continuare a mandare le loro opere (poesie lunghezza massima 20 versi e racconti brevi 1800 battute spazi inclusi) perché ci fa molto piacere seguirli nel tempo.
CONCORSO
“I 2mila Segnalibri”
un racconto (max 1800 battute spazi inclusi) o una poesia (max 20 versi).
La partecipazione è gratuita. Contributo solo per la pubblicazione dei testi vincitori di 15,00 euro.
I testi selezionati sarà pubblicati ogni mese su 2000 copie cartacee ad un colore; 25 riproduzioni su carta del Segnalibro saranno inviate a casa tramite posta e il file in pdf a colori sarà divulgato tramite e-mail da Gli occhi di Argo.
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25 SEGNALIBRI CON LA TUA OPERA A 2,20 EURO DI SPESE POSTALI AD INVIO
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Per poter avere uno spazio pubblicitario dedicato al tuo libro edito su”I 2mila Segnalibri”, è necessario spedire una copia del libro a
Francesco Sicilia
Via C. Giordano, 23
Scala A Interno 7
84043  Agropoli (SA)
e inviare all’indirizzo e-mail: occhidiargo@hotmail.it  un testo (max 500 battute spazi inclusi) contenente il titolo e prezzo del libro, una breve presentazione e un’immagine della copertina, che sarà riprodotta in un solo colore sul cartaceo e a colori sul file pdf. Se il libro inviato viene selezionato sarà pubblicato su I MILLE SEGNALIBRI per la durata  richiesta. E bisognerà, solo se il libro è stato scelto, versare un contributo di: 15.00 euro per un mese; 30.00 euro per 3 mesi; 40.00 euro per 6 mesi; 75.00 euro per un anno.
Il libro selezionato sarà pubblicato ogni mese su 2000 copie cartacee ad un colore; 30 riproduzioni su carta del Segnalibro saranno inviate a casa tramite posta e il file in pdf a colori sarà divulgato tramite e-mail da Gli occhi di Argo.
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mercoledì 27 luglio 2011

Intervista ad Arcangela Contessa


Arcangela Contessa è nata a Stroncone (Terni). Oggi vive e lavora a Terni. È stata impegnata per oltre venti anni in attività di rilievo sociale e civico, nel sindacato e nell’associazionismo. Nel 1990 ha partecipato al Concorso Internazionale di poesia “San Valentino”, classificandosi prima assoluta nella sezione raccolte con la silloge Segmenti d’amore.

LE 5 MAGICHE DOMANDE APERTE AD ARCANGELA CONTESSA

Come sei venuta alla vita?
Qual è il tuo messaggio?
Di cosa ti nutri?
Chi vuoi ringraziare?
Che cosa chiedi?


Da un albero giovane presto reciso, melograno nacqui. Bacca, con buccia coriacea, polpa color rubino che sa farsi succo e duri arilli, che ben custoditi sanno germogliare tra arse zolle.

Impegnarsi per guardare se stessi e gli altri come melograni aperti.


Di terra di sole di vento di pioggia. Allungando ora le braccia al cielo o rimanendo immobile sotto
il manto di neve. Amo nutrirmi anche della gioia che i miei chicchi procurano a chi sa gustarli nonostante i semi.


 Chi mi ama e tutti coloro che si lasciano amare.


Vivere con armonia l’alternarsi delle stagioni, conservando la speranza che ci saranno sempre
dopo aride estati, rossi autunni, ventosi inverni, colorate e rigogliose primavere.


