Ludovico l’usignolo blu
Autrice: Monica Fiorentino
C’era
una volta un giovane usignolo dalle ali blu e gli occhi di una cangiante
tonalità viola scuro, di nome Ludovico.
Perduta alla
nascita un’ala, l’uccello, con una soltanto, non si era mai perso d’animo, e
anche se storpio e malfermo, costretto a nutrirsi solo di semi e tanta, tanta
acqua, non aveva mai smesso di cantare, seppur facendolo sui rami bassi come la
sua condizione gli imponeva, ugualmente orgoglioso di riempire con le sue belle note il creato.
“Ma con
un’ala sola!”, giungevano di quando in quando le voci degli altri uccelli al
suo orecchio. “Una soltanto!”, “Ma non si può guarire?”, “Mai?”
“Ah, no!”
replicava lui per tutta risposta, levando in alto il becco sorridente, “ma si
può tamponare!” trillava, un passo dietro agli altri, frullando la sua unica
ala sana. “E continuare così a cantare!”
“Ma
d’inverno i semi scarseggiano, e se tu non ce la dovessi fare a trovarne sulla
nuda pietra, e dovessi per questo salire sugli alberi, per cercarne altrove?” e
lui frullava la sua unica ala anche dal basso, facendo spallucce.
“Ma
sulla roccia come si fa a vivere?”, “In cielo non ci sali proprio mai?”, “Non
ti manca?” e lui per tutta risposta cantava facendo risplendere col suo
cinguettio il creato.
“Alla
festa della primavera, mi sembra, non sia mai stato invitato”, e lui annuendo
si destreggiava in gorgheggi ancora più brillanti. “E come potrebbe mai
riuscire ad arrivarci?”, “Ludo?!” ,“Sarebbe un viaggio troppo lungo per lui!”, “Dovrebbe
fermarsi troppo di frequente per dissetarsi!”, “Ma proprio tanta acqua?”, “E
poi come farebbe ad affrontare un volo così lungo?”
E lui cantava
a quelle parole ancora più forte, aprendo l’alba, giungendo con le sue note fin
nel cielo, lassù, in alto, in alto, oltre le nuvole, l’azzurro, fra i veli
dell’aurora, con la sua voce: melodia d’amore, d’impareggiabile bellezza.
Monica Fiorentino ci regala un’altra, delicata immagine naturale, delicata ma nient’affatto “irreale”.
Al contrario, questa giovane autrice sa e vuole descrivere i dolori, le
difficoltà, i problemi di un mondo spesso enigmatico, in cui i “perché?”
restano domande senza risposta. In questi casi, è forse l’accettazione l’unica
strada percorribile, perché l’unica che in qualche modo permette di andare
oltre il punto di domanda.
Accettazione
fatta propria dal protagonista del racconto, quel Ludovico così ben descritto
da Monica Fiorentino nella sua “calma
ostinazione” di voler andare oltre tutte le difficoltà oggettive della sua
quotidianità, così accuratamente sottolineate da chi non le vive. È un
crescendo, questo racconto, con la brillante chiusa della bellezza del canto, evidentemente
non notato da chi è troppo preso per sottolineare le mancanze.
Una nuova efficacissima
metafora, da trasportare pari pari nel mondo degli esseri umani.
Della stessa autrice: Rebecca l'allodola bianca
Per contattare
l’autrice: angelo.dicarta@libero.it
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Poesia
Scrivere "C'era una volta..." è già una dichiarazione di voler intraprendere il trascurato iter della favola etica. E' da incoraggiare questo semplice melodico canto che ci fa volare, sulle ali della speranza, da un passato ad un futuro migliore!
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