Tra poco
Tra poco, quando cesserò d’amarti,
Ritroverò il mio riso ...impertinente,
Ritroverò le mie perfidie e l’arti
Di torturare e innamorar la gente.
Tra poco, quando cesserò d’amarti,
Serena, smemorata e senza addio,
Contenta di fuggire e di scordarti
Riprenderò il vagabondaggio mio.
Tra poco, quando cesserò d’amarti,
Scontrandoti per via smorto e severo,
Passerò accanto senza salutarti
Cogli occhi rilucenti e il cor leggiero.
Amar stasera ed obliar domani,
Ecco il mio fato. Oh, tu cogli in quest’ora
Il fior de’ baci miei, gl’incanti strani
Della mia fantasia che t’innamora.
No, non impallidir! Baciami ancora.
Tra poco, quando cesserò d’amarti,
Ritroverò il mio riso ...impertinente,
Ritroverò le mie perfidie e l’arti
Di torturare e innamorar la gente.
Tra poco, quando cesserò d’amarti,
Serena, smemorata e senza addio,
Contenta di fuggire e di scordarti
Riprenderò il vagabondaggio mio.
Tra poco, quando cesserò d’amarti,
Scontrandoti per via smorto e severo,
Passerò accanto senza salutarti
Cogli occhi rilucenti e il cor leggiero.
Amar stasera ed obliar domani,
Ecco il mio fato. Oh, tu cogli in quest’ora
Il fior de’ baci miei, gl’incanti strani
Della mia fantasia che t’innamora.
No, non impallidir! Baciami ancora.
Annie Vivanti e Vivien |
Annie Vivanti nata a Londra il 7 aprile 1866.
Cresciuta fra l'Italia, l'Inghilterra, la Svizzera e gli Stati Uniti. Fu anche artista di teatro. Nel 1890 la Vivanti esordì nel mondo letterario con la raccolta poetica “Lirica” edita da Treves e con la prefazione di Carducci.
Del 1891 è la pubblicazione del primo romanzo:”Marion artista di caffè concerto” Nel 1892 si sposa in Inghilterra con John Chartres.
Gli anni dal 1892 fino al 1912 circa, la scrittrice li trascorre fra l'Inghilterra e gli Stati Uniti., scrivendo soltanto racconti in lingua inglese. In Italia presenta il dramma - mai pubblicato - "La rosa azzurra", tra il 1898 e il 1899; unico insuccesso della sua fortunata carriera.
Nel 1893 nasce la figlia Vivien; si affermerà più avanti come “enfant prodige” del violino ed in breve diviene acclamata celebrità internazionale.
Coi successi della figlia Vivien, Annie inizia un nuovo periodo dedicato alla letteratura col racconto "The true story of a Wunderkind" (1905) con opera sua più celebre, "The devourers", scritta e pubblicata in Inghilterra nel 1910 e poi riscritta in italiano col titolo "I divoratori" (1911) con cui, tornò a dominare il mercato editoriale italiano. Da questo momento in poi, fino alla fine degli anni trenta, Annie Vivanti conobbe un successo ininterrotto coi romanzi "Circe" (1912), "Vae Victis" (1917), "Naja tripudians" (1920), "Mea culpa" (1927); ed altre raccolte di novelle.
Stabilitasi definitivamente in Italia, Annie Vivanti è ormai una celebrata scrittrice quando nel 1941 gli eventi anglofobi del regime fascista la colpiscono come cittadine britannica, con un provvedimento di domicilio coatto ad Arezzo. Per diretta intercessione di Mussolini, poté ritornare a Torino dove risiedeva, ma l'aggravarsi delle sue condizioni fisiche e la notizia della morte di sua figlia Vivien, suicidatasi a Hove nell'autunno 1941 aggravarono la situazione e dopo essersi convertita al cattolicesimo morì, il 20 febbraio 1942. Riposa ora in pace nel Cimitero monumentale di Torino. (nota tratta da http://blog.libero.it/Ciapessonisandro/10872187.html)
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