Il vecchio bambino
Autrice: Federica Caporaso
Se è vero che il mio amore per te sta finendo
perderò presto l'ultimo pezzo d'infanzia legato al mio cuore
la magia di essere la tua prima donna e tu il mio primo uomo
sbattuta fra ricordi che sanno di liceo e primi amori
insieme alla voglia di tenerti per mano.
Perderò lentamente la familiarità del tuo odore
di quel profumo di “altro” attaccato alle labbra
che si nasconde tra gli umori e le pieghe del mio corpo
legato alla mia carne
all'unico vero piacere che abbia mai raggiunto.
Dimenticherei l'innocenza del primo amore
il balsamo che guarisce le piaghe inaccessibili della memoria.
Chi sa se i sogni possono arrivare fin laggiù.
Se è vero quello che sento,
il peso che ho dentro è quello di un amore che invecchia,
che teneramente cammina
piano, timoroso, che come gli anziani torna bambino
in certi eccessi che sembrano far tornare indietro il tempo.
Se è vero quello che sento ho perso la mia strada
sono smarrita e non ti tengo per mano.
Già non mi senti più,
dimentichi facilmente
come un anziano ti stanchi,
ma mai della dolcezza che sai darmi e chiedermi.
Mi stai morendo tra le braccia amore mio,
sei un vecchio bambino
ed io già non ti riconosco più.
Vorrei fermare il tempo,
tenerti in questo dolce istante in cui ti stai spegnendo,
in cui le speranze, i ricordi e la passione
esplodono nel loro ultimo entusiasmo.
Il tempo
trascorre ineluttabilmente anche per l’amore, che non può non “rendergli conto”.
In questa bella poesia, Federica Caporaso
riporta tutti i dubbi dolorosi, le incertezze, e lascia affiorare tutte le
domande che fanno capolino. L’amore che invecchia torna alle origini, al passato,
e nelle parole si concretizzano particolari sensazioni.
È una registrazione
emotiva particolareggiata e partecipe, questa di Federica Caporaso, “disperata” nella consapevolezza di non poter
fermare il tempo ma anche aperta al particolare che la scrittura sa fermare, e
quindi quanto meno trattenere nel proprio cuore, nel proprio animo. Anche se il
ricordo tende a svanire.
L’amore che
cambia diventa fragile, timoroso dei semplici passi da compiere, ma c’è spazio per
una maggiore tenerezza e dolcezza. Tutto muore, anzi, niente muore e tutto si
trasforma: ce lo dice anche l’autrice di questo componimento da leggere e
rileggere, per essere colto appieno.
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