“La rosa di Hermes”
Autrice: Monica Fiorentino
(Lettera 21)
Caro Hermes,
Ti amo
ti amo amore
mio
stanotte più
delle altre notti
_E resto,
impigliata nella tua anima
Monica Fiorentino si rivela, anche nella poesia, particolarmente brava nel saper
concentrare ciò che desidera comunicare in poche, pochissime parole. Persino in
un segno di interpunzione. Qui, ad esempio, fa la differenza la virgola dell’ultimo
verso, tra “resto” e “impigliata”: la sua presenza è pausa che tutto cambia,
nello svolgersi dell’immagine davanti agli occhi di chi legge.
Una sottile delicatezza è sempre
presente, tra le parole di questa scrittrice, e s’insinua anche nel nostro
cuore e nella mente. Monica Fiorentino
ci dice, con tutta la sua “intima forza”, che contro l’odio che sovrasta non
servono roboanti parole pronunciate da chissà chi, ma una personale presa di coscienza nutrita dai piccoli gesti dell’amore
e della comprensione, fino a “lasciarsi impigliare” dall’anima altrui.
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