“MAMMA, TU NON SEI COME LE
ALTRE ” di MILENA ESPOSITO
Ringrazio
l’Autrice che mi ha dato la possibilità, con il suo libro, di meditare sul
ruolo della Madre e dei Figli che vivono in una condizione di disadattamento progressivo,
a causa del cosiddetto divario generazionale.
La
ragione principale è nel mancato attraversamento dei tre Santuari della Madre e
del Figlio che cerca di riempire questo vuoto incolmabile al seguito di un
maestro, in una militanza politica, in una religione o in qualsiasi tipo di
carriera, ignorando o posponendo la propria evoluzione spirituale.
Se
vogliamo avere una comprensione avanzata delle cose dobbiamo restituire loro la
pregressa sacralità e parleremo dei tre stadi dell’attraversamento della Madre
e del Figlio.
Lasciato
il Santuario del Bacino dov’è avvenuta l’incarnazione, dopo il completamento
dell’infanzia e l’acquisizione del corpo eterico, interviene la sconcertante
entrata del corpo astrale che entra in collisione con i mondi precedenti. La percezione di essere una nuova entità,
dentro e fuori delinea il mondo circostante e mette in discussione
tutto ciò che ha conosciuto fino a quel momento, senza la preparazione
adeguata. Genitori e figli non dovrebbero essere lasciati a se stessi in questo
frangente perché non hanno la conoscenza di sé.
Tutti
i contrasti nascono perché entrambi vivono ancora a livello del Santuario del Bacino.
Poiché essi stessi non se ne sono
distaccati, non possono insegnare al figlio a farlo.
Come
potrà mai evolversi questo mondo se il suo futuro che sono i figli, non
oltrepassano il Santuario del Bacino?
È
nell’entrata del Corpo eterico che Gesù lasciò i Suoi Genitori ed entrò in
contatto con i Dottori del Tempio e che gli fu chiara la sua Missione, come
Figlio di Dio. Infatti, narrano i Vangeli che quando lo ritrovarono e Gli
palesarono la loro preoccupazione, rispose: “Non sapevate che dovevo occuparmi
delle cose del Padre Mio ch’è nei Cieli?”
Nel
periodo dell’adolescenza i ragazzi dovrebbero conoscere lo scopo della loro
esistenza ch’è quello dell’entrata nel Santuario del cuore dov’è la scintilla
divina ch’è in ognuno di noi e accettare di conseguenza di sviluppare una nuova
coscienza di sé e lo scopo della propria vita, che dovrebbe essere certo nel
momento dell’acquisizione del corpo mentale, a 21 anni.
Pensiamo
ai riti di iniziazione in tutte le culture e al Sacramento della Cresima
nella Chiesa Cattolica.
Guardiamoci intorno e scopriremo come la mancanza di
questa nuova coscienza alimenti insofferenze indicibili e crei situazioni, a
volte, insostenibili.
Chi
non si chiede “Chi sono? Dove sono? Dove
sto andando?
Colui
che sa leggere nel suo cuore è colui che sa. Nelle Scritture, infatti si legge:
“Custodisci il tuo cuore, perché da esso nascono le sorgenti della vita eterna”.
Gesù
crebbe nella Sua nuova coscienza di seguire le istanze del segno di Dio e si
dice che si sia unito a gruppi iniziatici quali gli Esseni, con i quali viveva
il suo precursore Giovanni Battista che ne conosceva il rango e che vide al Suo
Battesimo lo Spirito Santo scendere in forma di Colomba e udì la Voce che
diceva:” Questo è il Mio Figlio prediletto, nel quale Mi sono compiaciuto”.
Non
dobbiamo guardare a Gesù, come a qualcuno cui tutto fosse facile, la Sua natura
umana lo portava a mangiare con i peccatori, a sudare sangue, nel giardino
degli ulivi nell’imminenza del tradimento e a supplicare Dio, perché Gli risparmiasse la
morte in croce.
Ma
Dio non cambia i Suoi piani, perché quando proferisce un comando, la cosa si avvera
immediatamente. In una Scrittura orientale ho letto: “ Io dico: 'Sia’ ed è, tu,
se farai la Mia volontà, dirai ‘Sia’ e sarà”
Un
passo di Isaia, dice: ”E come la pioggia e la neve non scendono dal cielo e non
vi ritornano, senza aver prima adacquato la terra e fatta germogliare per dare seme
al seminatore e pane da mangiare, così è
della Mia Parola. Essa non torna a Me invano, senza aver compiuto ciò per cui
l’ho mandata”.
