mercoledì 11 febbraio 2015

"Il regalo più bello": la recensione



Lo scorso 7 febbraio la Libreria L'ArgoLibro di Agropoli ha ospitato la presentazione del romanzo "Il regalo più bello" di Mariella Santomauro, Edizioni "Il Saggio".
Qui trovate le foto della serata, di seguito la recensione letta durante l'incontro.

“Il regalo più bello” di Mariella Santomauro si apre subito con una frase chiarificatrice: “Il regalo più bello che due genitori possano fare a un figlio è senza alcun dubbio un fratello.” Poco più avanti c’è un’altra frase che rivela il senso che fa da sottofondo all’opera: “”Nessun sogno si realizza se voluto da una sola persona; perché un sogno si realizzi, devono esserci almeno due cuori che battono all’unisono”.
Vedo in queste due frasi un elemento centrale rivelatore: il senso di fratellanza, quell’aiuto reciproco che fa guardare oltre le delusioni, i problemi, le frustrazioni. È basato sui dialoghi diretti, questo romanzo, e questo è uno dei suoi tanti pregi. Non è semplice costruire una storia basandosi sui dialoghi, occorre una particolare capacità di saper mostrare al lettore l’argomento trattato senza renderlo troppo esplicito, sarebbe un “troppo” che inevitabilmente sfocerebbe nella banalità.
Con equilibrio e sapienza, invece, Mariella Santomauro lancia messaggi, suggerisce, stimola la riflessione del lettore. C’è molto anche della sua attività lavorativa di funzionario presso la pubblica amministrazione, in questo libro, con approfondimenti che vanno oltre le generiche – e perciò sterili – condanne dei luoghi comuni. Il suo è un atto d’accusa non urlato ma ben circoscritto, preciso, forte di un’esperienza particolarmente preziosa perché capace di una visione ad ampio raggio.
Maja e Freja attraversano la vita tra gioie e dolori, e chi scrive le segue da vicino in varie fasi.
Molto riuscito è anche l’innesto di stralci dei diari, che nel contesto del romanzo diventano occasione di riflessione, di sosta, per poter meglio accostarsi a tematiche più complesse: la vita di ognuno di noi è più o meno integrata in realtà sociali ampie, spesso difficili da accettare o anche solo comprendere.
Sono tanti i messaggi lanciati dall’opera, forse quello a cui l’autrice tiene maggiormente è l’importanza della correttezza nei rapporti interpersonali, correttezza strettamente intrecciata alla legalità. Un tema, questo che a Mariella sta particolarmente a cuore. A pagina 42, c’è un’esclamazione di Maja sofferta e lapidaria al tempo stesso: “ I burattini sono responsabili come i burattinai! Senza burattini, un burattinaio sarebbe disoccupato.” Gli intrecci malati e corrotti, quindi, vanno sradicati alla radici, già a livelli cosiddetti bassi, perché un politico corrotto in cima è il risultato di una corruzione che parte dalla base.
E così “Il regalo più bello” ci offre una doppia lettura e quindi un doppio regalo, in un certo senso: una storia ricca di sfumature intime e un’altra, parallela, con importanti considerazioni sociali.  

Francesco Sicilia

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