Vela latina
Autrice: Danila Oppio
Accarezzo
il cuore l'anima il viso
Tutto quanto di più sensibile
Ti appartiene, da ambigue lontananze
Eteree, immense, eppur attigue
Ormeggiata la mia barca al porto
Paventando tempeste e marosi
Rinuncio a intraprendere
Itinerari sconosciuti e avventurosi
Al richiamo del rabbioso vento
Di questa mia imbarcazione
La direzione all’istante inverto
Prendendo con audacia il largo
Issata la vela latina, mi abbandono
Nell’affannosa ricerca di quel non so
Che almeno mi porti lontano
Dall’immensa profonda solitudine
Che i miei giorni avversa
La solitudine, il possibile amore: questi i temi scandagliati
con leggerezza e densità da Danila Oppio,
che concentra l’attenzione soprattutto sulla bella immagine di una vela,
inevitabilmente sensibile, quando è issata, alla variabilità dei venti. L’amore
chiama ma in esso non c’è spazio solo per la passione e la luminosità, l’ambiguità
e la rabbia ne fanno ugualmente parte.
Il “tu” che potrebbe esserci ma (ancora) non c’è è
figura dominante, in questi versi di Danila
Oppio. La “ricerca del non so” è la reazione alla solitudine ormai
avversata: un complesso tragitto interiore fa da preambolo ad essa, e l’autrice
è bravissima a mostrarcelo, tra l’altro con un’invidiabile musicalità dei
versi.
La vela è stata issata, il viaggio intrapreso. La
poesia, ancora, sarà certamente diario di bordo.
Per contattare l’autrice: damanila10@gmail.com
Scrivi
racconti? Leggi qui il
bando de “I RACCONTI DI VENER dì”
Ringraziando per la pubblicazione e la recensione della mia poesia, ho condiviso volentieri su FB e su Google plus, nonché su alcuni blog che gestisco personalmente.
RispondiEliminaGrazie a te Danila, per aver impreziosito il concorso con la tua partecipazione.
RispondiEliminaLo Staff
Leggere le poesie di Danila Oppio è come ricercare sè stessi in quella dimensione umana dove dovremmo e potremmo vivere, in pace con la nostra essenza
RispondiEliminaLei ci prova ed io la incoraggio a continuare. Brava!
Gavino