Dovremmo prestare maggiore
attenzione ai libri degli autori cosiddetti esordienti, che raramente si
trovano in bella mostra nelle vetrine delle librerie, reali e on line.
Queste pubblicazioni, che non
possono certo vantare marchi editoriali famosi e blasonati né una distribuzione
commerciale capillare, spesso si rivelano piacevoli sorprese, ma non sempre è
facile scoprirle e reperirle; talvolta può capitare di imbattersi in esse per
puro caso, per qualche fortunata coincidenza, come è successo a me con questo
libro di Rosanna Marazia pubblicato circa due anni fa dalla Casa Editrice
L’ArgoLibro.
Un libro davvero bello, per forma
e contenuti e anche per la semplicità che traspare immediata da queste pagine.
“Quello che ho scritto non ha la
pretesa di essere nient’altro che una piccola e semplice raccolta di pensieri e
parole intrecciate come teste d’aglio”, scrive
l’autrice nella sua nota conclusiva. Semplici sono infatti le storie che
racconta, così come i versi di una piccola silloge dove affiorano pezzi di vita
in cui, a tratti, non è difficile ritrovarsi o immaginarsi. Pregna di
musicalità è questa poesia, intima, sognante e delicata, mentre la prosa è
addirittura meravigliosa, un vero piacere da leggere poiché ha una dote rara e
preziosa: sa farsi essa stessa poesia, con quel suo tocco lieve e quell’incanto
che dipingono i testi dei racconti.
Dote ancor più apprezzabile se,
come qui si avverte, essa sgorga dalla penna di chi scrive con una naturalezza
pressoché disarmante. E questo non solo in quei racconti dal sapore più
surreale o addirittura fantastico, come in “Rita, il gallo e la pozza d’acqua”,
ma anche in quelli intitolati “Vertigine apparente” e “Cerchi scambiati”. E
proprio quest’ultimo racconto, da cui prende il titolo l’intera raccolta, ci
dona una piccola storia che colpisce in modo particolare attraverso
l’esperienza dell’emigrazione che spesso, purtroppo, si accompagna a
umiliazioni di ogni genere; una storia a tre voci (quelle dei protagonisti) di
sofferenza e sacrifici, ma anche d’amore e speranza che si confermano infine
come le nostre più grandi ricchezze.
Una lettura,
nell’insieme, che profuma di ciambelle appena sfornate, di sogni ed emozioni.
Un’autrice
dotata di passione e talento, alla quale non soltanto esprimo i miei
complimenti più sinceri, ma rivolgo pure l’invito a continuare a intrecciare
pensieri e parole come teste d’aglio e a non abbandonare questo viaggio
affascinante che è e sarà sempre la scrittura.
Laura Vargiu
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