Le recensioni de Gli Occhi di Argo: Marulli Ramadori - Agave


 “AGAVE” di  Cinzia Marulli Ramadori
LietoColle - Collana Erato
                         
Recensione di Annamaria Perrotta



   L'approccio alla poesia di Cinzia Marulli Ramadori è quasi carnale, in quanto le parole, piene di musicalità e di ritmo, si calano nel profondo, nella substantia, in cui tutte le cose esistono e consistono.  La prima sezione è intitolata “Radice”, intesa come origine, grembo dal quale esplode la vita, Mater mea perenne, nel cui seno riposano le generazioni. E quando la materia subisce la corrosione del tempo e delle malattie, allo smarrimento segue un senso di  vuoto  per la perdita di chi ci ha generato. Il conforto nasce  dalla consapevolezza che tutto l'amore ricevuto è ancora intatto nel cuore e rappresenta un grande oceano di ricchezza. L'autrice passa dalla dimensione lirica  ad una vena quasi prosastica, improntata all'impegno civile, per gridare l'orrore per l'odio e per  il silenzio colpevole. “ ...e nel tempo crolleranno le omertà e con esse i prepotenti del dolore, vincerà la fermezza del valore”.


La sezione “Fiore” mi fa pensare alla giovinezza con le intemperanze e le insicurezze, con i silenzi carichi di speranza e le parole che rincorrono i sentimenti.  I versi di Cinzia prendono corpo in una visibilità ricca di percezioni; l'amore di una madre per il figlio che si apre alla vita, linfa che supera la forza di gravità delle radici e nutre, unguento che lenisce i mali dell'anima.
L'approdo alla sezione “Amnios” fa percepire un senso di unità piuttosto profonda con il tempo e il suo fluire, e il cielo e il mare diventano assaggi di infinito....”Gocce di luce brillano sul mare come stelle galleggianti in attesa di tornare nell'immensità del cielo”.
La bravura dell'autrice rende i versi musicali, le assonanze e le consonanze si inseguono in una danza propiziatoria di emozioni. Anche nell'ultima parte,”Aere”,  l'evocazione di suggestioni e ricordi, attraverso lo straripare dell'inchiostro,che rompe le barriere dell'anima, porta il lettore di fronte alla consapevolezza che nel lento e costante fluire della vita, dove gioie e dolori si alternano in una ineluttabile giostra, in fondo c'è la speranza di un giorno migliore.   Ed ecco che la pagina bianca si veste di segni e colori, lasciati dalla penna, antica e scomoda testimone del divenire.
Oltre a testi di impegno civile, in “Agave” ricorrono ritratti di persone care all'autrice, che traccia, con abilità quasi pittorica, lineamenti fisici e morali. “...nel nero cigliare del tuo sguardo si affannano i tormenti
ma è nella lucente esplosione del tuo sorriso che si smarrisce – perfino -
 l'infinito”.
In questa silloge sono ben delineati molti sentimenti che abitano le stagioni della vita, dove le  incertezze, le paure e le delusioni alcune volte ci fanno sentire tutti i limiti della nostra condizione. Ma  in mezzo alle spine della vita possiamo  superare le limitazioni della nostra umana esistenza solo se saremo capaci di andare incontro agli altri,  di amare, di condividere, nonostante le diversità e le avversità.
Solo allora saremo capaci di dare frutti belli e imponenti come il fiore dell'agave, esempio di straordinaria bellezza.

Recensione di Vito Rizzo

Non me ne voglia l’autrice, ma il compito del critico è di fatto svuotato, o quantomeno reso superfluo dalle ottime introduzione e postfazione rispettivamente di Maria Grazia Calandrone  e Plinio Perrilli che hanno brillantemente colto l’essenza stessa e la profonda umanità della poesia di Cinzia Marulli Ramadori.
Senza cedere spazio al “bonario risentimento” non resta che cercare di rimarcare o cogliere alcuni degli aspetti che emergono dai versi dell’autrice, lasciando un attimo da parte l’emozione del semplice lettore per forzare e dare spazio al lavoro del pignolo recensore.
Agave è la dimostrazione lampante di come un cuore sensibile ed attento alla vita possa trovare nella poesia lo strumento adatto a dare suono ed armonia alle emozioni.
L’opera si distingue correttamente in quattro parti diverse per contenuti, phatos e stile, più una quinta, “Amore”, composta di una sola poesia che è di fatto una dedica che chiude la raccolta.
Nella prima, Radice, emerge il legame viscerale e profondo che lega l’amore familiare, come madre, come figlia, come donna, dove le vicende biografiche ispirano riflessioni e racconti in versi di attimi di gioia e tristezza vissuti nella loro profonda essenza.
Nella seconda, Fiore, è protagonista la quotidianità degli eventi, dove è racchiuso lo scorrere della vita con le ansie, le sfide, le paure, le gioie - piccole bandiere, quest’ultime, issate in segno di vittoria.
Nella terza, Amnios, i sentimenti e le emozioni del vivere si fanno tutt’uno con la natura, interagiscono con essa, ne colgono il senso più autentico e profondo ed attraverso i versi lo mostrano con disarmante spontaneità, lo rendono quasi palpabile, ne trasmettono a tratti addirittura la fragranza e l’odore.
Nella quarta, Aere, si dà spazio ad una poesia più impegnata, sia socialmente che introspettivamente, laddove l’autrice riesce con delle metafore profonde a far respirare l’essenza stessa della sua poesia e della sua anima.
Agave trasuda profonda umanità ed i versi dell’autrice ne danno corpo e voce al tempo stesso in maniera delicata e profonda, come un vero “chirurgo dell’anima”.

