Nell’Era del
Capricorno
rifiorì la nube
d’alabastro
alle caviglie
della regina
s’inchinò, il
poeta
lo ammazzarono,
con i sassi
oh, Uomo della
Bruma,
e il sangue,
luttuosa circonferenza,
dal colore di
piombo bollente e fuso
dilagò sul
popolo d’ametista
tintinnò -
campanelli di farfalle - il tutto
mentre il vuoto
era rimasto
senza parole,
senza rime,
senza più versi
né sensi
ma noi,
nell’antro di quarzo,
dove ogni parola
d’ovatta
fu d’aromatico
giallo citrino,
vagheggiammo
d’esser salvati
(Milena Esposito)
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