mercoledì 27 luglio 2011

Intervista a Concetta Mellace

Mi chiamo Concetta Mellace, ho 32 anni, sono originaria di Catanzaro e sono laureata in Conservazione dei Beni Culturali. Mi piace molto viaggiare, infatti ho vissuto in molte città, prima per studio, poi per lavoro. Sono una ragazza molto allegra e simpatica, però nello stesso tempo molto timida e riservata. Amo tantissimo leggere e amo tutte le forme d’arte, come la musica, il teatro, il cinema e così via.. e ovviamente amo scrivere, perché mi aiuta molto a incanalare le mie energie in qualcosa di creativo e utile, infatti mi è stato pubblicato un racconto sulla rivista Confidenze della Mondadori, che è stato remunerativo, e spero che possano essercene degli altri in futuro, anche se io prediligo scrivere racconti brevi e poesie. Momentaneamente non lavoro perché a brevissimo inizierò un master internazionale in architettura, che spero possa arricchire ancora di più le mie conoscenze.

LE 5 MAGICHE DOMANDE APERTE A CONCETTA MELLACE

Come sei venuta alla vita?
Credo di essere venuta alla vita il giorno in cui ero dal balcone di casa con una tazza di tea in mano e osservavo i ragazzi giocare per strada, il vento primaverile accarezzarmi i capelli e un uomo salutare l’autista dell’autobus che passava di lì, e ho capito che tutto intorno era vita, e io ne facevo parte, non la osservavo da fuori, come mi era capitato tante volte, ma ero parte di essa, quello stesso vento che mi accarezzava i capelli accompagnava il gioco dei ragazzi e spostava le foglie che inutilmente le signora sul balcone di fronte cercava di raccogliere, quello per me è stato il primo vero giorno di vita.
Qual è il tuo messaggio?
Ridere sempre, soprattutto quando gli altri vorrebbero vederti in ginocchio, vederti piangere, soffrire, sconfitto.. alzati e fatti una bella risata, è l’arma migliore che possediamo per far dispetto  a chi ci vuol male, e soprattutto ridere e sorridere è il modo migliore di affrontare la vita. Sapere che attraverso la gioia di un sorriso che regaliamo a noi stessi e agli altri abbiamo sconfitto, anche per un solo istante, la tristezza che c’era sul volto dell’altro, è la ricompensa migliore che possa esistere.
Di cosa ti nutri?
Mi nutro di tutto ciò che è bellezza, l’unica cosa che può sollevare l’uomo dalle brutture in cui è costretto a vivere.
Chi vuoi ringraziare?
Vorrei ringraziare tutte le persone che non hanno mai creduto in me e che mi hanno sempre criticato in modo gratuito e non richiesto, perché è grazie a loro che ho capito come non bisogna comportarsi nella vita e che mi hanno sempre spronato a far vedere quanto valessi più di loro, e magari leggendo questa intervista capiranno quanto sia inutile essere meschini, ma perseguire solo azioni che portino gioia al prossimo e a se stessi piuttosto che dolore e cattiveria.

Che cosa chiedi?
Per me chiedo solo di poter avere la libertà, la pace, la serenità e la possibilità di poter trascorrere le mie giornate facendo sempre tutto ciò di cui ho voglia e che mi rende felice.


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