mercoledì 31 ottobre 2012
L'Incantesimo del Libro: Le Case Editrici
L'Incantesimo del Libro: Le Case Editrici: Questo elenco sarà aggiornato work in progress fino al 30 novembre 2012 ringraziamo le seguenti Case Editrici per l'adesione alla ...
Dormire ad Agropoli
NATALE d’ARTE
Associazione Operatori
Turistici di Agropoli (SA)
|
ASSOCIAZIONE OPERATORI
TURISTICI AGROPOLI Via I. Calvino, 43
– 84043 Agropoli (SA) | Cilento (Italy) Tel. 0974 825473 – mobile 350 5044733 |
info@vacanze-cilento.com www.vacanze-cilento.com
Offerta: soggiorno minimo 2 notti
Periodo: 15/11/2012- 12/01/2013
Sistemazione: B&B, Hotel, Appartamenti
Trattamento: Pernottamento e prima
colazione (prezzi al giorno per persona):
Strutture Fascia 1: fino a 25€
Strutture Fascia 2 fino a 30€
Strutture Fascia 3 fino a 35€
(elenco strutture al sito
www.vacanze-cilento.com)
In occasione delle Festività Natalizie ad
Agropoli ogni sera concerti musicali e di più:
v 1° Fiera “L’Incantesimo
del Libro”, promozione e divulgazione testi editi per
adulti e in particolare per bambini e per ragazzi
v Mostra dei Presepi
Artistici
v Il Presepe Vivente nel centro storico
v Mostra
d’arte luminosa “Luci d’Artista” nelle vie della vicina città di Salerno.
La quota comprende:
- Biglietto
treno A/R per Salerno
- Materiale
informativo relativo alle manifestazioni
- Elenco Attività Convenzionate/consigliate
(ristoranti, negozi ecc.)
N.B. Per le prenotazioni contattare le
singole strutture
Elenco strutture dell’associazione che
aderiscono all’iniziativa
(con
tipologia e fascia di prezzo, per maggiori dettagli visionare le schede al sito
www.vacanze-cilento.com )
Ø FASCIA 1
(fino a 25 Euro)
Kirillos Affittacamere
Antonia B&B
Teresina Centro B&B
Casa Carolina Appartamenti
Il Girasole
B&B
Ø FASCIA 2
(fino a 30 €)
Annina Appartamenti
La Camilla
Marlé B&B
El Chupito B&B
La Roccia B&B
Ø FASCIA 3
(fino a 35€)
Verde e Blu Country House B&B
Trentova Mare Casa Vacanze
martedì 30 ottobre 2012
Lunedì è sempre Poesia...
È indetto il Concorso on line Lunedì poesia.
La partecipazione al Concorso è gratuita. Si partecipa con testi inediti.
Solo per le poesie selezionate è previsto un contributo di euro 15,00.
Le poesie selezionate verranno inserite in questo blog, sia nell'home page sia in un'apposita sezione ("Lunedì Poesia") man mano arricchita con i testi di tutti i partecipanti.
Inoltre, ogni testo pubblicato riporterà una breve recensione critica a cura della redazione e il contatto e.mail dell'autore.
Inoltre, ogni testo pubblicato riporterà una breve recensione critica a cura della redazione e il contatto e.mail dell'autore.
Ogni
lunedì saranno inserite nuove poesie in questo blog e nel mese di
gennaio 2013 tutte le poesie selezionate saranno pubblicate in un’antologia cartacea impreziosita da recensioni, commenti, immagini originali, testi dedicati, codice ISBN.
Non c’è nessun obbligo di acquisto dell’antologia Lunedì poesia.
Per partecipare basta inviare a occhidiargo@hotmail.it la propria poesia accompagnata dalla seguente dicitura:
“Dichiaro e garantisco che l’Opera … è di mia creazione esclusiva e di averne la piena disponibilità, nonché la titolarità esclusiva di tutti i diritti alla stessa inerenti, autorizzo l’inserimento e l’uso di questa Opera su tutto il materiale divulgativo evidenziato nel bando Lunedì poesie (blog e antologia)”.
L'oggetto della e.mail deve essere: Lunedì Poesia.
Gli autori delle sole poesie scelte saranno contattati via e.mail.
Le opere inserite nei nostri Concorsi sono di proprietà degli autori.
