domenica 19 agosto 2012

La domenica di Angela Furcas


Condivisione di Aneliti al Divino


Il vero percorrere i mondi è quello in cerca di Lui! Il resto è un vagare senza meta.

Quando la ragione dell’andare è la speranza del Suo incontro, Egli Si palesa.

Quando le parole non hanno più senso e la volta del pensiero diviene informe e vuota,  Egli  crea nuove idee e  forme smaglianti.

Quando l’anima che rifugge i luoghi angusti, va alla ricerca di spazi liberi, Egli apre le porte dell’immensità.

Quando i credenti sono colti da stanchezza di riti improduttivi, li rinvigorisce con un senso più vasto di culto.

 Quando tutto sembra scivolare in un abisso senza fondo, ecco uscire dai quattro     canti della terra  i  raggi  luminosi del Suo soccorso.

L’anima non è che una voragine per attrarTi, ma Tu esorbiti sempre e noi non possiamo ospitare che una crescente penuria di Te.

 PrenderTi con le mani Ti fa scivolare tra le dita;  prenderTi col pensiero fa smarrire la mente;  prenderTi con l’anima è voler prendere l’oceano con un guscio di noce.

L’ansia di Te interrompe il sonno e Tu continui a bussare a questa fragile casa, a soffiare alle sue finestre melodie, che cessano quando l’ascolto si fa più solerte e di Te permane in lontananza un senso indefinito delle irraggiungibili e invisibili tracce  di Te.

E’ per sedare la nostra incolmabile ansia che hai predestinato Messaggeri a sollevarci dal male più incurabile:  l’incomprensione  delle Tue vie.

Quando haì scagliato i dardi del Tuo fuoco rinnovatore, l’effervescenza di tutti i mali  è salita in superficie, e il mare dell’umanità mugghiava di dolore come un animale ferito che rifiutava il rimedio.

Sei sceso attraverso i Tuoi inviati a scegliere i Tuoi amanti e li hai trovati, disposti a tutto per Te, in attesa di Te, null’altro avendo da offrirti che il loro martirio, per mano di coloro che non  hanno riconosciuto nella voce dei Tuoi Messaggeri, la Tua antica salvifica Voce.

Oh Tu che sei, che sei sempre stato, che non hai inizio e non hai fine, abbi pietà dei nostri limiti che frantumano la nostra visione e ci fanno divenire parziali nella comprensione di Te.

Tienici saldamente avvinti alle Tue Leggi, solleciti agli inviti dei fedeli tra i Tuoi servi e pazienti nel dolore e nell’ingratitudine, perché il nostro destino è cogliere tra le spine le rose del Tuo compiacimento.
                                                                                              Angela  Furcas
Giffoni Sei Casali, 19 Agosto 2012

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