I Tg e noi
Autore: Ermanno Crescenzi
Secondo
i dati del Censis del 2011, l’80,9% degli italiani fa ricorso ai Tg come
principale fonte di informazione. È chiaro, quindi, quanto sia determinante la
tv per manipolare l’informazione controllando, direttamente o indirettamente, i
direttori dei principali Tg nazionali e attraverso questi creare un’opinione
pubblica accondiscendente e appiattita sulle posizioni del potere vigente. L'opinione
pubblica è fondamentale per la stabilità di un sistema.
Le agenzie che forniscono le
informazioni sono supportate da agenzie di propaganda, soprattutto americane (Heritage
Foundation, American Enterprise Institute, Manhattan Institute), che pianificano
cosa rendere noto ma soprattutto “come" dare informazione. La maggior
parte delle persone credono che i Tg informino su ciò che accade nel mondo, e inorridiscono
di fronte al solo pensiero che possano essere utilizzati per manipolare le loro
opinioni.
Riflettiamo un momento sui nostri
comportamenti abituali: ogni qualvolta ci viene raccontato un fatto accaduto ad
una persona di nostra conoscenza o un personaggio della nostra città,
domandiamo a colui che riporta la notizia, se non era presente, la provenienza
dell’informazione; questo perché riteniamo che la credibilità della notizia
dipende dall’attendibilità della fonte. Avete mai sentito un solo tg che abbia
menzionato la provenienza, le fonti delle loro notizie? Siccome la risposta è
no, appare chiaro che dovremmo almeno diffidare o comunque verificare con mezzi
diversi dalla tv l’informazione che ci viene fornita, per formarci così un’opinione
dei fatti più vicina alla realtà. Raramente lo facciamo, non solo per mancanza
di tempo ma soprattutto per pigrizia. Sul fertile terreno della nostra
indolenza l’informazione pianta il seme della manipolazione con tecniche sempre
più affinate e subdole.
Eccone alcune:
Effetto gregge: Viene usata per convincere i pubblico
che un programma è espressione di un irresistibile movimento di massa e che è
nel loro interesse unirsi.
Ottenere disapprovazione: questa
tecnica viene usata per portare il pubblico a disapprovare un’azione o un’idea
suggerendo che questa sia popolare in gruppi odiati, temuti o tenuti in scarsa
considerazione dal pubblico di riferimento.
Banalità scintillanti: è una tecnica in cui vengono
usate parole con un’intensa carica emotiva, così strettamente associate a
concetti o credenze di alto valore (l’amore per la patria, la casa, la libertà,
l’onore) che portano convinzione senza supportare informazione o ragionamento.
Transfer: tecnica di proiezione di qualità
positive o negative (lodare o condannare) di una persona, entità oggetto o
valore (individuo, gruppo, patriottismo) ad un altro soggetto per rendere
quest’ultimo più accettabile o per screditarlo.
Testimonianza: le testimonianze sono citazioni, dentro
e fuori contesto, dette specificamente per supportare o rigettare una certa
politica, programma, personalità. La reputazione (esperto, figura pubblica
rispettata) dell’individuo che rilascia la dichiarazione vengono sfruttati per
fare in modo che il pubblico accetti le opinioni e le convinzioni dell’autorità
come fossero sue.
Queste tecniche sono solo alcune di quelle quotidianamente utilizzate
dall’industria della manipolazione dell’informazione, per rendere i
telegiornali sempre più simili a rotocalchi di una realtà che non è quella in cui
viviamo, sempre più orientati allo spettacolo, all'appiattimento e alla
banalità.
Finché il potere mediatico sarà nelle
mani di chi vuole un sistema politico-economico basato sulla legge del più
forte e sul controllo dei popoli, è
ingenuo credere che le risorse umane, spirituali e culturali degli individui,
stiano ricevendo impulso alla loro libera realizzazione. Le sottili tecniche di
coercizione, di diseducazione sono dirette contro ognuno di noi, come un
ulteriore affronto alle nostre menti e alla nostra dignità di cittadini.
Ermanno Crescenzi condivide con noi un breve saggio dedicato ad un
argomento che studia da molti anni: quanto e come l’informazione televisiva
influenza l’opinione pubblica? Non è una domanda di poco conto, tutt’altro,
dato l’ormai enorme potere invasivo del mezzo televisivo nella nostra vita.
Dar per scontato
che “è vero perché lo ha detto la tv” è molto pericoloso: di fatto delega a
persone a noi estranee, guidate da interessi tutt’altro che sani e dichiarati, di
accedere alle nostre sfere private emotive e mentali.
In altre
parole, Ermanno Crescenzi ci fa notare che con cuor leggero deleghiamo
un enorme potere che dovrebbe essere solo intimo a persone che nemmeno conosciamo.
Non esiste né potrebbe esistere l’informazione oggettiva: prima ce ne renderemo
conto e prima ci riprenderemo quell’ “individualità” che appartiene solo a noi
stessi.
Per contattare l’autore: ermanno.crescenzi@virgilio.it
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