giovedì 2 agosto 2012

L’albero della canicola: il nocciolo




Proprio in agosto giungono a maturazione le nocciole. A Caprarola, sui Monti Cimini, nel Lazio settentrionale, le si festeggia con una sagra che si svolge alla fine del mese. Il nocciolo era un albero magico per i Celti che gli avevano dedicato nel loro calendario arboreo il mese compreso fra il 5 agosto e il primo di settembre.
Il frutto del nocciolo, ben protetto dal guscio, simboleggiava per loro la saggezza interiore. In tempi mitici, in Irlanda vi era una sorgente, detta pozzo di Connle, sopra la quale si piegavano i rami dei nove noccioli dell’arte poetica: si diceva che mangiandone i frutti si acquisisse bellezza e conoscenza.
In una favola inglese un medico ordina a un uomo di nome Farquhar di procurarsi una bacchetta di nocciolo simile alla sua e di recarsi con una bottiglia davanti all’ingresso della tana del serpente bianco che vive presso un nocciolo. Catturato il serpente facendolo entrare nella bottiglia, Farquhar accende un fuoco con l’albero, fa bollire il rettile in una pentola e poi lo mangia. Acquisisce così la scienza universale e diventa un medico infallibile.
Tuttavia il nocciolo aveva anche altre qualità. Le fate delle nostre favole intagliavano le loro carrozze in una nocciola, immagine botanica della luna, della Grande Madre che protegge la vita sulla terra. Per questo motivo è anche simbolo di fertilità, tant’è vero che in passato alle nozze si distribuivano noci e nocciole come augurio di fecondità. Si dice infine che il legno del nocciolo abbia il potere di rivelare tutto ciò che è celato. Un suo rametto biforcuto, usato ancora oggi dai rabdomanti, da sempre è servito come bacchetta magica e ha permesso – così perlomeno si racconta – di individuare criminali e ladri.

(tratto da “Lunario” di Alfredo Cattabiani)

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