domenica 6 gennaio 2013

La domenica di Angela Furcas



“MAMMA, TU NON SEI COME LE ALTRE ” di MILENA ESPOSITO

Ringrazio l’Autrice che mi ha dato la possibilità, con il suo libro, di meditare sul ruolo della Madre e dei Figli che vivono in una condizione di disadattamento progressivo, a causa del cosiddetto divario generazionale.
La ragione principale è nel mancato attraversamento dei tre Santuari della Madre e del Figlio che cerca di riempire questo vuoto incolmabile al seguito di un maestro, in una militanza politica, in una religione o in qualsiasi tipo di carriera, ignorando o posponendo la propria evoluzione spirituale.
Se vogliamo avere una comprensione avanzata delle cose dobbiamo restituire loro la pregressa sacralità e parleremo dei tre stadi dell’attraversamento della Madre e del Figlio.
Lasciato il Santuario del Bacino dov’è avvenuta l’incarnazione, dopo il completamento dell’infanzia e l’acquisizione del corpo eterico, interviene la sconcertante entrata del corpo astrale che entra in collisione con i mondi precedenti.  La percezione di essere una nuova entità, dentro e fuori  delinea  il mondo circostante e mette in discussione tutto ciò che ha conosciuto fino a quel momento, senza la preparazione adeguata. Genitori e figli non dovrebbero essere lasciati a se stessi in questo frangente perché non hanno la conoscenza di sé.
Tutti i contrasti nascono perché entrambi vivono ancora a livello del Santuario del Bacino.  Poiché essi stessi non se ne sono distaccati, non possono insegnare al figlio a farlo.
Come potrà mai evolversi questo mondo se il suo futuro che sono i figli, non oltrepassano il Santuario del Bacino?
È nell’entrata del Corpo eterico che Gesù lasciò i Suoi Genitori ed entrò in contatto con i Dottori del Tempio e che gli fu chiara la sua Missione, come Figlio di Dio. Infatti, narrano i Vangeli che quando lo ritrovarono e Gli palesarono la loro preoccupazione, rispose: “Non sapevate che dovevo occuparmi delle cose del Padre Mio ch’è nei Cieli?”
Nel periodo dell’adolescenza i ragazzi dovrebbero conoscere lo scopo della loro esistenza ch’è quello dell’entrata nel Santuario del cuore dov’è la scintilla divina ch’è in ognuno di noi e accettare di conseguenza di sviluppare una nuova coscienza di sé e lo scopo della propria vita, che dovrebbe essere certo nel momento dell’acquisizione del corpo mentale, a 21 anni.
Pensiamo ai riti di iniziazione in tutte le culture e al Sacramento  della  Cresima nella Chiesa Cattolica.
Guardiamoci  intorno e scopriremo come la mancanza di questa nuova coscienza alimenti insofferenze indicibili e crei situazioni, a volte, insostenibili.
Chi non si chiede “Chi sono?  Dove sono? Dove sto andando?
Colui che sa leggere nel suo cuore è colui che sa. Nelle Scritture, infatti si legge: “Custodisci il tuo cuore, perché da esso nascono le sorgenti  della vita eterna”.
Gesù crebbe nella Sua nuova coscienza di seguire le istanze del segno di Dio e si dice che si sia unito a gruppi iniziatici quali gli Esseni, con i quali viveva il suo precursore Giovanni Battista che ne conosceva il rango e che vide al Suo Battesimo lo Spirito Santo scendere in forma di Colomba e udì la Voce che diceva:” Questo è il Mio Figlio prediletto, nel quale Mi sono compiaciuto”.
Non dobbiamo guardare a Gesù, come a qualcuno cui tutto fosse facile, la Sua natura umana lo portava a mangiare con i peccatori, a sudare sangue, nel giardino degli ulivi nell’imminenza del tradimento e  a supplicare Dio, perché Gli risparmiasse la morte in croce.