Intervista a Concetta Mellace

Mi chiamo Concetta Mellace, ho 32 anni, sono originaria di Catanzaro e sono laureata in Conservazione dei Beni Culturali. Mi piace molto viaggiare, infatti ho vissuto in molte città, prima per studio, poi per lavoro. Sono una ragazza molto allegra e simpatica, però nello stesso tempo molto timida e riservata. Amo tantissimo leggere e amo tutte le forme d’arte, come la musica, il teatro, il cinema e così via.. e ovviamente amo scrivere, perché mi aiuta molto a incanalare le mie energie in qualcosa di creativo e utile, infatti mi è stato pubblicato un racconto sulla rivista Confidenze della Mondadori, che è stato remunerativo, e spero che possano essercene degli altri in futuro, anche se io prediligo scrivere racconti brevi e poesie. Momentaneamente non lavoro perché a brevissimo inizierò un master internazionale in architettura, che spero possa arricchire ancora di più le mie conoscenze.

LE 5 MAGICHE DOMANDE APERTE A CONCETTA MELLACE

Come sei venuta alla vita?
Credo di essere venuta alla vita il giorno in cui ero dal balcone di casa con una tazza di tea in mano e osservavo i ragazzi giocare per strada, il vento primaverile accarezzarmi i capelli e un uomo salutare l’autista dell’autobus che passava di lì, e ho capito che tutto intorno era vita, e io ne facevo parte, non la osservavo da fuori, come mi era capitato tante volte, ma ero parte di essa, quello stesso vento che mi accarezzava i capelli accompagnava il gioco dei ragazzi e spostava le foglie che inutilmente le signora sul balcone di fronte cercava di raccogliere, quello per me è stato il primo vero giorno di vita.
Qual è il tuo messaggio?
Ridere sempre, soprattutto quando gli altri vorrebbero vederti in ginocchio, vederti piangere, soffrire, sconfitto.. alzati e fatti una bella risata, è l’arma migliore che possediamo per far dispetto  a chi ci vuol male, e soprattutto ridere e sorridere è il modo migliore di affrontare la vita. Sapere che attraverso la gioia di un sorriso che regaliamo a noi stessi e agli altri abbiamo sconfitto, anche per un solo istante, la tristezza che c’era sul volto dell’altro, è la ricompensa migliore che possa esistere.
Di cosa ti nutri?
Mi nutro di tutto ciò che è bellezza, l’unica cosa che può sollevare l’uomo dalle brutture in cui è costretto a vivere.
Chi vuoi ringraziare?
Vorrei ringraziare tutte le persone che non hanno mai creduto in me e che mi hanno sempre criticato in modo gratuito e non richiesto, perché è grazie a loro che ho capito come non bisogna comportarsi nella vita e che mi hanno sempre spronato a far vedere quanto valessi più di loro, e magari leggendo questa intervista capiranno quanto sia inutile essere meschini, ma perseguire solo azioni che portino gioia al prossimo e a se stessi piuttosto che dolore e cattiveria.

