martedì 19 ottobre 2010

Le menzioni!

Vi comunichiamo la novità di questa terza edizione de “IL CIELO IN UNA… STRONZA!”: siete tutti, ma proprio tutti, invitati a leggere pubblicamente i vostri racconti il 20 novembre, presso l’Azienda Agricola Marino ad Agropoli.
Basterà essere stati inseriti in antologia e presenziare alla serata di premiazione previo accordo via e. mail.

Ed ecco i sette racconti menzionati, per i quali sono previste due pubblicazioni cartacee: una sull'antologia e l’altra su un’edizione speciale de “I MILLE SEGNALIBRI”.
Non saranno segnalibri singoli come per i finalisti, ma una pubblicazione che li riunisce tutti insieme in mille copie!





Domenico Ruggiero: menzione speciale per il linguaggio
Lucio Pisapia: menzione speciale per l’inventiva
Patrizio Pesce: menzione speciale per lo stile
Vito Rizzo: menzione speciale per la simpatia
Salvatore Pagnani: menzione speciale per la freschezza
Claudio Buonocore: menzione speciale per l’ironia


Quella sera c’incontrammo per fatale combinazione…alle nove della sera dentro il pub della stazione.
Fu subito amore…per amor di dire…ma la nostra relazione andava bene.
A lei piaceva chiamarmi Bubu…io la chiamavo col suo vero nome: Crisantemo.
Ci vedevamo tutti i giorni per amalgamare gli amalgami dei nostri caratteri.
E le profusioni d’amore erano tante…
Oh tesoro! Oh Bubu!... Bellissima…sei proprio un Bel Crisantemo!
Dopo svariate vicende a Vicenza… decidemmo di convivere non più sotto lo stesso Cielo…ma nello stesso letto del medesimo appartamentino costruito per noi, in un battibaleno… come se dovessimo viverci per l’eternità.
Ma fu proprio con i piedi per terra nel pied-a-terre che iniziarono i miei guai perché Crisantemo si alzava tardi e non lavorava mai e dovevamo andare avanti col mio stipendio di Bancario, corrotto e corroso ormai da un amore insostenibile…
E fu così che un bel dì… tornando a casa presi la seguente decisione… e dissi a Crisantemo: “Mi sono innamorato di Marco Masini!!”
E lei: “Allora non c’è più niente tra di noi… Me ne vado da questo luridume!”
E ridendo tra me e me dissi:
”Lo sapevo che eri solo una bella stronza…così te ne vai… e questo amore che doveva durare una vita… l’è finita... Che delusione! Ci avevo messo persino l’assicurazione fatta col capostazione della stazione di Vicenza, in quel pub dove ci incontrammo… per poter vivere con letizia…ma era finita finalmente la disgrazia…”
…Pensai a una bella vacanza, a un pais tropical sotto un nuovo cielo...perché avevo mandato via la bella stronza.
Grazie…Marco, mi ricorderò del nostro amore per quella canzone...e di come non sono finito al cimitero…per colpa di un Crisantemo…ma è pur sempre una storia di fiore odoroso finito in macerie.

Domenico Ruggiero
domenico.ruggiero06@alice.it



Sono donna russa, laureata, seria, gentile, competente, puoi contare su di me in qualsiasi materia, so amare, so bella, so ridere, so solare, posso essere buon amico e come donna e come persona, sono in cerca di amico per tutta vita per periodo temporaneo.
Cerco anima gemella italiana perché conosco solo un poco italiano.
Oltre al russo non conosco altre lingue, scusatemi di altre nazioni, solo se avete intenzioni serie scrivetemi che io impara rapidamente.
Sono arrivata qui a Roma da poco, ho fatto 3000 Km per te… che aspetti a rispondermi!
Cerco uomo la cui donna possa sentirsi tranquilla.
Se anche tu cerchi, abbiamo almeno una cosa in comune.
Se però anche tu vuoi stare tranquillo, forse non abbiamo più cosa in comune.
Preferisco uomo bello, giovane e ricco a uomo brutto, vecchio e povero.
Meglio uomo sognatore e di alto livello culturale che uomo materialista e grezzo.
Io non so bene italiano, ma se m’insegni miglioro rapidamente.
Se tu sai inglese … bello!
Ma io non sa inglese!
Se sai russo … meglio.
Attenzione!
Vuoi figli?
Potrei non essere donna per te!
Vuoi amicizia platonica?
Potrei non essere donna per te!
Vuoi avventure?
Potrei non essere donna per te!
Sei sposato? Ancora non hai ottenuto il divorzio? Vuoi sesso?
Assolutamente non sono donna per te!
Invece vuoi sposarti?
Allora potrei essere donna per te!
Spedisci una foto tua e del tuo ultimo stipendio, ben leggibile, a solarepersolare@russamenoedormidipiù.ru
solo risposte serie!

