Tutte queste forme di vita che hanno l’arroganza di
credersi insostituibili, indispensabili, che pensano che senza esse crollerebbe
tutto questo ammasso succulento che prende il nome di mondo – un mondo che non
si ha mai bene chiaro poi cosa sia visto che un monitor, dieci supermercati e
il parrucchiere all’angolo vanno bene per il 90% della popolazione. Ora ci
hanno insegnato quello che è indispensabile. Phon per asciugare capelli e creme
idratanti, il pane surgelato e l’abbonamento a Sky. Fra un po’ ci defrauderanno
dei sentimenti. Cose inutili a quanto pare. Perché: già si ride e si piange a
comando. Questa mistica collettività del pianto organizzato, della sguaiata
risata statale, il merchandising della contentezza: basso livello di tristezza
in questa famiglia, aumentiamone la dose, un film adatto prego, non li vogliamo
troppo pieni di sé. Quel ragazzo che piange all’angolo della strada, può dar
fastidio al pullman di turisti che arriva, dose di allegria, mandate il gruppo
di majorette da canale 5. Inondiamo tutte queste menti sbavanti dei propositi
giusti, neanche esse sanno quali siamo. Ne devono ancora ciucciare di latte dal
seno gonfio di mamma-controllo. Che si credono poi, forse coscienti, forse che
abbiano una decisionalità seria per questa vita? Che vadano a pregare, che si
cospargano il capo di cenere e a ginocchioni si prostrino sugli scalini di
quell’ipermercato! Non c’è tempo da perdere. Il tempo è un flusso continuo che
ci sovrasta e le chiacchiere sono a zero.
Asfaltiamo strade rioni foreste interi stati, asfaltiamo queste teste
grufolanti asfaltiamo cuori polmoni nervi inutili, siamo i messaggeri dei
desideri, vi portiamo nel mondo dei sogni, ecco a voi il Luna Park con calci in
culo e la dose di succo proibito. Tutto secondo regole. L’emancipazione delle
menti è un progetto a cui stiamo lavorando. Tutti questi mascalzoni che
predicano rivoluzioni. Noi siamo la vostra rivoluzione. E la vostra sconfitta.
Noi siamo dio e mamma, siamo luce e buio. Non dovete pensare – la mente è fumo
senza il nostro indirizzo. Ora si gioca alla domanda della sera: il futuro? Il
futuro non esiste. Il futuro è ora. Niente si cambia. Siete raggelati. Credete
di credere. Formiche topi scarafaggi – avete futuro come ce l’ha ogni fottuto
insetto di questo pianeta.
Tutte queste sequenze diabolicamente uguali.
Il polpettone delle frasi ad effetto. Miasmi di cose
ripetute – lo standard di un attacco al cervello.
Oggi prendiamo di mira: i cani rabbiosi che mordono i
bambini.
Oggi surfiamo sulle creste omicida di rumeni alcolizzati
lungo le autostrade di notte.
Oggi c’è cocaina e droghe sintetiche nell’aggressivo menù
del giorno.
Non ci fanno mancare niente per accrescere odio e paura.
La poltrona davanti alla tv è un giaciglio comodo dove
poter affastellare dosi di rabbia.
E gli occhi si fan più rossi. Domani sarà bava alla bocca.
Armatevi. Circondate la casa con filo spinato.
Celebrate le veroniche del crick per l’ammaccatura lungo
la fiancata brillante della vostra auto tamponata.
Uccidete. Uccidetevi, costantemente. Per certe pratiche si
ha bisogno di disciplina e perseveranza.
Per formarsi un ego tagliente serve un acciarino al mercato del consumo.
La tua idea nuova, oggi è già vecchia. Ne plasmano di
continuo, idonee alle tue inclinazioni. Aderenti come guanti sulle dita tese
del tuo cervello.
L’odio bisogna pur indirizzarlo, sia mai che prenda la
strada sbagliata.
In fondo siamo creature così semplici.
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