Che cosa chiedi?
Per me chiedo solo di poter avere la libertà, la pace, la serenità e la possibilità di poter trascorrere le mie giornate facendo sempre tutto ciò di cui ho voglia e che mi rende felice.


martedì 26 luglio 2011

il 28 luglio ad Agropoli

 Liber da Mare - Libri da Amare

Col Patrocinio del Comune di Agropoli (Sa)
 
Gli Occhi di Argo 

vi dà appuntamento in Viale Kennedy, 16, presso l'Istituto "Manlio de Vivo" di Agropoli 
alle ore 19,30
per le presentazioni estive del giovedì

il 28 luglio con  
Bambina mia, ti insegno una fiaba
raccolta antologica di 14 Autori Italiani

Edizioni Gli Occhi di Argo - Agropoli (Sa)
Audio Cd di Versi in Libertà - Terni

L'intera manifestazione si svolgerà su una bellissima terrazza mozzafiato in riva al mare in uno dei più bei posti della Costa del Cilento.



L'appuntamento si concluderà al tramonto con letture al buio.

Intervista di
Milena Esposito
Letture e recensioni a cura di
Salvatore Buonocore
Maria Anello
Giovanna Chirico
Enrico Giuliano
esposizioni fate e fatine di Bambù di Agropoli
lampade d'arte di Sonia Ruggiero
musiche di Cosimo Grano




                                                                                                                                                    



Per info e contatti: 3292037317
occhidiargo@hotmail.it

lunedì 25 luglio 2011

Intervista a Paolo Chiorazzo


Benedetto da Goldrake e Mazinga, Paolo nasce in una notte fredda e tempestosa di Dicembre.
Prende coscienza di se troppo presto (otto anni e qualche giorno) e, per reprimere la sua attrazione verso l'altro sesso, si rifugia in due passioni: lettura (per tenere occupata la testa) e scrittura (per tenere occupate le mani).
Al liceo partecipa attivamente ogni anno al giornalino d'istituto occupandosi della satira, indirizzata senza mezze misure contro tutto il corpo docente, reo di non avergli affidato la dirigenza dell'istituto  defenestrando il preside in carica.
Si iscrive alla facoltà di informatica (bisogna pur fare qualcosa di serio nella vita) e, mentre continua a scrivere per se stesso, gli amici, le donne, entra nella redazione di Amiga Magazine dove si occupa di articoli allegrissimi su tecniche di texturing e Gouraud Shading.
Nel frattempo suona, compone testi e musica con i suoi amici, scribacchia racconti e poesie, fino a realizzare la sua tesi (dottorato, ricerca, rincoglionimento) all'interno del DMI dell'Università di Salerno.
Dopo aver compreso che anche disegnare e creare fumetti hanno un loro perché, si volta indietro e nota che da venti anni ha scritto anche troppo su politica, letteratura, società, musica, informatica con gli pseudonimi di Paochi, Riuza e Aokysan.
Attualmente (ir)responsabile dei Sistemi Informatici della Facoltà SEA all’Università di Benevento e sovversivo attivista nei forum di ilfatto, hwupgrade.it e appuntidigitali.it, cura appena può il suo angolo www.pessimismoefastidio.com
Amen.

LE 5 MAGICHE DOMANDE APERTE A PAOLO CHIORAZZO

Come sei venuto alla vita?
Qual è il tuo messaggio?
Di cosa ti nutri?
Chi vuoi ringraziare?
Che cosa chiedi?


1) In un dicembre primaverile, imprecando verso tutti e tutto perché ero predestinato a ben altro: nascere su un altro pianeta molto più evoluto, venire sulla Terra e fare piazza pulita di quello che non va con l'evolutissimo Coglionometro Laser. Comunque ci sto ancora lavorando.

2) Senza T9 sarebbe più o meno così: japciatdai titdpd. Tradotto: LASCIATECI VIVERE.

3) Assorbo voci ed immagini da chi mi circonda e mi nutro di pensieri assurdi che per fortuna (mia non di chi mi sopporta) non scompariranno mai.

