Squame d'estate
Inquieta quella nube estiva
richiama onde incerte
sull’anello di ritorno.
Un sospiro fuggito via
un mutato orizzonte svezzato
al cuore ne allentano il filo,
l’adagiano sulla ruga spezzata
e questa morte in vita,
questa tomba aperta
è un taglio di luna
è un antico assedio velato
che spinge e feconda il mare.
Patrizio Pesce (Livorno)
"Squame d'estate" parla della stagione che presto arriverà con toni che incantano, in una modulazione sapiente dei registri poetici. Sempre più bravo, Patrizio Pesce: la validità della sua poesia si fa strada mentre lui continua a sperimentare nuovi accostamenti di suoni, parole, immagini.
Qui riesce a mostrarci la contemporanea presenza, nella stagione estiva, di ritmi lenti e di inquietudine, in un continuo "toccarsi e mescolarsi" delle forze della natura e di quelle umane. Un'estate sorprendente, questa, da vivere e "notare" in tutte le direzioni.
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