«Sì, ho
nostalgia del bar e della cascina, della vecchia casa di mia nonna, con la
cucina bassa e tutta stretta attorno alla stufa, e le due finestrine quadrate
una più in alto dell’altra, come due quadri di campagna appesi al muro. Ma è la
stessa nostalgia che proverei se fossi a Genova per lavoro, o se fossi andata
in America, cioè in qualsiasi posto da dove fosse difficile tornare lassù. Chi
non ha nostalgia delle serate d’inverno accanto al fuoco, mentre fuori cade la
neve, e i vecchi iniziano a parlare?
Ci sono
vicende che entrano nella leggenda d’ogni famiglia, sono le gesta di un’epopea
casalinga che varca a stento i confini del focolare, che non supera di troppo i
legami del sangue. È un patrimonio che ci portiamo dentro, che diffondiamo e
mischiamo per mille rivoli di generazione in generazione. È la tradizione, è la
coscienza popolare. Se un fatto, un avvenimento entra nell’epopea verrà detto e
riferito, ripetuto mille volte, e non sarà mai abbastanza.
(tratto
da «Il vizio di vivere» di Rosanna Benzi)
Nessun commento:
Posta un commento