Grande festa
Autore: Piero Santamaria
La luce del frastuono
lentamente si è fatta strada nel mio silenzio
mille stelle all’orizzonte
hanno punteggiato il cielo
tra compiaciuti nasi all’insù
orde di piccoli barbari
impazienti nella propria condizione
alzano una muta brezza
che sa di fiori, di caramelle, di lontani ricordi
è dolce l’aria che respiro
è dolce la tua presenza
ma non so ancora cogliere questa felicità
lentamente la vita ha corroso perfetti ingranaggi dentro di me
che ogni giorno da impreparato meccanico
tento di riparare
so che basta un solo pezzo di pane
per riempire la vita
ma digiuno da troppo tempo
e la mia anima ha perso lentamente
l’energia primordiale
l’incanto dell’esistere
lasciami, ti prego
guardare queste mille e più stelle
basterà
ne sono certo
un solo raggio di luce per
rischiarare questa oscurità
questa grande festa che riempie i cuori
addolcirà
ne sono certo
anche il mio
Per contattare l’autore: santamariapiero@libero.it
Estate: tempo (anche)
di grandi e piccole feste popolari per strada. La poesia di Piero Santamaria ci riporta ai ritmi,
ai colori, al “senso” di emozioni comuni facilmente smarrite nella vita adulta.
L’animo del
poeta sa richiamarle, e lo fa, attraverso un’invocazione che è frutto del
ricordo di quel “pezzo di pane” in grado ancora oggi di ricostruire gli
ingranaggi corrosi. Splendida immagine, questa, ancora più efficace nel suo
essere accostata a quelle impalpabili dell’energia, della dolcezza dell’aria,
dei raggi di luce.
Piero Santamaria coglie un senso profondo e universale che appartiene a tutti noi ma che in
tanti, troppi, dimentichiamo, aprendo così le porte al sentimento di odio
personale e collettivo. La “grande festa” celebra un ritorno alle origini, al
bene che precede il male, e i cuori finalmente addolciti sono i migliori
testimoni di un tempo che può sempre ritornare, ogni volta che lo desideriamo
consapevolmente.
Dello stesso autore leggi: "L'amore negato"
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