Melograno
La mano bianca
e l’incedere
senza sosta
una foglia cade
lenta, soave
sulla tua pelle nuda
inerme, vitale
lasciata fuggire
verso un succo aspro
al palato
dolce, rosso
per le dita
e acidulo
per la tua bocca
fremente, vogliosa
nel volere attingere
dalle tue labbra
rivolte verso est.
Contatto totale, sensuale, quello descritto
da Elisabetta Mattioli. Contatto
dinamico, molto ben descritto dai versi brevi che “si espandono” nel narrare
con precisione tutta la voluttà di gesti che il lettore vede con molta
chiarezza.
Una scena cinematografica, potremmo
dire, questa “Melograno” di Elisabetta
Mattioli, perché la poesia sa evidenziare al meglio la grande capacità dell’autrice
di partire da pochissimi particolari per costruire una “visione” (appunto) che
avvince. Uno dopo l’altro, fissiamo i particolari/fotogrammi davanti ai nostri
stessi occhi: la mano, la foglia, i chicchi rossi, le labbra… e tutti, uno dopo
l’altro, ci danno la netta percezione del movimento.
Per contattare l’autrice: elyamatty@gmail.com
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