giovedì 30 gennaio 2014

OSCAR WILDE, IL PROCESSO




9 Febbraio 2014 - Ore 21,00

ETHNOS CLUB
Via Nazionale, 962 bis
Torre Del Greco

PARTENZA DA AGROPOLI: SPETTACOLO E PULLMAN
euro 20,00
(prenotazione anticipata e numero chiuso)
max 26 persone
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Ortensia T
presenta

OSCAR WILDE, IL PROCESSO

Progetto e Regia
Roberto Azzurro

con
Roberto Azzurro / Oscar Wilde
Pietro Pignatelli / Edward Carson
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Progetto Grafico Luciano Correale
Segreteria di produzione Andrea Axel Nobile
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Oscar Wilde, il processo è lo spettacolo teatrale, tratto dall'omonimo libro a cura di Paolo Orlandelli e Paolo Iorio (ediz. UbuLibri), che riporta fedelmente gli originali atti processuali che videro protagonista il grande scrittore britannico:
In tempi in cui accuse, tabù sociali e violenze non cedono ancora il passo ai valori “dell’accettazione, dell’inclusione e del rispetto reciproci”, l’ironia dissacrante e lo spirito caustico di Wilde rimarcano l’importanza della libertà e della salvaguardia dei diritti civili. Oscar Wilde fu protagonista di ben tre processi, che lo portarono alla rovina. Il primo di questi fu intentato da lui stesso ai danni del Marchese di Queensberry che, scoperta la relazione tra suo figlio Alfred e lo scrittore, l’aveva accusato di "posare a sodomita". A causa delle notizie sulla sua vita privata emerse in questo primo processo, Oscar Wilde verrà in seguito giudicato colpevole del reato di “sodomia” e di “gravi indecenze”, e condannato a due anni di lavori forzati. I verbali dei processi non vennero mai resi pubblici, perché ritenuti scabrosi e compromettenti. Solo nel 2000, l'eccezionale ritrovamento di un manoscritto presso la British Library ci consente oggi di rivivere parola per parola quel l’interrogatorio in cui Wilde diede prova del suo famigerato acume.
Roberto Azzurro (Oscar Wilde) e Pietro Pignatelli (l’avvocato Edward Carson) ripercorrono i momenti salienti di un interrogatorio, in cui Wilde è costretto a rispondere dei suoi rapporti con omosessuali e ragazzi di vita, e lo fa di volta in volta negando, mentendo, scherzandoci sopra. E’ quasi un miracolo poter assistere al genio del suo umorismo, nelle vere risposte date al suo inquisitore, nell’espressione massima della grande ironia di un “gigante” della letteratura mondiale, di cui il 30 novembre 2010 sono ricorsi i 110 anni dalla morte.

Info e prenotazioni 3292037317

mercoledì 29 gennaio 2014

"Libriamoci" di gennaio con il dialetto cilentano

L'appuntamento di gennaio di "Libriamoci", curato dal Professor Fernando La Greca e dedicato al saggio "Guida allo studio del dialetto cilentano" di Irina Balbi, ha visto la partecipazione di un pubblico folto, attento e partecipe.
Nei prossimi mesi certamnente la Libreria L'ArgoLibro dedicherà altri incontri a questo argomento. Ecco alcune foto scattate domenica pomeriggio.











lunedì 27 gennaio 2014

Giorno della Memoria



« La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.
In occasione del "Giorno della Memoria" di cui all'articolo 1, sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell'Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere. »


BAD AROLSEN - "Frank, Annelies Marie Sara. Nata il 12 giugno 1929 a Francoforte. Residente ad Amsterdam, in Piazza Mervede 37, II piano. Nubile. Genitori: Frank, Otto Heinrich Isra, 12.5.1889. Hollaender, Edith Sara, 16.1.1900. Sorella: Frank, Margot Betti Sara, 16.2.1926". Due segni di morte, incisi a penna in cima e in fondo al foglio, stilizzati come croci uncinate, bollano in maniera inequivocabile la provenienza del documento. Così, infatti, le SS erano solite marcare le schede dei prigionieri defunti. 

