Se non ci sei, mi sembra un sepolcreto
Questo villaggio;
Svanita è la malia del paesaggio,
Del verde idillio queto,
Se non ci sei;
Se non ci sei, rifaccio il mio sentiero
A fronte bassa,
E i colli, i fior, la nuvola che passa,
Tutto mi è strano e nero,
Se non ci sei.
Se non ci sei, se non ti leggo in volto
Che sai ch'io ti amo,
Che irrequieto ti sogno e ti chiamo,
Che il raggio mio m'è tolto,
Se non ci sei;
Se non ci sei, mi avvinghia oscuramente
Nelle sue braccia
La Noia, incubo dalla tetra faccia,
E l'ora son nebbie lente
Se non ci sei.
Ma se ti trovo, sfuggon via col volo
Delle farfalle,
Ride la casa, un cantico è la valle,
Un trillo d'usignolo,
Quando ti trovo!
Questo villaggio;
Svanita è la malia del paesaggio,
Del verde idillio queto,
Se non ci sei;
Se non ci sei, rifaccio il mio sentiero
A fronte bassa,
E i colli, i fior, la nuvola che passa,
Tutto mi è strano e nero,
Se non ci sei.
Se non ci sei, se non ti leggo in volto
Che sai ch'io ti amo,
Che irrequieto ti sogno e ti chiamo,
Che il raggio mio m'è tolto,
Se non ci sei;
Se non ci sei, mi avvinghia oscuramente
Nelle sue braccia
La Noia, incubo dalla tetra faccia,
E l'ora son nebbie lente
Se non ci sei.
Ma se ti trovo, sfuggon via col volo
Delle farfalle,
Ride la casa, un cantico è la valle,
Un trillo d'usignolo,
Quando ti trovo!
(Giovanni Camerana)
Poeta (Casal Monferrato 1845 - Torino 1905), magistrato;
appartenne al gruppo della Scapigliatura. Fu pure pittore; ma anche la sua
poesia (Versi, postumi, 1907) interpreta romanticamente il paesaggio, talora
orrido, talora misteriosamente malinconico. Il Camerana morì suicida. (da
treccani.it)
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