domenica 9 settembre 2012

La domenica di Angela Furcas


Prima o poi ci si ritrova tutti e al di là delle parvenze effimere è il destino dell'anima che conta e il suo desiderio di ritrovare le altre parti di Sè.


Concerto del 24 agosto al Castello di Agropoli con Joe Chiariello e Rosario Tedesco
Circonfusi  della potenza della Luce che radiosa s’innalza verso lo zenit, due astri luminescenti: Rosario Tedesco e Joe Chiariello, si propongono con tutta la passione e la fede nel Linguaggio della Musica, in un’area antica, satura di orme, di ricordi, di propositi che il tempo ha lasciato, abbarbicati alle vecchie mura e che potentemente urlano dalle varie forme d’Arte che vi si affacciano il loro monito ai visitatori: ”Non dimenticate, che siete nati per creare forme che vi sopravvivano!”
Sta il Castello Angioino-Aragonese, imponente sulle sue fondamenta  a signoreggiare sulla valle e sugli uomini che tornano in altra veste a scambiarsi parole antiche e  nuove.
Il suo silenzio attende  bocche e palpitar di suoni che lascino carezze sulla sua ruvida pelle a risvegliare palpiti di vita nelle sue vene di pietra, a scivolare sui ponti  ed  involarsi in piena aria in un respiro profondo.
Un davanzale di luci ed ombre s’innalza e si protende verso il grembo della terra e verso il cielo che barriere non ha.
Eppure nelle sue arterie pulsa ancora la forza della vita: è il  sangue vivo dell’Arte quello che lo irrora e che ha  lasciato  traccia nei cunicoli che portano alle sue segrete, nelle foto strabilianti di Rosario Tedesco, che richiamano nel chiaroscuro delle nubi di questo secolo l’avanzare del raggio della Luce originaria.
È un Artista di multiforme ingegno  e Musicista che traduce in versi sonori l’Armonia dei mondi che  inquieta il suo spirito.
È l’Armonica lo Strumento che ubbidisce alla furia della catarsi che vuole e deve scompaginare il presente Millennio, per portare finalmente  alla luce il Nuovo Uomo.
A questo punto mi risuonano le parole di Giordano Bruno: “Non so quando, ma so che tanti siamo venuti in questo secolo per sviluppare Arti e Scienze, porre i semi della Nuova Cultura che fiorirà inattesa, improvvisa, proprio quando il potere si illuderà di avere vinto”.
Nessuno è tanto grande da non poter essere travolto, nessuno è tanto piccolo da essere ignorato da questa Forza prodigiosa che avanza e deve riformare la nostra Società.
Segni e profezie si alternano e inquietano le menti, ma cosa può accaderci di più grave di quello che già ci accade? Abitiamo un mondo concepito dall’ingegno divino e tutta la scienza di cui siamo capaci non serve che a produrre strumenti di distruzione.
I governi del mondo fanno a gara a superarsi reciprocamente nel produrre armi più ‘raffinate’ ed esiziali. Può un tale abominio meritare  la vita?
È la sopraffazione continua dei deboli, degli svantaggiati di ogni specie, delle enormi crudeltà sugli animali in nome di una scienza che La Luce delle Luci ha definito  come un punto che gli ignoranti hanno moltiplicato.
L’Amore che ha originato i mondi è la Forza che lo alimenta, nonostante la nostra opera di devastazione ed è la stessa che sta per  riordinare le priorità dell’esistenza.
Perché quell’Amore non è una forza  aleatoria che noi possiamo giungere a manipolare , ma la Logica della   Giustizia universale che non  ignora lo spillo nel buio più profondo  o nel ventre di una montagna.
Né indugiano, essendo il  tempo una sacca di gestazione propedeutica all’eternità, le puntuali convergenze planetarie verso lo snodo di una nuova Era.
Ci siamo e ce lo conferma anche l’eclettico Rosario Tedesco nelle sue ricerche da cui trae la linfa per le sue opere.
Egli non è solo in quest’avventura al di là dell’incredibile, la sua Arte scaturita da imprevedibili visioni e ricordi ancestrali segna un punto ineludibile sulla mappa del nostro comune percorso.
È l’ora secondo tutte le profezie di una svolta epocale, lo rivelano i suoi calcoli numerici, le sue profonde riflessioni, i suoi ricordi,  lo rivela la sua memoria, la sua Musica, la sua Arte di compositore di immagini fotografiche e lo rivela l’Angelo dell’Apocalisse che campeggia dietro un altro Angelo: Joe Chiariello, con la sua magica chitarra, un artista geniale di soli quindici anni.
Un interprete stupefacente del Blues, con una memoria formidabile, una forza scaturita da tutte quelle combinate per ricordare al mondo in declino, in bilico tra l’agonia e la morte ch’è giunto il momento di  gettare il suo fardello di persecuzioni, di  ingiustizie, di vessazioni e di intrighi.
E lo fa con una voce che sembra umana, ma che umana non è, perché il dolore gratuitamente inferto ha lasciato le sue orme nel cuore del mondo che ora rimanda  l’urlo del  popolo dei diseredati di ogni tempo e la richiesta della fine di qualsiasi tipo di violenza da parte dell’uomo sui suoi simili, sugli animali innocenti e sull’ambiente.
Ora che non c’è luogo o pensiero o Istituzione che non siano  stati depredati del loro divino scopo, la loro Arte come ha incantato e preso il pubblico presente nell’Anfiteatro del Castello, estenderà il suo intento catartico visibilmente e invisibilmente, sommessamente o  fortemente, perché anche un attimo prima  ci si ravveda, si prenda coscienza  dell’incombente catastrofe che abbiamo meritato.
Una  nota di classe,  di eleganza , di alta  partecipazione è stata  quella della bellissima Attrice Cristina Orrico che ha letto il  brano che ho  dedicato a Joe, al colmo dell’emozione, dopo aver ascoltato per la prima volta una sua  fenomenale incisione.
La Manifestazione è stata patrocinata dal Comune di Agropoli  e ha avuto il sostegno morale dell’Associazione Silesia nella persona del suo Presidente Giuseppe Visco.
Il Comune ha prolungato a tutto il mese di Settembre la permanenza della Mostra che ha ricevuto anche la visita dell’eccellente Critico d’Arte Vittorio Sgarbi e noi speriamo di rivedere le opere di Rosario Tedesco e farne oggetto di meditazione per quanto è stato scritto e di riascoltare ancora questo geniale Duo di Musicisti,  fioriti in tutta la loro genuinità e bellezza ad aggiungere incanto al nostro tempo così provato e sulla soglia di un grande, inevitabile cambiamento.

                                                                                      Angela Furcas
Li, 6-9-2012

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