Il
cuore è il luogo della Trasfigurazione, è per questo che dall’antichità Gesù e Sua
Madre Maria vengono rappresentati a cuore nudo, grondante sangue, simbolo del
sacrificio, non come patimento, ma come consacrazione del cuore alla Volontà
divina. Gesù dopo aver pregato il Padre dice:” Non la Mia volontà sia fatta, ma
la Tua”. Maria all’Angelo Gabriele che Le annunciava la sua Maternità rispose: “Si
faccia di Me secondo la Sua Volontà”.
La
felicità del singolo , delle Famiglie e delle Nazioni è nel fare la Volontà di
Dio, fino a quel momento non vi sarà pace né per il singolo né per le famiglie,
né per le Nazioni e il Mondo intero.
Fino
a quel momento continueranno le guerre, le distruzioni, il pianto dei popoli,
il grido inascoltato degli oppressi, perché se gli uomini non ascolteranno la
voce di Dio ch’è nel loro cuore non vi saranno che aggiustamenti temporanei a
causa dei giusti, ma non la fine delle guerre, delle malattie e delle efferatezze contro gli
animali e la distruzione dell’ambiente.
Tutto
dipende dall’acquiescenza totale, alla Sua Volontà. Per questo, gli Angeli alla
Nascita di Gesù cantavano: “Gloria a Dio nell’alto dei Cieli e Pace in terra
agli uomini di buona volontà.”
Gli
Autori che fanno cultura sono quelli che sollevano interrogativi e ricevono
risposte con le loro pubblicazioni e
favoriscono un dialogo costruttivo che investe l’umano nelle sue più pressanti
necessità.
Il
libro di Milena Esposito indurrà chiunque lo legga a profonde meditazioni ed
ognuno trarrà beneficio dalle sue conclusioni secondo i parametri della propria
coscienza.
Questo libro farà entrare i lettori più
sensibili nel Santuario della testa per completare la conoscenza della Madre e
del Figlio e di ogni madre e di ogni figlio, nel riconoscimento dell’Unico
Padre-Madre universale.
È
importante tenere sempre presente che siamo attori e nello stesso tempo
spettatori della rappresentazione dell’Annunciazione, dell’Associazione di un
altro spirito, della Nascita a questo
mondo e della sua crescita fino al raggiungimento
del Santuario del cuore dov’è cominciato
il percorso.
Il
seme spirituale del figlio germina nel cuore della Madre come un dono da
custodire e riconsegnare.
Anche
le Religioni hanno portato avanti questo frammentato cammino dell’uomo, dalla dalla
Madre Terra alla Mater matuta, alla Madre di Gesù, che ancora viene
rappresentata col Bambino in braccio e che sono poi simbolo di una maternità altra e di una
figliolanza altra. È per questo che Maria e Gesù vengono raffigurati col cuore
scoperto perché hanno raggiunto il luogo della Trasfigurazione che tutti i
figli e tutte le Madri devono raggiungere per divinizzare il proprio ruolo. Non
più Madre mortale che ha concepito e alimentato il figlio materialmente, ma una
nuova concezione quella dello Spirito che segue a quella dell’acqua. E nella
quale la Madre e il Figlio sono elevati ad un rango superiore e tutti sono
chiamati a questo percorso, ma prima si deve lasciare, anche se dolorosamente,
uno stadio di sicurezza e avviarsi verso l’alto, dove la Madre ama l’umanità
più dell’unico Figlio e il Figlio ama l’umanità più di Se stesso.
Ma
chi è disposto ad allontanarsi per rinascere, chi farà esercizio di crescita
sacrale non avrà bisogno un giorno di morire per entrare nella Mente universale
che dopo avere attraversato i tre Santuari.
