L’aria della sera
Autore: Piero Santamaria
Fresca è l’aria questa sera
lenta l’attesa del tuo ritorno
spio attraverso le luccicanti case
la via che ti porterà a me
il cielo si è acceso di fuoco
e sogno in questo tramonto
la tua mano sottile che scivola nella mia
e scalda il mio cuore provato da tanta rinuncia
la tua voce anelo
come il cibo per sopravvivere
sale in questa attesa il timore di non poterla ascoltare
dolce canzone per questo sciocco uomo
che nell’amore
torna il ragazzo di anni lontani
amo guardare il tuo viso
e scopro quanto è forte in me ancora
la meraviglia del tuo amore
Per contattare l’autore: santamariapiero@libero.it
È un delicato
quadro pre-serale, quello che ci offre Piero
Santamaria, un quadro in “leggero movimento” ma soprattutto dedicato all’attesa.
Ad essa ci apre il crepuscolo, tempo di passaggio nel quale – e qui l’autore è
particolarmente bravo nel sottolinearlo – è facile che si confondano anche i
confini interiori, non solo quelli esteriori.
Così il
protagonista attraversa all’indietro il tempo ed è così che può rendersi conto di
quanto l’amore provato per la persona amata sia ancora particolarmente forte e
coinvolgente.
Questa
consapevolezza è ulteriormente rafforzata dal timore della perdita; anch’esso fa
parte del crepuscolo, mentre la luce svanisce e quindi si teme di perdere ciò
che non può essere più visto con gli occhi.
Con «L’aria
della sera» Piero Santamaria offre
una metafora della vita particolarmente sentita, efficace. La porge con una
finezza ricca di particolari dedicati all’amore quotidiano. Amore capace di nutrirsi, ancora e sempre, di
autentica «meraviglia».
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