Lucio Pisapia
luciopisapia@yahoo.it



Si sono lasciati. Per rispetto, eviterei di fare nomi. Di solito si scelgono Mario e Paola. Giuseppe e Francesca. Lancillotto e Costanza (con la variante di Artù). Romeo e Giulietta. E, siccome tutte queste coppie hanno avuto le loro tragedie, non mi sembra il caso di aggiungere paglia al loro fuoco, che è già bello vivo. Credo che lui e lei siano sufficienti. Non sono altro che due vite. Un uomo ed una donna. Tradizionalisti. Tre anni insieme. Lui ha la passione per la musica e canto. Lei ha la passione per la pittura. Non dipinge. Lo stipendio le permette giusto di vivere. Affitto e spese. Ma per amore, questo ed altro. Lui non ha la macchina. Lei si. Ma non la usa per lui. Non lo accompagna mai. Si dimentica. O si addormenta. Lui la ama di un amore puro e sconfinato. Non gli importa di essere al secondo posto nella vita di lei. Al primo c’è la pittura. Poi, non si sa come e non si sa perchè, lei gli chiede di sposarlo. A volte i morsi della coscienza fanno scelte brevi. Lui accetta. Tanti auguri! Fine. Cancella e riavvolgi. Un mese fa, lei lo lascia. A lui si è gelato il cuore. Lei è in completo silenzio. Ha smesso di amarlo all’improvviso. Dice che non si merita nemmeno l’odio. Arrivederci e tante grazie. Come al supermercato. Senza nemmeno uno straccio di raccolta premi. Tre anni di vita e di ricordi cancellati di colpo (di spugna). Altro che anticalcare. Lei ha la passione per la pittura. Non dipinge. Che il cielo sia benedetto. Lui ha la passione per la musica. E non sa se avrà mai voglia di suonare per sempre. Lui la chiama stronza. Oddio. L’amore è proprio una roba strana. Per quanto mi riguarda, chiederò al mio “Lui” di sposarmi. Almeno “Lui” non mi lascerà mai.

Patrizio Pesce


Ancora qui!
La macchina in doppia fila “per paura che passino gli ausiliari della sosta” – dice lei.
Io l’avrei lasciata tranquillamente nelle strisce blu.
“Non vale la pena spendere un euro per pochi minuti” – dice lei.
Pochi minuti? Ogni volta che la accompagno in un questo negozio non si sbriga mai prima di venti minuti mezz’ora.
“Ho perso un po’ di tempo ma sai come mi piace piacerti.” Sarà. Io so che se ne esce ogni volta con una semplice magliettina, un top o qualche canottierina. Vorrei capire se devi provare un vestito, ma quanto ci vuole per vedere una maglietta? Misteri femminili. E poi la cosa che non capisco è perché dobbiamo venire qui una o due volte la settimana per comprare ogni volta un solo indumento.
“Se ti piacciono – le ho detto – compra tutto una volta e ci leviamo il pensiero. Tanto la carta di credito è la mia.”
“Si vede che non capisci niente” - mi dice lei – “Visto che non vuoi spendere tanto lasciami almeno il piacere di fare shopping ogni volta che mi viene lo sfizio”.
Sì, lo sfizio. Come se poi comprare da vestirsi debba essere uno sfizio e non un semplice modo per non andare in giro nudi. Il primo quarto d’ora è già passato. Fammi fare almeno una telefonata a Francesco, vediamo se riusciamo ad organizzare per il calcetto sabato sera.
“Cazzo, è partita la chiamata a mia moglie. Speriamo non mi freghi la telefonata… No, ha risposto! - “Sì, sì, dai!” - Ehi ma questi lamenti…
E’ la sua voce…
Spengo. Sono scioccato! Meglio calmarsi… potrei commettere qualche pazzia. Apro il portafoglio: prendo gli ultimi scontrini della carta: lunedì € 25, mercoledì € 15, sabato € 18, l’altro mercoledì € 17, il venerdì € 23 …
Sempre in questo negozio di merda.
Ecco a che serve la tracciabilità: a capire tutte le corna che mi ha messo quella stronza.