4) Chi è venuto, chi è andato via, chi è qui, chi ci sarà tra 50 anni, chi in questi anni mi ha dato un pezzo di se. Quindi tutti.

5) Una volta avrei detto: donne, soldi e fancazzismo. Oggi auspico altrettanto, ma a chi sarà il prossimo tedoforo. Io, in tutta onestà, mi accontento di un po’ di pace e un paio di milioni di euro.

martedì 19 luglio 2011

LE 5 MAGICHE DOMANDE APERTE A CINZIA MARULLI RAMADORI


Salve a tutti, mi chiamo Cinzia Marulli e sono nata a Roma nel marzo del 1965, luogo dove tutt’ora vivo e lavoro. Dopo un azzardato diploma in ragioneria mi sono specializzata in sino-indologia alla facoltà di lettere della Sapienza di Roma. Pur lavorando ufficialmente in ambito pubblico ho continuato ad occuparmi di arte e di poesia, dapprima privatamente, cercando di conciliare gli impegni lavorativi, casalinghi e di madre con le mie passioni letterarie, poi pubblicamente iniziando a collaborare con alcune case editrici. Ho scritto le prefazioni e le introduzioni a molte opere poetiche e letterarie e attualmente curo la collezione di quaderni di poesia  “Le gemme” per la casa editrice Progetto Cultura. Inoltre organizzo incontri di poesia presso un noto caffé letterario di Roma (Il Mangiaparole) allo scopo di condividere e diffondere poesia. Amo creare sinestesie e pertanto mi dedico moltissimo alla sperimentazione che vede coinvolta la poesia con altre forme d’arte come la pittura, la scultura, la musica e la video-arte.  Uno degli ultimi esperimenti mi ha visto, insieme al mio gruppo “Per incantamento”, capeggiato da Plinio Perilli e da Nina Maroccolo, al Museo Manzù di Ardea in occasione della VI giornata del Contemporaneo in una performance poetica ispirata dalle opere del maestro Manzù e che ha dato origine anche ad un Book d’Arte edito dalle Edizioni d’Arte Musidora consegnato ufficialmente alla Sig.ra Inge Manzù, alla direttrice del Museo Manzù Donatella Cossu e alla Sopraintendente alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma lo scorso 7 luglio.
Nel maggio di quest’anno, inoltre,  è uscita la mia prima raccolta poetica, Agave, pubblicata dalla casa editrice LietoColle con l’introduzione di Maria Grazia Calandrone e una nota critica di Plinio Perilli.
Se avete piacere di conoscermi di più potete incontrarmi giornalmente sul mio blog:   http://cinziamarulli.blogspot.com

 LE 5 MAGICHE DOMANDE APERTE A CINZIA MARULLI RAMADORI

Come sei venuta alla vita?   

Con gli occhi spalancati! E ancora oggi il mio sguardo è lo stesso, profondamente illuminato dallo stupore e dalla gratitudine. Ogni risveglio mattutino è per me come una nuova nascita e la prima parola che mi sale alle labbra è “grazie”. Per ogni cosa, per la luce che vedono i miei occhi, per l’oscurità che li vela, per il profumo dell’erba appena tagliata, per l’odore acre dello smog, per ogni lacrima che si è trasformata in pensiero, per l’aria che respiro, per la terra su cui posare i passi del mio santo camminare. Non è, il mio, un sentire superficiale della vita, ma una conquista dovuta ad un lungo percorso nel quale di certo non sono mancati il dolore e le privazioni che, probabilmente, mi hanno portato ancora di più ad apprezzare le piccole immense cose della vita.

Qual è il tuo messaggio?  