Ma Dio non cambia i Suoi piani, perché quando proferisce un comando, la cosa si avvera immediatamente. In una Scrittura orientale ho letto: “ Io dico: 'Sia’ ed è, tu, se farai la Mia volontà, dirai ‘Sia’ e sarà”
Un passo di Isaia, dice: ”E come la pioggia e la neve non scendono dal cielo e non vi ritornano, senza aver prima adacquato la terra e fatta germogliare per dare seme al  seminatore e pane da mangiare, così è della Mia Parola. Essa non torna a Me invano, senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata”.
Il cuore è il luogo della Trasfigurazione, è per questo che dall’antichità Gesù e Sua Madre Maria vengono rappresentati a cuore nudo, grondante sangue, simbolo del sacrificio, non come patimento, ma come consacrazione del cuore alla Volontà divina. Gesù dopo aver pregato il Padre dice:” Non la Mia volontà sia fatta, ma la Tua”. Maria all’Angelo Gabriele che Le annunciava la sua Maternità rispose: “Si faccia  di Me secondo la Sua Volontà”.
La felicità del singolo , delle Famiglie e delle Nazioni è nel fare la Volontà di Dio, fino a quel momento non vi sarà pace né per il singolo né per le famiglie, né per le Nazioni e il Mondo intero.
Fino a quel momento continueranno le guerre, le distruzioni, il pianto dei popoli, il grido inascoltato degli oppressi, perché se gli uomini non ascolteranno la voce di Dio ch’è nel loro cuore non vi saranno che aggiustamenti temporanei a causa dei giusti, ma non la fine delle guerre,  delle malattie e delle efferatezze contro gli animali e la distruzione dell’ambiente.
Tutto dipende dall’acquiescenza totale, alla Sua Volontà. Per questo, gli Angeli alla Nascita di Gesù cantavano: “Gloria a Dio nell’alto dei Cieli e Pace in terra agli uomini di buona volontà.”  
Gli Autori che fanno cultura sono quelli che sollevano interrogativi e ricevono risposte con le loro pubblicazioni  e favoriscono un dialogo costruttivo che investe l’umano nelle sue più pressanti necessità.
Il libro di Milena Esposito indurrà chiunque lo legga a profonde meditazioni ed ognuno trarrà beneficio dalle sue conclusioni secondo i parametri della propria coscienza.  
 Questo libro farà entrare i lettori più sensibili nel Santuario della testa per completare la conoscenza della Madre e del Figlio e di ogni madre e di ogni figlio, nel riconoscimento dell’Unico Padre-Madre universale.
È importante tenere sempre presente che siamo attori e nello stesso tempo spettatori della rappresentazione dell’Annunciazione, dell’Associazione di un altro spirito, della Nascita  a questo mondo  e della sua crescita fino al raggiungimento del Santuario del cuore dov’è  cominciato il percorso.  
Il seme spirituale del figlio germina nel cuore della Madre come un dono da custodire e riconsegnare.
Anche le Religioni hanno portato avanti questo frammentato cammino dell’uomo, dalla dalla Madre Terra alla Mater matuta, alla Madre di Gesù, che ancora viene rappresentata col Bambino in braccio e che sono  poi simbolo di una maternità altra e di una figliolanza altra. È per questo che Maria e Gesù vengono raffigurati col cuore scoperto perché hanno raggiunto il luogo della Trasfigurazione che tutti i figli e tutte le Madri devono raggiungere per divinizzare il proprio ruolo. Non più Madre mortale che ha concepito e alimentato il figlio materialmente, ma una nuova concezione quella dello Spirito che segue a quella dell’acqua. E nella quale la Madre e il Figlio sono elevati ad un rango superiore e tutti sono chiamati a questo percorso, ma prima si deve lasciare, anche se dolorosamente, uno stadio di sicurezza e avviarsi verso l’alto, dove la Madre ama l’umanità più dell’unico Figlio e il Figlio ama l’umanità più di Se stesso.
Ma chi è disposto ad allontanarsi per rinascere, chi farà esercizio di crescita sacrale non avrà bisogno un giorno di morire per entrare nella Mente universale che dopo avere attraversato i tre Santuari.
