L'approccio alla poesia di Cinzia Marulli Ramadori è quasi carnale, in quanto le parole, piene di musicalità e di ritmo, si calano nel profondo, nella substantia, in cui tutte le cose esistono e consistono. La prima sezione è intitolata “Radice”, intesa come origine, grembo dal quale esplode la vita, Mater mea perenne, nel cui seno riposano le generazioni. E quando la materia subisce la corrosione del tempo e delle malattie, allo smarrimento segue un senso di vuoto per la perdita di chi ci ha generato. Il conforto nasce dalla consapevolezza che tutto l'amore ricevuto è ancora intatto nel cuore e rappresenta un grande oceano di ricchezza. L'autrice passa dalla dimensione lirica ad una vena quasi prosastica, improntata all'impegno civile, per gridare l'orrore per l'odio e per il silenzio colpevole. “ ...e nel tempo crolleranno le omertà e con esse i prepotenti del dolore, vincerà la fermezza del valore”.
La sezione “Fiore” mi fa pensare alla giovinezza con le intemperanze e le insicurezze, con i silenzi carichi di speranza e le parole che rincorrono i sentimenti. I versi di Cinzia prendono corpo in una visibilità ricca di percezioni; l'amore di una madre per il figlio che si apre alla vita, linfa che supera la forza di gravità delle radici e nutre, unguento che lenisce i mali dell'anima.
L'approdo alla sezione “Amnios” fa percepire un senso di unità piuttosto profonda con il tempo e il suo fluire, e il cielo e il mare diventano assaggi di infinito....”Gocce di luce brillano sul mare come stelle galleggianti in attesa di tornare nell'immensità del cielo”.
La bravura dell'autrice rende i versi musicali, le assonanze e le consonanze si inseguono in una danza propiziatoria di emozioni. Anche nell'ultima parte,”Aere”, l'evocazione di suggestioni e ricordi, attraverso lo straripare dell'inchiostro,che rompe le barriere dell'anima, porta il lettore di fronte alla consapevolezza che nel lento e costante fluire della vita, dove gioie e dolori si alternano in una ineluttabile giostra, in fondo c'è la speranza di un giorno migliore. Ed ecco che la pagina bianca si veste di segni e colori, lasciati dalla penna, antica e scomoda testimone del divenire.
Oltre a testi di impegno civile, in “Agave” ricorrono ritratti di persone care all'autrice, che traccia, con abilità quasi pittorica, lineamenti fisici e morali. “...nel nero cigliare del tuo sguardo si affannano i tormenti
ma è nella lucente esplosione del tuo sorriso che si smarrisce – perfino -
l'infinito”.
In questa silloge sono ben delineati molti sentimenti che abitano le stagioni della vita, dove le incertezze, le paure e le delusioni alcune volte ci fanno sentire tutti i limiti della nostra condizione. Ma in mezzo alle spine della vita possiamo superare le limitazioni della nostra umana esistenza solo se saremo capaci di andare incontro agli altri, di amare, di condividere, nonostante le diversità e le avversità.
Solo allora saremo capaci di dare frutti belli e imponenti come il fiore dell'agave, esempio di straordinaria bellezza.
Recensione di Vito Rizzo
Non me ne voglia l’autrice, ma il compito del critico è di fatto svuotato, o quantomeno reso superfluo dalle ottime introduzione e postfazione rispettivamente di Maria Grazia Calandrone e Plinio Perrilli che hanno brillantemente colto l’essenza stessa e la profonda umanità della poesia di Cinzia Marulli Ramadori.
Senza cedere spazio al “bonario risentimento” non resta che cercare di rimarcare o cogliere alcuni degli aspetti che emergono dai versi dell’autrice, lasciando un attimo da parte l’emozione del semplice lettore per forzare e dare spazio al lavoro del pignolo recensore.
Agave è la dimostrazione lampante di come un cuore sensibile ed attento alla vita possa trovare nella poesia lo strumento adatto a dare suono ed armonia alle emozioni.
L’opera si distingue correttamente in quattro parti diverse per contenuti, phatos e stile, più una quinta, “Amore”, composta di una sola poesia che è di fatto una dedica che chiude la raccolta.
Nella prima, Radice, emerge il legame viscerale e profondo che lega l’amore familiare, come madre, come figlia, come donna, dove le vicende biografiche ispirano riflessioni e racconti in versi di attimi di gioia e tristezza vissuti nella loro profonda essenza.
Nella seconda, Fiore, è protagonista la quotidianità degli eventi, dove è racchiuso lo scorrere della vita con le ansie, le sfide, le paure, le gioie - piccole bandiere, quest’ultime, issate in segno di vittoria.
Nella terza, Amnios, i sentimenti e le emozioni del vivere si fanno tutt’uno con la natura, interagiscono con essa, ne colgono il senso più autentico e profondo ed attraverso i versi lo mostrano con disarmante spontaneità, lo rendono quasi palpabile, ne trasmettono a tratti addirittura la fragranza e l’odore.
Nella quarta, Aere, si dà spazio ad una poesia più impegnata, sia socialmente che introspettivamente, laddove l’autrice riesce con delle metafore profonde a far respirare l’essenza stessa della sua poesia e della sua anima.
Agave trasuda profonda umanità ed i versi dell’autrice ne danno corpo e voce al tempo stesso in maniera delicata e profonda, come un vero “chirurgo dell’anima”.
Ringrazio di cuore Annamaria Perrotta e Vito Rizzo che mi hanno profondamente commosso con le loro recensioni. Ho apprezzato moltissimo la loro profondità, la capacità di scavare nell'oltre. Come dissi durante l'evento, tenutosi nella splendida terrazza sul mare della scuola Manlio De Vito di Agropoli, sapere che delle persone hanno usato il loro prezioso tempo per leggere il mio libro e per scrivere su di esso i loro pensieri è veramente qualcosa di intensamente emozionale che trova la mia imperitura gratitudine.
RispondiEliminaColgo l'occasione per ringraziare nuovamente tutta l'associazione Occhi di Argo e il Comune di Agropoli.
Cinzia Marulli Ramadori
Volevo inoltre segnalare al pubblicazione delle recensioni di Annamaria Perrotta e di Vito Rizzo anche sul sito della casa editrice Lietocolle che ha apprezzato particolarmente tali scritti.
RispondiEliminaPer visualizzarli riporto di seguito i link:
http://www.lietocolle.info/it/a_perrotta_su_marulli.html
http://www.lietocolle.info/it/v_rizzo_su_marulli.html
Nuovamente grazie
Cinzia Marulli Ramadori