Lirica di una
notte solitaria (22 maggio 2008)
Autrice: Pamela Silvia Ottavia Mancini
Ti sento.
Avvicinati.
Scorri su di me.
Accarezza la mia pelle
tracciando un percorso
che parli di te.
Percorrimi piano.
Piano, fino a consumarti.
Avvolgimi
lasciami umida di rugiada
e profumata di te,
in questa notte
così lunga.
Pioggia,
le tue gocce…
le sue mani
che non posso più avere.
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Il percorso tracciato da Pamela Mancini è di crescente
sensualità e intensità, mentre la lunga notte scopre la lentezza della passione
amorosa ma anche di uno struggimento interiore che si manifesta al termine del
componimento.
È molto abile, la poetessa, nel rivolgersi a un “Tu”
indefinito nella presenza ma non per questo meno concreto; l’autrice ci mostra –
così – la potenza del linguaggio poetico, forza limpidamente evocatrice.
A questa forza possiamo lasciarci andare, per
ritrovarci in una notte di maggio che può regalare non poche sorprese. Prorompe
l’intimità e si fa arte sottile, duttile e palpabile: arte di donna, arte di
poetessa.
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