Condivisione di Aneliti al Divino
Il vero percorrere i mondi è
quello in cerca di Lui! Il resto è un vagare senza meta.
Quando la ragione dell’andare è
la speranza del Suo incontro, Egli Si palesa.
Quando le parole non hanno più
senso e la volta del pensiero diviene informe e vuota, Egli
crea nuove idee e forme
smaglianti.
Quando l’anima che rifugge i
luoghi angusti, va alla ricerca di spazi liberi, Egli apre le porte
dell’immensità.
Quando i credenti sono colti da
stanchezza di riti improduttivi, li rinvigorisce con un senso più vasto di
culto.
Quando tutto sembra scivolare in un abisso
senza fondo, ecco uscire dai quattro
canti della terra i raggi
luminosi del Suo soccorso.
L’anima non è che una voragine
per attrarTi, ma Tu esorbiti sempre e noi non possiamo ospitare che una
crescente penuria di Te.
PrenderTi con le mani Ti fa scivolare tra le
dita; prenderTi col pensiero fa smarrire
la mente; prenderTi con l’anima è voler
prendere l’oceano con un guscio di noce.
L’ansia di Te interrompe il sonno
e Tu continui a bussare a questa fragile casa, a soffiare alle sue finestre
melodie, che cessano quando l’ascolto si fa più solerte e di Te permane in
lontananza un senso indefinito delle irraggiungibili e invisibili tracce di Te.
E’ per sedare la nostra
incolmabile ansia che hai predestinato Messaggeri a sollevarci dal male più
incurabile: l’incomprensione delle Tue vie.
Quando haì scagliato i dardi del
Tuo fuoco rinnovatore, l’effervescenza di tutti i mali è salita in superficie, e il mare
dell’umanità mugghiava di dolore come un animale ferito che rifiutava il
rimedio.
Sei sceso attraverso i Tuoi
inviati a scegliere i Tuoi amanti e li hai trovati, disposti a tutto per Te, in
attesa di Te, null’altro avendo da offrirti che il loro martirio, per mano di
coloro che non hanno riconosciuto nella
voce dei Tuoi Messaggeri, la Tua antica salvifica Voce.
Oh Tu che sei, che sei sempre
stato, che non hai inizio e non hai fine, abbi pietà dei nostri limiti che
frantumano la nostra visione e ci fanno divenire parziali nella comprensione di
Te.
Tienici saldamente avvinti alle
Tue Leggi, solleciti agli inviti dei fedeli tra i Tuoi servi e pazienti nel
dolore e nell’ingratitudine, perché il nostro destino è cogliere tra le spine
le rose del Tuo compiacimento.
Angela Furcas
Giffoni Sei Casali, 19 Agosto 2012
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