Precisione ad efficienza. È grazie alla disciplina inflessibile di tanti scrivani del Terzo Reich che i frammenti che continuano a uscire dal grande archivio sui crimini nazisti di Bad Arolsen, nel centro della Germania, aperto dopo sessant'anni ai ricercatori, contribuiscono ad arricchire l'immagine di quel periodo storico. Come i due documenti presenti qui su Anna Frank, una deportata fino ad allora come tutti gli altri.
Sul primo, in alto a destra, compare una cifra e una data: il numero del dossier "127.266", e "8 agosto 1944". Sono passati dunque appena sette giorni da quando Anna ha scritto, senza saperlo, l'ultima lettera del suo "Diario", che termina incompiuto il 1 agosto 1944. E questa carta è la scheda personale che i nazisti avevano compilato, in Olanda, subito dopo la sua cattura.

Fino a quel momento la famiglia Frank era rimasta nascosta ad Amsterdam, insieme ad altri quattro ebrei, nel famoso "Alloggio segreto", sito al numero 263 della Prinsengracht, dove gli otto rifugiati riuscirono a strappare due anni di vita ai militari tedeschi che ignoravano la loro esistenza. Il 4 agosto però, dietro una "soffiata", il caporeparto austriaco delle SS, Karl Josef Silberbauer (poi scovato dal cacciatore dei nazisti Simon Wiesenthal), accompagnato da alcuni agenti olandesi della Gruene Polizei, faceva irruzione nell'ufficio di Otto Frank riadattato a rifugio. Celata da uno scaffale girevole, si apriva una porta segreta, con la lunga scala ripidissima - "la tipica rompigambe olandese", come aveva scritto Anna negli appunti tenuti in quel periodo - che dava accesso all'appartamento dove le famiglie avevano trovato riparo senza però più uscire di casa. 

La scheda, redatta a macchina in lingua olandese, segna l'immediato internamento della giovane a Westerbork, il campo di raccolta destinato a radunare tutti gli ebrei dei Paesi Bassi, in attesa del trasferimento nei campi di sterminio in Polonia. Fra l'estate del 1942 e l'autunno del 1944, come ricorda lo studioso della Shoah, Frediano Sessi, nell'appendice al Diario pubblicata in Italia da Einaudi, partiranno 85 convogli, dei quali 19 diretti a Sobibor, e 66 verso Auschwitz.

"A Westerbork - dirà una sua compagna di prigionia, Lenie de Jong - Van Naarden, citata nel libro di W. Lindwer Gli ultimi mesi di Anna Frank (Newton Compton) - conoscemmo ben presto un gran numero di persone. Parlai con le ragazze Frank: Anne soprattutto era carina. Ti si spezzava il cuore, perché erano ancora così giovani e non si poteva fare niente per tenerle fuori da tutto ciò. Quelle ragazze si aspettavano ancora tanto dalla vita". "Otto Frank venne da me - racconta un'altra testimone, Rachel Van Amerongen-Frankfoorder - e chiese se Anne non potesse aiutarmi, il servizio interno era molto ambito. Anna era molto gentile e disse: "So fare tutto, sono pratica di tutto". Era davvero molto cara, un po' più grande di quanto appaia sulle fotografie che conosciamo di lei, allegra e di buon umore. Credo che lei, dopo un paio di giorni, sia capitata con la sorella e la madre nel reparto batterie".

Il documento su Anna Frank compilato a Westerbork era perfetto nella sua essenzialità e accuratezza. Una scheda che, oltre a tenere tutti i dati fondamentali dell'internata, verrà aggiornata di continuo. Quel Lager verrà non a caso ricordato da molti come un esempio di brutalità e ottusità del regime nazista. "Di tanto in tanto - rammenta un altro compagno di sventura, Janny Brandes-Brilleslijper - scambiavamo due parole: per esempio quando spaccavamo batterie. Era un lavoro molto sporco, del quale nessuno capiva il senso. Dovevamo spaccare le batterie con uno scalpello e un martello e poi gettare il catrame in una cesta e la barretta di carbone che tiravi fuori nell'altra cesta. Oltre al fatto che questo lavoro ti faceva diventare terribilmente sporco, a tutti veniva la tosse perché si sprigionava una certa sostanza tossica. Il lato piacevole del lavoro con le batterie era che potevi parlare con gli altri. Le ragazze Frank spaccavano batterie sedute intorno ai lunghi tavoli. Si parlava, si rideva, il dolore lo tenevi dentro di te".

