lunedì 13 febbraio 2012

Con affetto per San Valentino



Larry e Jo Ann erano una coppia come tante. Abitavano in una casa come tante. Come altre coppie, avevano qualche problema a far quadrare i conti, ma si preoccupavano di non far mancare niente ai figli. E come tante altre coppie, avevano le loro discussioni e cercavano di capire che cosa esattamente non andasse nel loro rapporto e per colpa di chi.
Finché un giorno accadde qualcosa di diverso e imprevedibile.
“Sai, Jo Ann, io ho una cassettiera magica. Ogni volta che apro un cassetto lo trovo pieno di calzini  e biancheria” disse Larry. “Vorrei ringraziarti per aver continuato a riempirli tutti questi anni.”
Jo Ann fissò il marito da sopra gli occhiali.
“Cosa vuoi, Larry?”
“Niente. Solo che tu sappia quanto mi fanno piacere quei cassetti magici.”
Non era la prima volta che Larry si comportava in maniera stravagante, così Jo Ann dimenticò l’episodio. Finché qualche giorno dopo:
“Jo Ann, grazie per aver registrato correttamente sul libro dei conti i numeri di quindici assegni su sedici. È un vero record.”
Non credendo ai propri orecchi, Jo Ann alzò gli occhi dal rammendo.
“Larry, ti lamenti sempre perché segno i numeri sbagliati. Che cos’è questa novità?”
“Niente, volevo solo sapessi che apprezzo i tuoi sforzi.”
Jo Ann scosse la testa e tornò al suo rammendo.
“Ma che ti ha preso?”, borbottò tra sé.
Ma il giorno dopo, compilando un assegno per il droghiere, diedi un’occhiata al libretto per controllare di aver riportato senza sbagliare il numero dell’assegno. Perché all’improvviso sto attenta a questi stupidi numeri?, si chiese.
Cercò di pensare ad altro, ma lo strano comportamento di Larry continuava.
“Jo Ann, è stata una cena favolosa”, le disse una sera. “Apprezzo i tuoi sforzi. Se penso che negli ultimi quindici anni avrai preparato più di quattordicimila pasti per me e i ragazzi!”
E poi:
“Santo cielo, Jo Ann, la casa è splendida. Devi aver lavorato molto per farla diventare così bella.”
E ancora:
"Grazie, Jo Ann, per essere come sei, mi piace davvero stare con te.”
Jo Ann cominciava a preoccuparsi. Dev’esserci una nota di sarcasmo e di critica che mi sfugge, pensava.
I suoi timori che al marito stesse accadendo qualcosa di strano furono confermati dalla figlia sedicenne Shelly, che un giorno si lagnò:
“Papà è ammattito, mi ha appena detto che sono carina. Con il trucco pesante e questi vestiti trasandati, ha avuto il coraggio di dirmelo. Non è da lui. Ma che cosa gli è preso?”
Quale che fosse il suo problema, Larry continuò. Un giorno dopo l’altro, sembrava notare solo gli aspetti positivi di ogni cosa. Via via che le settimane passavano, Jo Ann si abituò allo strano comportamento del marito, e qualche volta s spinse fino a rispondergli uno stentato “grazie”. Era orgogliosa di riuscire ad accettare la situazione senza scomporsi, quando un giorno accadde un fatto tanto strano da scombussolarla del tutto:
“Voglio che ti riposi un po’” disse Larry. “Penso io ai piatti. Lascia perdere quella padella ed esci dalla cucina.”
(Pausa lunghissima)
“Grazie, Larry, grazie davvero!”
Adesso Jo Ann camminava con passo più leggero, si sentiva più sicura di sé e di tanto in tanto canticchiava. Non aveva più i malumori di una volta.
Dopotutto non mi dispiace il nuovo modo di fare di Larry, pensava.
Questa potrebbe essere la fine della storia, sennonché un giorno accadde qualcosa di ancora più straordinario.
Questa volta fu Jo Ann a parlare:
“Larry” disse, “vorrei ringraziarti per aver lavorato e provveduto a noi in tutti questi anni. Credo di non averti mai detto quanto l’apprezzi.”
Nonostante le insistenze di Jo Ann, Larry non rivelò mai il motivo del suo improvviso cambiamento, che rimarrà quindi uno dei misteri della vita. Ma è un mistero che non mi dispiace affatto. Perché, sapete, Jo Ann sono io.

 (Jo Ann Larsen, 1985)

1 commento:

  1. Tanti anni fa mio marito ed io decidemmo di separarci,fu una lunga pausa durata cinque anni duranti i quali io capii che un uomo in pantofole davanti la televisione è perfettamente uguale ad un altro e lui capì che una donna stanca e trascurata esce fuori di testa. Tornammo insieme e da quel momento ho definito il nostro matrimonio "granitico e inattaccabile". Avevamo imparato ad accettarci, comprenderci e vedere nell'altro prima i pregi che i difetti. questa è anche la morale della vostra storia.

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