martedì 14 maggio 2013

Le gesta di un’epopea casalinga




«Sì, ho nostalgia del bar e della cascina, della vecchia casa di mia nonna, con la cucina bassa e tutta stretta attorno alla stufa, e le due finestrine quadrate una più in alto dell’altra, come due quadri di campagna appesi al muro. Ma è la stessa nostalgia che proverei se fossi a Genova per lavoro, o se fossi andata in America, cioè in qualsiasi posto da dove fosse difficile tornare lassù. Chi non ha nostalgia delle serate d’inverno accanto al fuoco, mentre fuori cade la neve, e i vecchi iniziano a parlare?
Ci sono vicende che entrano nella leggenda d’ogni famiglia, sono le gesta di un’epopea casalinga che varca a stento i confini del focolare, che non supera di troppo i legami del sangue. È un patrimonio che ci portiamo dentro, che diffondiamo e mischiamo per mille rivoli di generazione in generazione. È la tradizione, è la coscienza popolare. Se un fatto, un avvenimento entra nell’epopea verrà detto e riferito, ripetuto mille volte, e non sarà mai abbastanza.
(tratto da «Il vizio di vivere» di Rosanna Benzi)

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