Non sappiamo se in quei pochi momenti di libertà che la ragazza trascorse in famiglia, e forse anche con Peter Schiff, il ragazzo di cui era innamorata del quale recentissimamente è emersa la foto, riuscì ancora a scrivere qualcosa per il suo diario. Gli storici propendono per il no. I nazisti riservavano pene durissime a chi cercava di tenere appunti.

Nella scheda personale su Anna si nota infatti una scritta più grande, aggiunta a mano, per traverso: "3-9-44". E' la data dopo nemmeno un mese del suo successivo trasferimento, e quello della sua famiglia, ad Auschwitz, dove i Frank arrivarono assieme agli altri nella notte compresa fra il 5 e il 6 settembre. La selezione fu fatta subito, una volta fatti scendere dai binari, e uno degli otto rifugiati dell'Alloggio segreto, il signor Van Pels, fu immediatamente inviato alla camera a gas.

Il secondo riferimento ad Anna Frank presente nell'archivio tedesco esce invece da un corposo libro con la copertina nera contenente l'elenco di migliaia di ebrei, in transito da Westerbork verso Auschwitz. "Lista 40", dice l'intestazione in alto a sinistra. "Frank Annelise M.", si legge a metà della pagina. Ci sono i dati di nascita, l'indirizzo e la medesima data di trasferimento segnata sulla scheda personale: 3 settembre 1944.

Quindici righe più sotto compare anche il nome della madre: Frank - Hollaender Edith. Sono passati qui solo 33 giorni da quando la quindicenne Anna aveva redatto quel capolavoro di profondità e delicatezza che è la pagina finale del suo diario: "Ho molta paura che tutti quelli che mi conoscono così come sono sempre scoprano che ho anche un altro lato più bello e più buono. Temo che mi prendano in giro, mi trovino ridicola, sentimentale e non mi prendano sul serio. Sono abituata a non essere presa sul serio, ma solo la Anne "superficiale" ci è abituata e lo può sopportare, la Anne più "profonda" invece è troppo debole (...) Oh, vorrei tanto ascoltarli, ma non riesco, se sono silenziosa e seria tutti pensano che sia uno scherzo e devo salvarmi con una battuta di spirito, per poi non parlare dei miei familiari che pensano che io stia male, mi fanno inghiottire pastiglie per il mal di testa e calmanti, mi toccano il collo e la fronte per sentire se non ho la febbre, s'informano se sono andata di corpo e criticano il mio cattivo umore. Non sopporto, quando si occupano tanto di me, allora sì che divento prima sfacciata, poi triste e alla fine torno a rovesciare il cuore, giro in fuori la parte brutta e in dentro la buona e cerco un modo per diventare come vorrei tanto essere e come potrei essere se. nel mondo non ci fosse nessun altro".

Sono le sue ultime righe. Le due schede, con l'arresto e la deportazione, segnano l'inizio della fine di Anna. Alla fine di ottobre la ragazza prende la scabbia. Poco tempo dopo cade ammalata pure la sorella Margot. Sono in molti a notare l'aspetto pessimo delle due giovani Frank, che hanno macchie e vesciche sulla pelle, dove mettevano solo un po' di pomata. La loro salute peggiora, e vengono trasferite al Kratzeblock, il blocco riservato agli scabbiosi. Sono separate dalla madre che, sola, morirà poco dopo, all'inizio di gennaio. Il 28 ottobre 1944 salgono su un vagone alla volta di Bergen-Belsen.

Nel nuovo Lager finiscono per essere ospitate in uno dei luoghi peggiori, le baracche destinate a raccogliere gli ultimi arrivi, per lo più donne giunte in uno stato di denutrizione e di spossatezza, dopo un viaggio durato giorni, stipate dentro vagoni bestiame zeppi di gente malata e dolente. In pieno inverno un'epidemia di tifo petecchiale colpisce i deportati. Senza cibo, senza medicine, deboli e affaticate, le due ragazze Frank vengono contagiate.