Questo
è uno stadio di santità, cioè di salita al Santuario superiore della Madre per
rinascere di Spirito: è il Centro del Santuario il luogo della trasfigurazione:
il cuore, è perché Il Creatore ha fatto tutto perfetto, ha tracciato le vie
prima dell’incarnazione e la Madre Universale non è che la Matrice sulla quale tutta
la Creazione è stata inscritta e la sua perfezione sarà visibile quando
l’ascesa al Santuario della Testa mostrerà tangibilmente l’esistenza di Dio
attraverso la Scienza e allora tutte le cose saranno chiare, perché il vecchio uomo sarà sacrificato per la nascita
dell’uomo nuovo nel santuario della Testa.
Il
cammino dell’uomo non è che un cammino di redenzione operato all’interno della
Matrice, creata prima di ogni altro essere perch’é al suo interno, sia a
livello carnale che spirituale, che mentale. l’Io viaggia alla ricerca del Sé supremo
ch’è Dio, la Madre Universale da cui tutti veniamo e a Cui torneremo, meta della redenzione.
Sarà nel nutrimento del cuore, del sacrificio
di Sé, che il figlio raggiungerà il Cuore di sua Madre e insieme saliranno
verso il piano superiore, quello intellettivo della conoscenza non astratta, ma
concreta attraverso le opere nell’unità. Ciò che facciamo in questa vita si
ripercuote sulla prossima e non è possibile raccogliere che ciò che si è
seminato e allevato.
La
rosa non fiorirà finché non saremo in
grado di inalare il suo profumo, finché non sarà esaltato “il commercio segreto
con Dio”.
Noi
che siamo abituati a comprendere quel che vediamo, non sempre consideriamo che
le nostre acquisizioni sono prive dell’interpretazione della loro parte invisibile con le quali costituiamo
l’unità vivente.
Non sempre possiamo intuire che le nostre
interpretazioni manchino di quella spiegazione che potrebbe illuminare la
nostra mente in modo più stimolante e ci accontentiamo di quel che conosciamo
perché abbiamo paura di vivere in un terremoto continuo ed aneliamo alla stasi
nella quale sono vissuti la maggior parte dei nostri antenati e dei nostri
contemporanei.
Nulla è mai cominciato e nulla è mai terminato
per cui si possa interrompere il cammino, è proibito fermarsi, è proibito
sentirsi appagati, è proibito lasciarsi attirare dalle oasi ingannevoli, dai
miraggi continui di cieli lontani.
Tutto
è qui, ora, tutto è presente e il passato è nel presente e il futuro, anche. Il
tempo è un tempo unico: da Dio a Dio e in lui non vi sono interruzioni. Noi
siamo il mondo nella sua complessità e nella sua finitezza, nella sua
corporeità e nella sua alterità, noi siamo qui e dovunque, siamo il prima e il
poi, noi siamo causa ed effetto, noi siamo embrioni divini.
Ecco
l’intuizione aristotelica di Motore immobile, riferita a Dio. Tutti i fenomeni
di crescita, di spostamento, di sensazione del luogo e del tempo sono proprie
di questa dimensione, ma è un mondo nel mondo.
E
allora cosa ci manca per assurgere a quello stadio di unicità per comprendere
appieno fino ad essere quel che in modo discontinuo e a malapena, intravediamo;
quel che desideriamo (uno dei nomi di Dio è il desiderio del Mondo) una
spasmodica ricerca senza pregiudizi e senz’altra priorità.
Noi
siamo lo stadio e la crescita, noi siamo il tempo e l’istante, noi siamo lo
spazio e la sua mancanza, noi siamo il primo passo e l’ultimo. Noi siamo
terrestri senza terra, celesti senza cielo.
Noi
siamo quelli dai respiri contati, dai battiti concessi, dai giorni regalati,
dalle notti rilasciate, ma il primo passo dell’anima verso il centro del suo
infinito.
Le domande alle quali non si è trovata
risposta e che molti continuano a farsi è “Chi siamo, dove siamo e dove andiamo?”
perché le risposte le cerchiamo al di fuori di noi, già confezionate, incartate
e con un bel fiocco, mentre invece sono dentro di noi, ma per trovarle dentro
bisogna scavare e gettar via il materiale scavato, bisogna avere il coraggio di
ripercorrere il viaggio all’interno di sé, all’interno della matrice, dove
abbiamo appreso i fondamenti della nostra esistenza in questa fase essenziale,
ma una volta abbandonato il seno materno comincia l’appropriazione dell’Ego che
vuole sopraffare l’Io nascente. L’Ego crede di sapere chi sia, dove sia e dove stia andando, perché sa che il suo
scopo è finito, mentre il giovane Io è latore di un messaggio che può
collegarsi al progetto di continuità, messaggio
divino inserito nella scintilla divina nel centro del suo cuore, egli non
ascolta le voci del mondo avvenire.
