domenica 24 giugno 2012

Il ricamo della poesia



Giuseppe Salzano
Ti offro le mie parole
Centro Culturale Il Saggio" - Eboli (SA)

 
È piacevole avere tra le mani un libro singolare. La sua veste tipografica è elegante, sulla copertina vi è rappresentato un ricamo prezioso e suggestivo, ingentilito dall’immagine di una donna leggiadra e bella che ha tra le mani una lira ed è accanto ad uno splendido cavallo bianco. Figure che trasmettono un singolare fluido di mistero e di meraviglia. Sembra un decoro anche il titolo della silloge «Ti offro le mie parole» del medico-scrittore Giuseppe Salzano che raccoglie le sue emozioni come fiori sparsi tra le due figure. Sensazioni che generano una poesia aerea, di gioia e desiderio di provare piacere nel realizzarle, di essere consapevole di conoscerne i suoi fini, i suoi disegni.Immagini e versi intrisi di un singolare fluido di mistero e trepidazione. Combinazioni di visioni, di colori, di pensieri, di versi che divengono segni, caratteri di profonda sensibilità del poeta versoaltri impegni artistici.
Il ricamo realizzato su raso nero che ne esalta le immagini, è frutto di attenzione, di calma, di pazienza,di amore per il bello,con particolari che ne sottolineano la simbologia e l’atmosfera di sogno.Nel ricamo si evidenzia l’abilità di saper abbinare con attenzione fili e colori. Nella silloge emerge la capacità dell’autore di esprimere il pensiero attraverso la poesia.
Come spiegare una tale associazione se non attraverso le liriche di Giuseppe? Il dedicare i propri pensieri ordinati e raffinati con parole trascritte su fogli bianchi divengono il frutto di una profonda e immediata meditazione. L’entusiasmo che giova all’esecuzione, il cuore che riscalda e ravviva lo stile sono selezionati nella mente dell’autore senza indugio, per comporre il bel verso.
Ti offro le mie parole è una poesia delicata e dolce. Dedicata probabilmente ad una figura reale, i versi sono esaltati attraverso lo sguardo miratodella meditazione e del procedere discreto del poeta, avvalendosi dell’anafora che ne intensifica la costante dedizione. Poesia che sublima il soggetto e il poeta attraverso parole intense e pregne di significato. Poesia che indica il percorso impegnativo, intenso e ricco di pensiero e azione dell’autore chiaramente utilizzata quale titolo della silloge, che ne rappresenta il tutto.
I versi della raccolta sono traboccanti di sentimento, a volte di malinconia, il cui stile è teso, concentrato, come se fossero il respiro dell’anima triste dell’autore. Ma la sua speranza diviene il punto di riferimento verso un domani più radioso, verso un riflesso,verso la scia d’argento della luna piena, verso il sogno.
In alcune liriche la dolcezza che ispira l’uomo sensibile ed immaginoso ad osservare un bimbo sereno, un viso birichino, fanciulli pieni di felicità, inducono il lettore a sorridere, a partecipare al piacere di fantasticare e seguire l’aquilone verso un nuovo avvenire, verso certi flussi che penetrano nell’anima.
Più volte si sfogliano le pagine della silloge per riprendere la lettura di alcune liriche per soffermarsi ad analizzare le parole e interpretarne il significato. Nel corso della revisione si scopre che l’autore nel realizzarle abbia avuto il desiderio di ricreare se stesso, di consolarsi col canto delle sue parole tradotte in versi ed accompagnate dall’antico strumento musicale, la lira, suonata dalla raffinata donna del ricamo.
La concezione dell’utilizzo della poesia come arte dilettevole è senza dubbio una peculiarità intrinseca di ogni poeta: ma non è solo questo. La poesia di Giuseppe è anche l’esaltazione di ciò che risiede nel suo generoso cuore, ciò che di più alto la sensibilità umana percepisce.
La sua poesia, lirica, di sentimento tiene lo spirito in continua azione per trasportarlo da un oggettoad un pensiero, da un gesto ad una idea. L’animo è in continuo moto, energia e vigore come se fosse trasportato da un veloce cavallo. Il poeta corre verso il bello, catturato dalla magnificenza della natura, dalla particolarità delle cose, dall’attenzione agli spiriti sofferenti e sensibili. Il poeta viene toccato dalle note della vita e il suo cuore palpita, non riesce a contenere tanta emozione. Solo i versi lo placano, divengono necessaria occasione, esaudiscono i suoi pensieri.
A volte le interpretazioni di ciò che si legge e analizza sono alterate dalle proprie concezioni e valori non sempre corrispondenti alla realtà e all’intento dell’autore. Ma l’analisi delle raccolte di poesie può liberare l’animo del lettore a personali interpretazioni, per darne un senso diverso, che lo conducono ad un universo al di sopra di ogni cosa e consapevole di vivere in un “reale sogno”. Ossimoro che si esprime e si spiega - con la riflessione di Patricia D. Benke, già indicata nella silloge - nella consapevolezza che davvero Tutti abbiamo bisogno di un sogno.

Anna Giordano

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