"Erano magrissime - ricorda ancora la sua compagna di prigionia Rachel - avevano un aspetto tremendo. Bisticciavano a causa della loro malattia. Avevano i posti peggiori della baracca, giù vicino alla porta". Anna, rammenta poi Janny, "stava davanti a me avvolta in una coperta e non aveva più lacrime. Raccontò che le bestioline nei vestiti la facevano rabbrividire e che per questo aveva gettato via tutti i suoi abiti. Radunai tutto quello che potevo per darlo a lei, affinché fosse di nuovo vestita. E da mangiare neanche noi avevamo molto. Ma ho cercato di dare qualcosa della nostra razione di pane".

I primi giorni di marzo del 1945 (la data è incerta), Janny va a controllare le ragazze. Margot è caduta dal letto sul pavimento di pietre, ormai senza vita. Anna muore il giorno dopo. La prima scheda compilata dalle SS porta infatti in fondo, accanto al segno che decreta il decesso del prigioniero, un ultimo appunto aggiunto a mano. Si legge: "Deceduta a B. B., '45", cioè a Bergen Belsen.

Un unico documento contiene dunque tutta la tragedia di Anna Frank: il momento dell'arresto in Olanda, la schedatura assieme alla famiglia, la deportazione ad Auschwitz in Polonia, la morte in Germania nel campo di sterminio di Bergen Belsen. Solo molti anni più tardi la ragazza diverrà, del milione e mezzo di bambini morti nella Seconda guerra mondiale, il simbolo di tutti gli ebrei vittime del razzismo antisemita nazista.
Il padre Otto fu l'unico dei rifugiati dell'Alloggio segreto a sopravvivere. Dedicherà il resto della sua vita alla diffusione del Diario, e alla vicenda di Anna, di cui queste carte continuano ancora oggi a ricordarne la storia.

Fonte: http://www.repubblica.it/2008/05/sezioni/esteri/anna-frank/anna-frank/anna-frank.html

(12 maggio 2008)

sabato 25 gennaio 2014

Premio Letterario Nazionale “De Leo – Brontë” 2014 – 3a Edizione



La Professoressa Maddalena De Leo, importante studiosa, traduttrice e autrice di romanzi riguardanti le famose scrittrici inglesi Charlotte, Emily ed Anne Brontë, nonché consulente editoriale per l’Italia del periodico inglese Brontë Studies, indice per la terza volta un concorso letterario riguardante l’opera e la vita delle suddette autrici.
REGOLAMENTO

art. 1 Sezioni
Il concorso si articola in tre sezioni.
SEZIONE 1: POESIA in lingua italiana o inglese ispirata alla vita, al luogo natale o all’opera di una delle sorelle Brontë. (E’ requisito necessario, pena l’esclusione, il riferimento esplicito a un luogo o nome brontëano nel corso della lirica).
SEZIONE 2: NARRATIVA: composizione (in lingua italiana o inglese) sul tema: ‘come ho conosciuto e come ho iniziato ad amare (o ad odiare) le sorelle Brontë?’
SEZIONE 3: Una DOMANDA da rivolgere ad una delle sorelle Brontë (in italiano o inglese) ispirata alla loro vita, al luogo natale, all’opera oppure ad un loro personaggio con relativa immaginaria RISPOSTA.
art. 2 Modalità di partecipazione
Ogni autore può partecipare liberamente a massimo due sezioni del concorso.
È possibile partecipare a ciascuna sezione con un massimo di 3 poesie, 2 composizioni o 2 domande/risposte. Ogni poesia deve avere una lunghezza non superiore ai 30 versi.
Ogni composizione deve avere una lunghezza non superiore a 30.000 battute.
Ogni domanda/risposta deve avere una lunghezza non superiore a 20.000 battute.

art. 3 Invio delle opere
Le opere devono essere inviate al seguente indirizzo e-mail:
deleom@tiscali.it
Le opere vanno inviate in allegato in formato WORD .doc
Alla e-mail va allegata anche una scheda contenente i seguenti dati:
- Generalità dell’autore (Nome, cognome, data di nascita, indirizzo, CAP, recapito telefonico, e-mail)
- Titolo dell’opera
- La seguente dichiarazione:
Io sottoscritto NOME E COGNOME dichiaro di essere l’autore del testo e di detenerne tutti i diritti a titolo esclusivo. Si autorizza al trattamento dei dati personali secondo le normative vigenti.
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L'invio delle opere in formato cartaceo tramite servizio postale è facoltativo, in aggiunta all'invio tramite e-mail.
In tal caso le opere dovranno pervenire in un unica copia anonima e in una scheda a parte dovranno essere indicati i dati sopra elencati per l'invio tramite e-mail.
In formato cartaceo le opere devono essere inviate al seguente indirizzo:

Prof.ssa Maddalena De Leo
Via della Ferrovia 14
84046 Ascea Marina (SA)

art. 4. La partecipazione al concorso è gratuita.
art. 5 Termine di consegna delle opere
Le opere partecipanti devono essere inviate secondo le modalità previste dall’articolo 3 entro e non oltre la mezzanotte del giorno 30 aprile 2014.

art. 6 Giuria
Presiederà la giuria di valutazione la prof.ssa De Leo coadiuvata da altre due studiose brontëane italiane, la prof.ssa Elisa Fierro e la prof.ssa Caterina Lerro.

art. 7 Premi
Saranno selezionate le opere migliori fra tutte quelle pervenute.
Al 1° classificato per ciascuna sezione sarà assegnato:
  • un DVD della BBC in lingua inglese riguardante un romanzo Brontë
Al 2° classificato per ciascuna sezione sarà assegnato un CD Brontë in italiano o in inglese
Al 3° classificato per ciascuna sezione andrà un oggetto brontëano (segnalibro, penna ecc.)
I diritti d'autore rimarranno di proprietà esclusiva dell'autore.
A tutti gli autori classificati dal 1° al 3° posto verrà rilasciato un diploma di merito con i giudizi espressi dalla prof.ssa De Leo sulla propria opera.
Tutte le opere selezionate saranno inserite nell’antologia ‘Brontëana III’ .
La prof.ssa De Leo si riserva la facoltà di assegnare menzioni speciali ad opere particolarmente meritevoli presso la sezione italiana della Brontë Society o segnalazioni sui siti Internet internazionali BrontëBlog e Brontë Parsonage Blog.
I vincitori della precedente edizione del Premio potranno partecipare ed eventualmente essere presenti nell’antologia senza però poter essere inclusi fra i primi tre premiati di ogni sezione.
PREMIAZIONE

Non ci sarà una cerimonia di premiazione pubblica.
I vincitori saranno avvisati via e-mail e i premi saranno inviati via posta.
La partecipazione al concorso implica l'accettazione del presente regolamento.




mercoledì 22 gennaio 2014

Il dialetto cilentano a "Libriamoci"

L’incontro di gennaio di “Libriamoci” è dedicato allo studio del dialetto cilentano.
Il Professor Fernando La Greca, dell’Università degli Studi di Salerno, presenterà “Guida allo studio del dialetto cilentano (partendo da Roccagloriosa)” di Irina Balbi.


L’appuntamento è per domenica 26 gennaio alle ore 17,30 presso la Libreria L’ArgoLibro ad Agropoli (Salerno), in Viale Lazio 16 (adiacente Via Salvo D’Acquisto, nei pressi del Centro per l’Impiego).
Per qualsiasi info: largolibro@hotmail.it – 3395876415

Vi aspettiamo!

Un LIBROGIRANDOLA sempre più ricco!



Il LIBROGIRANDOLA è un baratto di libri, una sorta di grande libreria circolante gratuitamente, una libreria guidata solo dal gusto di voi lettori... 

Il meccanismo è semplicissimo.

A L'ArgoLibro si possono scambiare propri libri, letture, romanzi, opere di narrativa in genere, poesia e saggistica.

Su uno scaffale appositamente predisposto in bottega (accanto alla cassa) potrai scegliere un'opera di tuo gradimento portata da un altro lettore e in cambio dovrai lasciare un altro libro che ti è piaciuto e che potrà così piacere ad un altro...

Del libro che hai portato a casa puoi fare ciò che vuoi: sottolinearlo, metterci un fiore, una lettera, una foto, una nota... dopo averlo letto dovrai riportarlo per barattarlo ancora.

Fino ad oggi sono stati portati e scambiati oltre 400 libri! Niente tessere o iscrizioni, si tratta di un libero e gratuito scambio di cultura! Solo la prima volta, una cauzione che verrà rimborsata di euro 5,00.