Questo è uno stadio di santità, cioè di salita al Santuario superiore della Madre per rinascere di Spirito: è il Centro del Santuario il luogo della trasfigurazione: il cuore, è perché Il Creatore ha fatto tutto perfetto, ha tracciato le vie prima dell’incarnazione e la Madre Universale non è che la Matrice sulla quale tutta la Creazione è stata inscritta e la sua perfezione sarà visibile quando l’ascesa al Santuario della Testa mostrerà tangibilmente l’esistenza di Dio attraverso la Scienza e allora tutte le cose saranno chiare, perché il  vecchio uomo sarà sacrificato per la nascita dell’uomo nuovo nel santuario della Testa.
Il cammino dell’uomo non è che un cammino di redenzione operato all’interno della Matrice, creata prima di ogni altro essere perch’é al suo interno, sia a livello carnale che spirituale, che mentale. l’Io viaggia alla ricerca del Sé supremo ch’è Dio, la Madre Universale da cui tutti veniamo e a Cui  torneremo, meta della redenzione.
 Sarà nel nutrimento del cuore, del sacrificio di Sé, che il figlio raggiungerà il Cuore di sua Madre e insieme saliranno verso il piano superiore, quello intellettivo della conoscenza non astratta, ma concreta attraverso le opere nell’unità. Ciò che facciamo in questa vita si ripercuote sulla prossima e non è possibile raccogliere che ciò che si è seminato e allevato.
La rosa non fiorirà finché non saremo  in grado di inalare il suo profumo, finché non sarà esaltato “il commercio segreto con Dio”.
Noi che siamo abituati a comprendere quel che vediamo, non sempre consideriamo che le nostre acquisizioni sono prive dell’interpretazione della  loro parte invisibile con le quali costituiamo  l’unità vivente.
 Non sempre possiamo intuire che le nostre interpretazioni manchino di quella spiegazione che potrebbe illuminare la nostra mente in modo più stimolante e ci accontentiamo di quel che conosciamo perché abbiamo paura di vivere in un terremoto continuo ed aneliamo alla stasi nella quale sono vissuti la maggior parte dei nostri antenati e dei nostri contemporanei.
 Nulla è mai cominciato e nulla è mai terminato per cui si possa interrompere il cammino, è proibito fermarsi, è proibito sentirsi appagati, è proibito lasciarsi attirare dalle oasi ingannevoli, dai miraggi continui di cieli lontani.
Tutto è qui, ora, tutto è presente e il passato è nel presente e il futuro, anche. Il tempo è un tempo unico: da Dio a Dio e in lui non vi sono interruzioni. Noi siamo il mondo nella sua complessità e nella sua finitezza, nella sua corporeità e nella sua alterità, noi siamo qui e dovunque, siamo il prima e il poi, noi siamo causa ed effetto, noi siamo embrioni divini.
Ecco l’intuizione aristotelica di Motore immobile, riferita a Dio. Tutti i fenomeni di crescita, di spostamento, di sensazione del luogo e del tempo sono proprie di questa dimensione, ma è un mondo nel mondo.
E allora cosa ci manca per assurgere a quello stadio di unicità per comprendere appieno fino ad essere quel che in modo discontinuo e a malapena, intravediamo; quel che desideriamo (uno dei nomi di Dio è il desiderio del Mondo) una spasmodica ricerca senza pregiudizi e senz’altra priorità.            
Noi siamo lo stadio e la crescita, noi siamo il tempo e l’istante, noi siamo lo spazio e la sua mancanza, noi siamo il primo passo e l’ultimo. Noi siamo terrestri senza terra, celesti senza cielo.
Noi siamo quelli dai respiri contati, dai battiti concessi, dai giorni regalati, dalle notti rilasciate, ma il primo passo dell’anima verso il centro del suo infinito.
 Le domande alle quali non si è trovata risposta e che molti continuano a farsi è “Chi siamo, dove siamo e dove andiamo?” perché le risposte le cerchiamo al di fuori di noi, già confezionate, incartate e con un bel fiocco, mentre invece sono dentro di noi, ma per trovarle dentro bisogna scavare e gettar via il materiale scavato, bisogna avere il coraggio di ripercorrere il viaggio all’interno di sé, all’interno della matrice, dove abbiamo appreso i fondamenti della nostra esistenza in questa fase essenziale, ma una volta abbandonato il seno materno comincia l’appropriazione dell’Ego che vuole sopraffare l’Io nascente. L’Ego crede di sapere chi sia, dove sia e dove stia andando, perché sa che il suo scopo è finito, mentre il giovane Io è latore di un messaggio che può collegarsi al progetto di continuità,  messaggio divino inserito nella scintilla divina nel centro del suo cuore, egli non ascolta le voci del mondo avvenire.
