Aria e follie d’uccelli senza briglia
obbediscono a volo ai fili d’oro
d’invisibili orditi, ove il sonoro
verde dei prati e il cielo di giunchiglia
son la trama leggera
di questa primavera.
A nord, nelle metropoli di fumo,
fra nature smagrite, in paesaggi
aridi e senza gioia, aprili e maggi
nascono entro officine, in un rischiumo
di fiori, voli e canti,
che son miscugli urlanti.
Ma gli uccelli sbrigliati entro l’aprile,
sanno come scattar con voli d’oro
dai mille fili d’uomini al lavoro,
sparpagliando quell’opera febbrile
in primavera esenti,
sugli altri continenti.
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