Perché la lettura non è una merce, ma un bene comune.
Ad Agropoli (Sa) siamo in Viale Lazio, 16

domenica 19 gennaio 2014

A “Caleidoscopio” la musica di Beethoven



La grande arte beethoveniana sarà la protagonista dell'appuntamento settimanale sul sito Internet www.radiopnr.it (cliccare su “Play” sulla sinistra dello schermo, sotto “ON AIR”).
Nel Caleidoscopio che andrà in onda alle ore 20,30 di domenica 19 gennaio il conduttore Andrea Bobbio proporrà l'ascolto di due composizioni di Ludwig van Beethoven: la celebre Sinfonia n° 5 opera 67 ("il destino che bussa alla porta") e l'Ouverture Leonore n° 3 opera 72a. Interpreti d'eccezione: i Wiener Philharmoniker diretti da Carlos Kleiber e l'Orchestra Sinfonica NBC diretta da Arturo Toscanini.
L'appuntamento con la grande musica sinfonica è quindi fissato per domenica sera oppure, in alternativa, martedì 21 gennaio, sempre alle ore 20,30.


venerdì 17 gennaio 2014

I RACCONTI DI VENER dì - Elisabetta Mattioli



Il Re Gelo

Autrice: Elisabetta Mattioli

Il Re Gelo viveva in una landa desolata, circondata solo da un mare ghiacciato. Al posto dei prati fioriti c’erano vaste distese di neve, capaci di ricoprire ogni piccola parte di territorio; invece degli alberi si notavano iceberg acuminati, con varie altezze, alcuni di loro sembrava toccassero il cielo.
Il maniero del sovrano non era stato costruito in mattoni, ma con enormi lastroni di scintillante ghiaccio azzurro. Lo stesso valeva per i mobili: il legno non compariva in nessun angolo della sua fredda casa, in compenso c’erano i sassi, rivestiti da una fitta coltre di ghiaccio, neve e muschio molliccio. Il bianco e l’azzurro predominavano incontrastati: in una situazione normale potevano essere piacevoli, immersi dentro a una simile
atmosfera si percepiva solo un senso di solitudine.
Il Re gelo si alzava ogni mattino di pessimo umore, davanti a lui notava solamente lastre desolate; il sole era sempre alto in cielo, ma i suoi raggi non riuscivano a scaldare la terra e faceva sempre freddo. Il sovrano indossava meravigliosi vestiti, cuciti con seta azzurra a
stampe geometriche e rifiniti in oro, invece il copricapo era in broccato color avorio, impreziosito con l’argento.
A causa dell’ingrato clima, il Re Gelo sentiva sulla pelle gli abiti umidi e la chioma bagnata,
provava una sgradevole sensazione che lo metteva di pessimo umore. Si
arrabbiava con i suoi servitori e soprattutto con Rutolo, il suo cameriere personale, che non aveva colpa di una simile situazione.
Nessun servitore di Re Gelo, voleva continuare a sopportare le urla del sovrano, solo quando dormiva stava zitto.
Un giorno vennero a sapere che Dorione, il fratello di Re Gelo, possedeva un arco particolare: al posto della punta c’era un rubino purissimo, in grado di penetrare ogni forma vivente di qualsiasi natura. Se la pietra avesse colpito il sole, i raggi avrebbero aumentato il loro potere. In quella maniera la terra si sarebbe scaldata e con un clima favorevole, l’umore di Re gelo sarebbe migliorato.
Il mattino seguente Rutolo partì alla volta del regno di Dorione: il viaggio non fu pericoloso, in compenso arrivò a destinazione, infreddolito da capo a piedi, purtroppo aveva nevicato lungo tutto il tragitto. Al suo cospetto comparve una terra fertile, ricoperta di fiori coloratissimi, con alberi secolari sotto i quali riposarsi e altri ricchi di frutta succulenta.
Rutolo prese una pesca, era così dolce, si sciolse in bocca, dopo averla mangiata si recò da Dorione. Il Re lo accolse sorridendo e ordinò ai servitori di preparare la stanza da bagno e di fare indossare abiti puliti al ragazzo.
Dopo tale trattamento si sentì un principe e coraggiosamente chiese in prestito l’arco al sovrano, che ne comprese il motivo, stupendosi di quanto tempo avessero impiegato
prima di domandarlo.
Rutolo tornò a casa nella carrozza di Dorione, trainata da novantanove pappagalli gialli. Una volta arrivato, con il cuore ricco di speranza mirò il sole. Quando l’astro fu colpito dal rubino, i raggi diventarono caldi; colpita la terra, il ghiaccio sparì subito, apparve improvvisamente un prato meraviglioso, con alberi ricchi di frutta.
Tornato a palazzo, il Re Gelo accolse Rutolo con un affabile sorriso, e per la prima volta nella sua vita, il ragazzo si accorse di un piccolo particolare…
Il Re Gelo era felice, indossava un vestito e un copricapo non umidi, i capelli apparivano asciutti, ma era identico a Dorione! Fu allora che Rutolo disse al sovrano:
“Maestà, ora siete il fratello, anzi il gemello di Dorione!”, e per la prima volta Rutolo e il Re Gelo si abbracciarono.