Il
Santuario del Bacino è la Mangiatoia dove nacque Gesù e noi continuiamo a
celebrare questo stadio, ma Egli lascio quello stadio per salire a quello di
Figlio di Dio, non figlio della Carne, ma dello Spirito ed entrò nel santuario
del cuore di Sua Madre. E’ così che onorò questo stadio intensamente, perché
mentre la carne può sostare a lungo lo Spirito non può sostare a lungo nella
carne e infatti il Suo Ministero si compì in tre anni. Il tempo è più veloce
nel Santuario del cuore perché cambia la frequenza.
Da
lì passò nel Santuario della testa, il Golgota che significa teschio dove si
consumò il sacrificio, si chiuse la parabola terrena che portò alla
Resurrezione.
Se
il feto non lasciasse il Santuario del Bacino non potrebbe essere elevato al
Santuario del cuore e non potrebbe essere avviato a quello della Testa che è il
monte del compimento. Anche il fatto di stabilire i santuari sui luoghi
elevati è un’indicazione dell’importanza
del salire per raggiungere uno stadio
più elevato. Le Zigurath sono rappresentate con gradini che raffigurano i gradi
dell’ascesi.
Mi
ha fatto piacere avere la possibilità di parlare del ruolo della Madre al di
fuori dei canoni consueti, in un periodo che coincide con la celebrazione della
Nascita del Figlio di Dio.
Noi
siamo degli organismi che collaborano con l’anima individuale e l’Anima
universale e le funzioni di ognuno e degli organi di ogni corpo sono collegati
e funzionali al tutto del microcosmo e al tutto del macrocosmo. Ogni intero e
ogni parte ha la sua vita spirituale in queste interrelazioni.
Ogni
organo risponde ad una specifica funzione che però non sempre viene
riconosciuta da certa scienza e da certe interpretazioni scientifiche o
fideistiche.
L’Amore
è l’origine della vita e la sua medicina non è una forza statica ma dinamica, essa
produce il movimento di ogni sua parte e il suo percorso è calamitato dalla
predisposizione della parte a riceverla.
Ogni
corpo è predisposto all’entrata di questa energia nei tre Santuari principali
che sono quello biologico,quello del cuore e quello della testa. Ognuno ha il
proprio collegamento con gli altri e con il Centro della vita che è dovunque.
Il
passaggio da un Santuario all’altro agevola la crescita della consapevolezza
dell’Amore che unisce i Tre Santuari, fino a raggiungere quello dello Spirito,
ch’è quello della testa,quello del Golgota o Sacrificio supremo in favore
dell’Unità. Nessuno può partecipare alla beatitudine di questo stadio se non li
attraversa tutti.
La
maggior parte delle persone è a livello del primo Santuario che solo l’amore
per l’anima può liberare ch’è il raggiungimento del Santuario del cuore per poi
passare alla conoscenza (la nostra vita non è che un processo di iniziazione
continua fino al battesimo dello Spirito che avviene nel Santuario della piena
coscienza quello della testa. Tutti i drammi dei rapporti tra madri e figli
dipendono dallo scorretto, confusionario e inopportuno accesso a questi tre
Santuari o nel soggiornare tutta la vita in quello biologico, immaginando come
irraggiungibili nella vita terrena gli ingressi nella progressiva elevazione.
L’educazione
deve cambiare, deve rendere consapevoli genitori e figli del vero scopo
dell’esistenza e dell’esistenza del corpo e della sua sacralità e funzione
universale per accedere al vagheggiato mondo dello spirito che si immagina in
qualche località remota ed invece è non solo alla portata di tutti coloro che
seguono il cammino, ma siamo stati concepiti per raggiungerlo.
Siamo
parte dell’inimmaginabile piano di Dio e ciò di cui abbiamo parlato è un piano
di redenzione.
Angela
Furcas
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