A San Laverio
Le fate di Grumento
scostavano tendaggi di foglie
sospeso girotondo di pulcini
spiumandola – calavano l’organza –
sul greto a doppio fiato – era il velo –
soffiandola, s’imbrattava di terra
autunno di funghi a incensieri
la tratteneva verso il sarcofago
scoperchiato
distante dal sentiero della veglia funebre
dei ciclamini
e gli alberi morivano sulle due acque
i rami erano tese corde d’arpa
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