Elisabetta Mattioli ci racconta una favola dai toni semplici e dai ritmi pacati. Addentrandoci nella lettura, diventiamo partecipi del superamento di una dicotomia che vede da un lato il gelo, la freddezza, la scostanza, e dall’altro il caldo dell’affabilità.
Il Re Gelo e Dorione sono due facce di una stessa medaglia, e ci insegnano che tutti noi abbiamo bisogno di calore umano per poter esprimere tutte le nostre potenzialità positive.
Elisabetta Mattioli ci aiuta a comprendere questa verità soffermandosi su vari particolari significativi: l’umidità che attanaglia il corpo del protagonista prima della rivelazione, lo stupore del fratello gemello per il ritardo della richiesta. Il lettore può identificarsi nel personaggio di Rutolo, che è colui che “fa da tramite”, cioè colui che comprende e aiuta a comprendere nell’evoluzione della storia.

Per contattare l’autrice:  elyamatty@gmail.com


Scrivi racconti brevi? Questo è il concorso giusto per te. Leggi il bando del concorso

Per le tue poesie c’è Lunedì Poesia


martedì 14 gennaio 2014

I RACCONTI DI VENER dì: i vincitori del concorso on line



Ecco i nomi dei vincitori del concorso on line legato all'iniziativa "I RACCONTI DI VENER dì", che è sempre aperta (qui potete leggere il bando completo). 
I quattro autori hanno vinto una proposta di pubblicazione.

Marzia Estini
Martina Crapanzano
Enrico Giuliano
Andrea Antonini

I complimenti vanno a loro ma anche a tutti gli altri. Lo spirito del progetto resta sempre quello, ben lontano da qualsiasi forma di competizione, della condivisione feconda, della sincera attenzione all'opera altrui.
Continuate a partecipare attivamente con commenti, letture, condivisioni, anche attraverso gli indirizzi e-mail. 

2014 Incontri dedicati a William Shakespeare

"Libriamoci" riprende con Anna Giordano
Gli Occhi di Argo
vi invita a
Libriamoci
Incontro letterario e teatrale

Sabato, 1° febbraio 2014
ore 19.00

Libreria L’ArgoLibro
Via Lazio, 16 – Agropoli (SA)


LA LUCE DEL LIBRO
A cura della professoressa Anna Giordano




Il libro scelto per questo incontro è
Molto rumore per nulla
di William Shakespeare

La tematica sarà la Finzione

Saranno rappresentate due scene della commedia

Attori
Don Pedro: Vito Rizzo
Benedetto: Enrico Giuliano
Beatrice: Giovanna Chirico
Baldassarre: Alessandro Damiano


Musiche del maestro Roberto di Marco

Su gentile richiesta, torna “14 febbraio 14 poesie”



Numero pagine: 24 a colori
Copertina cartonata impreziosita da due silhouette, un nastrino in raso, tulle in tinta e dedica, colore a scelta
Prodotto artigianale: realizzato interamente a mano da Elvira Caruccio
Formato: 10,5x15
Disegni interni di Milly Chiarelli