Il Santuario del Bacino è la Mangiatoia dove nacque Gesù e noi continuiamo a celebrare questo stadio, ma Egli lascio quello stadio per salire a quello di Figlio di Dio, non figlio della Carne, ma dello Spirito ed entrò nel santuario del cuore di Sua Madre. E’ così che onorò questo stadio intensamente, perché mentre la carne può sostare a lungo lo Spirito non può sostare a lungo nella carne e infatti il Suo Ministero si compì in tre anni. Il tempo è più veloce nel Santuario del cuore perché cambia la frequenza.
Da lì passò nel Santuario della testa, il Golgota che significa teschio dove si consumò il sacrificio, si chiuse la parabola terrena che portò alla Resurrezione.
Se il feto non lasciasse il Santuario del Bacino non potrebbe essere elevato al Santuario del cuore e non potrebbe essere avviato a quello della Testa che è il monte del compimento. Anche il fatto di stabilire i santuari sui luoghi elevati  è un’indicazione dell’importanza del salire per  raggiungere uno stadio più elevato. Le Zigurath sono rappresentate con gradini che raffigurano i gradi dell’ascesi.
Mi ha fatto piacere avere la possibilità di parlare del ruolo della Madre al di fuori dei canoni consueti, in un periodo che coincide con la celebrazione della Nascita del Figlio di Dio.
Noi siamo degli organismi che collaborano con l’anima individuale e l’Anima universale e le funzioni di ognuno e degli organi di ogni corpo sono collegati e funzionali al tutto del microcosmo e al tutto del macrocosmo. Ogni intero e ogni parte ha la sua vita spirituale in queste interrelazioni.
Ogni organo risponde ad una specifica funzione che però non sempre viene riconosciuta da certa scienza e da certe interpretazioni scientifiche o fideistiche.
L’Amore è l’origine della vita e la sua medicina non è una forza statica ma dinamica, essa produce il movimento di ogni sua parte e il suo percorso è calamitato dalla predisposizione della parte a riceverla.
Ogni corpo è predisposto all’entrata di questa energia nei tre Santuari principali che sono quello biologico,quello del cuore e quello della testa. Ognuno ha il proprio collegamento con gli altri e con il Centro della vita che è dovunque.   
Il passaggio da un Santuario all’altro agevola la crescita della consapevolezza dell’Amore che unisce i Tre Santuari, fino a raggiungere quello dello Spirito, ch’è quello della testa,quello del Golgota o Sacrificio supremo in favore dell’Unità. Nessuno può partecipare alla beatitudine di questo stadio se non li attraversa tutti.
La maggior parte delle persone è a livello del primo Santuario che solo l’amore per l’anima può liberare ch’è il raggiungimento del Santuario del cuore per poi passare alla conoscenza (la nostra vita non è che un processo di iniziazione continua fino al battesimo dello Spirito che avviene nel Santuario della piena coscienza quello della testa. Tutti i drammi dei rapporti tra madri e figli dipendono dallo scorretto, confusionario e inopportuno accesso a questi tre Santuari o nel soggiornare tutta la vita in quello biologico, immaginando come irraggiungibili nella vita terrena gli ingressi nella progressiva elevazione.
L’educazione deve cambiare, deve rendere consapevoli genitori e figli del vero scopo dell’esistenza e dell’esistenza del corpo e della sua sacralità e funzione universale per accedere al vagheggiato mondo dello spirito che si immagina in qualche località remota ed invece è non solo alla portata di tutti coloro che seguono il cammino, ma siamo stati concepiti per raggiungerlo.
Siamo parte dell’inimmaginabile piano di Dio e ciò di cui abbiamo parlato è un piano di redenzione.

Angela Furcas

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