mercoledì 17 novembre 2010

Falcone – Le tue rose


Marcella Falcone – Le tue rose
È il Senso dell'Estetica, a emergere prorompente dai versi di Marcella Falcone, la quale innalza la sua voce all’altare della poesia con uno stile che affonda ingordo le radici negli incantesimi della Bellezza.
È il farsi di parole che palpitano da “relazioni inquiete” fino ad assumere, come una fiamma, un’ immagine tersa di poesia. I suoi sono versi liberi che sbocciano attraverso un linguaggio abbarbicato a una sensibilità umana, femminile, a un sentire profondo, sensuale, tradotto in vibranti motivi: sono riflessioni sgranate come un rosario che misurano il ritmo, la cadenza, la scansione. In “Le tue rose”, la parola è intrisa di significati ricercati, è pregnanza di commozioni, scandaglio di sentimenti. È il ritmo che crea suggestioni, colpito da una forza, da una veemenza evocatrice: ancella che raccoglie la trepidazione di una voce di questo tempo, eppure eco di arcana poetessa. La sua poetica è espressione di orizzonti limpidi, di mete da raggiungere: smanie nude, che albergano nello spirito e nella carne, fuoco di quell'agire femmineo, che, dalla domanda stupita di chi legge, muove verso le risposte incantatrici dell’arte stessa. E ancora è il bisogno terreno d'amore, il desiderio di qualcuno che ci accarezzi, che si traduce in una sfida: “Ti avrò”. Ti avrò va oltre la ricerca umana, corporale, e approda, invece, alla scoperta di annullare quella incapacità di accogliere l'altro, di svelare l'inesprimibile, l’invisibile, la liberazione spirituale dai condizionamenti della vita incarnata in un ciclo di nascite e rinascite. È il perforare il velo che copre l’inspiegabile di ciascuno, della vita e dei suoi complessi labirinti.
Il canto di Marcella Falcone, assume intonazione e forza di riflessione corporea, senza escludere una dimensione purificatrice, antica, divinatoria, sacra. È qualcosa, che fa riposare lo spirito, quando come un’araba fenice si conclude un ciclo da cui torna alla vita l’anima del poeta; ed qui che il lettore può essere attraversato da quel soffio vitale, dove tutto è ancora oltre la fine, ogni fine, per essere ancora.
Milena Esposito

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