Cupido scocca le sue frecce... 
Il Poeta scrive parole d’amore per la donna amata. Il cuore della Poetessa cerca le rime per il suo uomo. Noi, per la Festa degli Innamorati, vi proponiamo di raccogliere come fiori le vostre Poesie d’Amore e di realizzare un piccolo libro da regalare, un florilegio di quattordici liriche da dedicare esclusivamente al vostro Amore.
Vi suggeriamo di regalare un piccolo e prezioso libro che contenga le vostre poesie, o i pensieri o le dediche per la persona che amate.
Quattordici poesie o quattordici frasi dettate dal profondo del vostro cuore.
Realizzeremo per voi un prodotto artigianale, rilegato e interamente rifinito a mano, un libro a colori unico e prezioso, esclusivo e personalizzato, da regalare per San Valentino.
Oltre le quattordici poesie sarà possibile inserire una lettera d’amore della lunghezza massima di 1800 caratteri spazi inclusi e se lo desiderate due foto o due disegni.
Il libro sarà in formato A6, realizzato su carta pregiata uso mani color avorio. Sarà composto da 24 pagine interne a colori, sarà rilegato a mano. La copertina cartonata sarà impreziosita da due silhouette, un nastrino in raso, tulle in tinta e sarà possibile inserire il nome a cui è dedicato e scegliere il colore.
Per partecipare basta inviare  le 14 poesie (lunghezza massima: 14 versi ognuna) e facoltativamente la lettera e le due foto e a occhidiargo@hotmail.it entro il 24 gennaio 2014.
Il costo per la realizzazione del libro è di 14,00 euro più spese (3,60) di spedizione da effettuare tramite postepay al momento della prenotazione.


sabato 11 gennaio 2014

Moderazione commenti

Gentilissima lettrice, gentilissimo lettore,
abbiamo pensato di rimuovere i post ritenuti offensivi o volgari e, in seguito, di moderare i futuri commenti.
D’ora in poi i visitatori li dovranno firmare, registrandosi al blog e, se ritenuti opportuni, saranno inseriti.
Ci dispiace aver dovuto censurare, ma i toni erano eccessivi.
Per correttezza dichiariamo che il sondaggio è stato fatto dando la possibilità di poter votare una sola volta da un singolo computer.
Ringraziamo tutti i partecipanti; i vincitori del Concorso saranno proclamati successivamente ad alcuni riscontri da parte nostra.


venerdì 10 gennaio 2014

Valentine's Day

Gli Occhi di Argo
organizza
la pubblicazione di un’Antologia
e
 il reading poetico dedicati all'amore,
intitolati
Valentine's Day

Il reading poetico si terrà ad Agropoli presso la Libreria L’ArgoLibro 
in Viale Lazio, 16
Agropoli (SA)
il 14 febbraio 2014 alle ore 18,00
MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE
Ogni partecipante potrà inviare un massimo di sue tre liriche sul tema dell'amore che dovranno: 
- essere di sua completa produzione; 
- non superare i 30 versi ciascuna;
Si potranno leggere anche poesie in vernacolo o in lingua straniera.
Gli organizzatori provvederanno a intervallare le letture poetiche con sonetti di William Shakespeare, tanto in italiano quanto in lingua originale, per festeggiare i 450 anni dalla sua nascita.
Le poesie – corredate dei propri dati personali (nome, cognome) - dovranno essere inviate in formato digitale (.doc) entro e non oltre il 3 febbraio 2013 a occhidiargo@hotmail.it
È richiesto ai poeti di incollare sotto le poesie che presenteranno le seguenti attestazioni:
1. Attesto che la poesia che presento al suddetto concorso è frutto del mio ingegno, ne dichiaro la paternità e l’autenticità. 
2. Autorizzo il trattamento dei miei dati personali ai sensi del D.Lgs. 196/2003 e successive modifiche e acconsento alla pubblicazione di questo testo nell’opera antologica gratuitamente.
Parteciperanno al reading solo le poesie selezionate.
Tutte le poesie che parteciperanno al reading saranno inserite gratuitamente in un’antologia dedicata a William Shakespeare, all'amore e alla poesia.
I partecipanti non hanno nessun obbligo di acquisto.
La partecipazione è gratuita.
Attenzione: gli autori delle poesie selezionate dovranno presentarsi il giorno del reading, pena l’eliminazione delle poesie in scaletta per la lettura e per l’inserimento nell'antologia.
Le opere inserite nei nostri Concorsi sono di proprietà degli autori. 
Gli Occhi di Argo non può essere considerata responsabile di eventuali plagi o illiceità commesse dagli autori e per il concetto delle opere pubblicate. Gli autori sono titolari dei diritti sulle loro opere, fatte salve le nostre pubblicazioni per le quali non potranno richiedere alcun compenso.