Essere
vivi
Autore: Fabrizio Tagliaferri
(vivo)
conto quanto manca
secondi inevitabili
che separano le lingue
sei la linea retta
che unisce due punti:
la felicità e me
(vivo)
passo ogni momento in te
pochi calcoli geometrici
solo chilometri accorciati
per un fosso ormai passato
siamo due foglie dello stesso ramo
due spine dello stesso stelo
(viviamo)
nutrendoci dalla stessa radice
esaltiamo i nostri colori
l'un con l'altro
tenendo uniti i bacini
in balli di vento e sole
(ascolta)
non fare mai smettere questa musica
Una poesia quasi “spoglia”, essenziale, quella di Fabrizio Tagliaferri, originale nel suo esser cadenzata dai verbi racchiusi/raccolti dalla parentesi.
L’amore passionale che unisce i corpi è la
radice comune che congiunge anche i pensieri, i desideri, i tempi e i movimenti
dei due protagonisti, in un tutt’uno che la parola scritta preferisce mostrare
attraverso una serie di immagini efficaci anche nella loro singolarità, non solo
nell’insieme della struttura poetica.
Quell’ “(ascolta)” finale ci fa meglio
comprendere il modo in cui il protagonista percepisce e vive la passione: come ritmo,
musica, cadenza da assecondare ad ogni incontro che si dilata. Fabrizio Tagliaferri, in questa sua,
percorre gli istanti della passione e cerca di trasformare la linea retta –
percepita da tutti gli amanti – in cerchio, circolarità che non finisce mai. È
l’augurio, questo, che ogni passione che conosce l’ amore fa a se stessa.
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