Sabato scorso la Libreria L'ArgoLibro ha accolto il poeta Iago, tornato ad Agropoli con la nuova raccolta "Fabian", dove poesie e racconti brevi si intrecciano in un percorso rivelatore, cristallino.
Un particolare ringraziamento va ai ragazzi del Gruppo Teatrale Liber (Pagina Facebook: Liber - Teatro e dintorni), nata quest'anno all'interno dell'Associazione Nazionale CTG Omnia: Serena Ruggiero, Marina Carbone, Giampietro Marra, Andrea Ranaldo, Gabriele Celso e Francesco Cara. La loro performance per voci e chitarre, ispirata alla lettura di alcuni brani scelti dalla raccolta di Iago, ha affascinato i presenti.
Gianfranco Marra ha curato anche la recensione critica dell'opera: la riportiamo di seguito, insieme alle foto dell'incontro.
Per info su "Fabian" e per contattare direttamente l'autore: ogaivate@gmail.com - Pagina Facebook: Il Poeta Iago).
Un particolare ringraziamento va ai ragazzi del Gruppo Teatrale Liber (Pagina Facebook: Liber - Teatro e dintorni), nata quest'anno all'interno dell'Associazione Nazionale CTG Omnia: Serena Ruggiero, Marina Carbone, Giampietro Marra, Andrea Ranaldo, Gabriele Celso e Francesco Cara. La loro performance per voci e chitarre, ispirata alla lettura di alcuni brani scelti dalla raccolta di Iago, ha affascinato i presenti.
Gianfranco Marra ha curato anche la recensione critica dell'opera: la riportiamo di seguito, insieme alle foto dell'incontro.
Per info su "Fabian" e per contattare direttamente l'autore: ogaivate@gmail.com - Pagina Facebook: Il Poeta Iago).
In nome della rosa: Iago
Roberto Sannino è un poeta. Uno di
quelli che nella vita fa solo il poeta, uno di quelli che ad un certo punto non
si è accontentato più del proprio nome, uno dei pochi che ha scelto di
diventare “altro” oltre che “un altro” fra gli altri, di diventare Iago. È
proprio Iago che ha scritto “Fabian” (113 pagine, L’Erudita EDIZIONI), una
raccolta di poesie e racconti di varia natura. Se le poesie paiono slegate tra
loro, una lettura maggiormente accurata però ci svela che non è così , il fil
rouge che lega i racconti del libro è il personaggio/persona di Fabian.
Fabian è un barbone, è un giovane uomo, è un poeta, Fabian è anche “non umano”,
Fabian è un nome che raccoglie decine di altri nomi intorno, intere
costellazioni di vita/e.
Iago ci dice di essere “un poeta che scrive
racconti e non uno scrittore che scrive poesie” e i suoi racconti risentono di
questo particolare stato scrittorio dell’essere. Non c’è nessun classicismo
retorico all’approccio di tali brevi narrazioni ma una forma più flessibile, in
una certa maniera “liquida”, con la quale l’autore raggiunge l’effetto di una
scrittura che letteralmente scivola fra le dita parimenti alla fine sabbiolina
di alcune utopiche spiagge da/di sogno che in rari casi la letteratura può svelarci.
Di spiagge si parla infatti, atte a contenere gli immaginifici atolli che sono
questi scritti, contraddistinti anche da una permeante e positiva accettazione
del “lieto fine”, chiave di volta nella lettura dell’irrealtà “iaghiana”. Per
quanto riguarda la poesia invece c’è da aprire gli occhi di fronte a tali
esempi di quotidiana osservazione della vita, che hanno un preciso scopo
ultra-quotidiano e una veste sonora accattivante. D’altronde Iago è un poeta,
di poesia si nutre e poesia produce. La sua poesia è come uno di quei vecchi e splendidi
mobili polverosi che una volta rimessi a nuovo e tirati a lucido portano
qualcosa di antico nella modernità, riuscendo al contempo a non stonare mai nel
nostro ipermoderno ed iperveloce secolo.
In quest’opera tanti nomi diversi concorrono
a creare qualcosa di organico in quest’opera e Fabian, Iago, Roberto Sannino
sono tante maschere dello stesso volto, che proprio grazie a questi camuffamenti
può attuare il miracolo letterario di maggior interesse; rendere la forma
contenuto, il molteplice uno. Tanti nomi e tante maschere, così diverse tra
loro, che hanno sempre e comunque la stessa voce. Perché alla fine “Cos’è c’è
nome? Quella che noi chiamiamo rosa non avrebbe pur sempre lo stesso profumo se
la chiamassimo in un altro nome?”
Giampietro Marra
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