L’amore e la coerenza. La mia ultima raccolta di poesie, Agave,  pubblicata con la LietoColle, vuole trasmettere proprio questo tipo di messaggio. Perchè tutto è secondario all’amore.
Ma ovviamente amore è una parola grande, grandissima e non basta pronunciarla per diventarne portatori, ma è necessario compiere ogni gesto della propria vita tenendo presente questo principio fondamentale. Per questo parlo di coerenza, perchè è una scelta che a volte richiede grande forza. L’amore è privo di ogni forma di possessività, è altruismo, è saper rispondere con un sorriso ad un insulto; trova il suo basamento nell’umiltà e nella speranza. Certo è una strada difficile, ma in cambio possono giungere doni meravigliosi ed inaspettati. Un aspetto che non bisogna mai dimenticare è di avere sempre amore per sè stessi, perchè il rispetto per la propria persona e per la propria esistenza porta inevitabilmente ad aprirsi in senso positivo nei confronti degli altri.

Di cosa ti nutri?

Mi piace seguire un’alimentazione varia. Perciò, visto che mi sveglio in genere molto presto, la mia primissima colazione è a base di poesia, in genere contemporanea. Mi aiuta ad affrontare bene la giornata. Poi a voler essere saziati sono sicuramente i miei occhi che necessitano di una immersione naturistica, quindi il secondo passo è quello di rivolgere lo sguardo alla natura che mi circonda, al cielo. Bastano piccole cose, particolari, ma sono importantissimi per me. Anche quando abitavo in pieno centro storico a Roma vivevo comunque circondata da piante. Oggi ho il privilegio invece di vivere in un quartiere molto verde e questo mi aiuta tantissimo, soprattutto perchè sono lontana dal classico rumore cittadino, sostituito fortunatamente dal canticchiare degli uccelli.
Ma non mi accontento di tutto ciò perchè sono golosissima ed ho assoluto bisogno di continuare i miei pasti con un’abbondante dose di arte figurativa, quindi spesso mi reco a pranzo in qualche museo, oppure resto a casa a sfogliare qualche bel libro d’arte.  Queste pietanze, però,  mi piacciono  condite con una buona dose d’amicizia che considero una delle forme d’amore più elevate. Infatti, di sera, la cena è dedicata in modo particolare alla condivisione con gli altri, allo scambio, al dialogo;  il tutto accompagnato da un buon bicchiere di musica.
Infine la notte mi necessita una  tisana rilassante, quindi sorseggio qualche buona lettura: i miei scrittori preferiti o altri da scoprire mi accompagnano sempre tra le braccia di Morfeo (a volte invece mi fanno fare mattina!).

Chi vuoi ringraziare?

Di sicuro i miei genitori che mi hanno amato moltissimo e che io ho amato e amo infinitamente. A loro devo molto, mi hanno insegnato veramente il significato reale della parola amore, il senso di fratellanza, di giustizia, la passione per la lettura, l’importanza della cultura e la responsabilità che ne deriva.
Poi vorrei ringraziare i miei maestri, del passato e di oggi: Omero, Virgilio, Properzio, Dante, Petrarca, Tasso, Foscolo, Leopardi, Montale, Ungaretti, Saba, Pasolini, Penna, Rosselli, Maffia padre e figlia, Calandrone, Anedda, Pietro Secchi, Marzia Spinelli, Plinio Perilli, Nina Maroccolo, Anita Napolitano per citarne solo la centesima parte e limitandomi, tra l’altro, solo agli italiani;
Mi sorge spontaneo inoltre ringraziare tutte le persone con le quali,  in un modo o nell’altro,  ho fatto un percorso insieme ed ho condiviso parte della mia vita nei suoi vari aspetti;
Non posso non ringraziare il mio compagno e mio figlio, grandi immensi amori della mia vita.


Che cosa chiedi?

Meno violenza, meno superbia, meno indifferenza. Tre cose che sono strettamente legate al discorso precedente sull’amore. Non possiamo non accorgerci del resto che la nostra società si è evoluta in modo errato, i diritti civili sono ancora del tutto da conquistare nella gran parte del mondo. La maggior parte dei paesi continua a spendere una fortuna nel settore militare e pochissimo per il bene comune, per il sociale. L’umanità è ferma a molti secoli or sono e lungo è il cammino che ancora ci aspetta per poterci definire realmente “civiltà”.