Vito Rizzo
vitorizzo@agropoli.eu



Precipito lo sguardo sbalordito sulle gambe di Teodolinda seduta al mio fianco e per poco perdo il controllo dell’auto.
Fuoriescono da una soffice gonna.
“Teodolinda questa sera ho voglia di cenare con te, che ne dici?”
Dice “Sì!”
Comincio a pensare intensamente a lei.
Al suo corpo nudo.
Soprattutto alle sue tette enormi.
Per l’occasione ho chiesto consigli ad un amico.
Uno con l’esperienza giusta.
È andato a letto con due ragazze.
Mi ha suggerito: “Mettila a suo agio!”
Gli ho chiesto conferme: “Devo vedere riviste di moda con lei? O che ne so, discutere dell’intricata storia d’amore tra Brad e Angelina?”
Il mio amico: “Ma no imbecille! Sarà sufficiente farla accomodare su un divano.”
Cacchio non c’avevo pensato a quanto fosse facile per una ragazza stare a proprio agio!
La cosa più importante è: guardarla negli occhi e farle dei complimenti.
Non su quanto ha grosse le tette.
Il mio amico dice che è un errore madornale.
Viene a casa puntualissima.
Fortunatamente cena solo con l’insalata.
Per sbaglio ho zuccherato la pasta.
L’emozione gioca brutti scherzi.
A fine cena: “… Scusa il telefono. Ciao tesoro! Sì sono a cena con Eugenio te l’avevo detto. Cosa vuoi dire?…”
L’unica cosa che non va è il cellulare.
Squilla ogni cinque minuti.
C’è sempre qualcuno disposto a distrarla!
“Ti va di sfogliare questa rivista di moda?”
“… Scusa un attimo… Sì Eugenio vengo subito!”
Finalmente si siede vicino a me.
“Eugenio sei così caro!”
Mi tremano le mani.
Comincio a fissarla intensamente.
L’amo.
Quando si gratta le orecchie.
Si mordicchia le dita per strappare le pellicine.
“Teodolinda… io… vuoi fare l’amore con me?”
“Oh Eugenio, sai, mi dispiace ma non abbiamo la possibilità di vederci se non in estate e… l’ho chiesto anche ai miei genitori. Mi hanno detto di non farlo.”
Cacchio ho dimenticato di farle i complimenti!

Salvatore Pagnani
modern_laugh@hotmail.it


Ma come è possibile! Sono finite tutte le scorte di viveri, scatolame vario e surgelati. I pranzi vengono direttamente da “Lucia a’ cinese”.
Ma perché?
Come perché: il CONCORSO!
Ci risiamo: il concorso. Amm fernute e campà!
“Tesoro, la colazione la fai al bar”?
A pranzo: “Scusa caro, non ho avuto tempo, ho meno di un mese per il CONCORSO, ti ho preparato una bella fettina”.
A cena: “Buonissimi i bastoncini, vero caro”?
E poi: Mozzarella-Rosticceria sotto casa, Tir di tonno in scatola, Scatole di spaghetti precotti, minestroni e tutti gli altri tipi di surgelati, compreso qualcosa che si chiama Pancazzio, la cui sole sillabe finali mi fanno avotare o’ stomaco ed anche le basse appendici! Ma vire se alla mia età m’ attuccava pur’o Pancazzio!
La prima settimana il fisico ancora regge, ma lo spirito deve subire la prova di “CHE TE NE PARE DI QUESTO RACCONTO”? 2 dopo pranzo, 2 dopo cena, 2 la mattina verso le quattro e 2 alle otto: la notte mica si dorme!
Dopo 15 giorni, la sua vena artistica si sgonfia e a me s’è abbuffato o’ fegato per i pranzetti che mi ha preparato la cara mogliettina. Alla terza settimana mia moglie è posseduta da tutte e sette le muse. Ha messo luci rosse in tutta la casa per l’atmosfera creativa, la mia pelle è diventata verde, il medico ha detto che devo mangiare in bianco, oltre al fegato s’è abbuffato pur o’ riesto, mi ricoverano in ospedale.
…Sto meglio, adesso sto meglio, sono sopravvissuto, è quasi primavera, fuori al terrazzo il calore del sole rianima.
Un urlo: “Un nuovo concorso”!! Mi viene vicino. “Questa volta faro’ la PRIMA”. Si avvicina, agitando la cartolina del concorso, l’abbraccio, la sollevo…”Cara, ci penso io a farti fare la prima STRONZA IN CIELO…E VAI!”

Claudio Buonocore
fresiannah@yahoo.it

1 commento:

  1. Mi piacciono molto questi racconti, in special modo il primo ed il terzo proprio per le ragioni per cui sono stati menzionati, ma non sarebbe stato forse carino aggiungere un titolo?

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