Gli Occhi di Argo non può essere
considerata responsabile di eventuali plagi o illiceità commesse dagli
autori e per il concetto delle opere pubblicate. Gli autori sono
titolari dei diritti sulle loro opere, fatte salve le nostre
pubblicazioni per le quali non potranno richiedere alcun compenso.lunedì 29 ottobre 2012
Il tempo (che) non cambia
«Che tempo
fa?»: domanda che risuona sovente fin dal mattino, quando uno si alza e va alla
finestra per osservare il cielo, domanda pronunciata tra sé e sé, la cui
risposta è cercata nelle previsioni meteorologiche alla televisione o nelle
pagine dei quotidiani. Da sempre, l’essere umano sa che il suo modo di abitare
«il tempo che passa» dipende anche dal «tempo che fa», un tempo, quest’ultimo,
che condiziona il lavoro, gli spostamenti, l’umore di ciascuno. Oggi questi
condizionamenti sembrerebbero minori di una volta: il lavoro in campagna
riguarda una percentuale esigua degli abitanti dell’Occidente industrializzato,
i mezzi di trasporto e le strade consentono spostamenti anche in condizioni
atmosferiche un tempo proibitive… eppure l’interesse per «il tempo che fa» non
è affatto diminuito, anzi è aumentato al punto che per alcuni è diventato un’autentica
ossessione. Sì, ci si tiene costantemente aggiornati sul «meteo», se ne parla
molto: la capacità – sconosciuta nei secoli passati – di prevedere il tempo con
un anticipo di almeno una settimana spinge infatti a «sapere», a commentare, a
discutere, anche se poi assai raramente ci si lascia determinare dal tempo
nelle scelte e nei comportamenti.
Ma all’interno
di questa «ossessione» c’è un altro aspetto che riguarda la lettura che ognuno
di noi compie del «tempo che fa»: questa dipende essenzialmente da quanto ci
dicono i mass media, verso i quali c’è un atteggiamento di fiducia quasi
fideistica che toglie la possibile oggettività, il discernimento personale, la
capacità di giudicare da se stessi a partire dall’esperienza e dal ricordo
degli anni precedenti. Così, quando sta piovendo e noi leggiamo, ascoltiamo e
vediamo servizi su piogge torrenziali, alluvioni, inondazioni e diluvi, siamo
presi da paura e sgomento come se la pioggia in sé fosse una novità imprevedibile;
oppure la pioggia tarda a venire e subito ci vien fatto intravedere il deserto
che avanza: allora immaginiamo già le nostre verdi colline riarse, senza più
viti né alberi… Se poi in estate fa caldo, assieme al televisore accendiamo il
condizionatore e ci angosciamo per il surriscaldamento del pianeta e lo scioglimento
dei ghiacciai. Previsioni disastrose, pessimistiche mettono in movimento una
grammatica apocalittica che preannuncia «eventi biblici» (tra l’altro non si
capisce perché gli eventi biblici, che sono eventi umani, devono essere tutti
disastrosi, epocali…). C’è sempre un’apocalisse meteorologica incombente, così
le nostre paure del domani si concentrano ancora una volta sul tempo: non più
la fine del tempo – questo ormai è divenuto un aeternum continuum – ma il «che tempo fa?» è divenuto l’oggetto
delle nostre paure.
E la gente
si ritrova a ripetere le frasi di sempre: «Il tempo è cambiato… Non ci sono più
le stagioni… Mai visto un tempo simile… Non c’è più il tempo di una volta…
Ormai il tempo è matto…» Parole che ritroviamo già ai tempi di Lucrezio, attento
osservatore delle cose della natura, quando si ammoniva a non dire: «quand’ero
piccolo nevicava tantissimo, adesso non nevica più…»; quando si è piccoli,
infatti, anche se la neve è poca, sembra sempre molto alta! In realtà siccità,
pioggia, inondazioni, tempeste sono emergenze periodiche di tutte le epoche e
di tutti i luoghi: emergenze che cancelliamo dalla nostra memoria e che così ci
appaiono ogni volta come novità inedite.
Lunedì Poesia - Simone Di Donna
da Le stagioni.
L’Estate
Autore: Simone Di Donna
Disteso su un letto d’argilla
concorre alla malta di calce:
l’Agri che origina Aliano
lo plasma,
e lo nutre della sua intimità.
Il borgo decanta nel fango,
articola percorsi sicuri
violando il grembo della collina.
Fluisce spontaneo
sotto la superficie del corpo,
a formazione di un sedimento lieve:
il pudore della grazia d’origine
raccoglie sul fondo un’intimità limacciosa.
Non è concessa una seconda possibilità,
fa capolino oltre i calanchi del nostro confine
e non ci verrà restituito alcun bacio.
Il torpore dell’antica coscienza
è il fare del centro novello:
assopito in una falda profonda
il dolore disgrega lo strato d’argilla
di un falso volere eteronomo.
L’autonomia che fluisce in estate
è il permesso a spogliarsi
di sé
e nuotare nell’acqua del fiume.
Naturalmente l'estate è stagione calda che brucia, dissecca, ma è anche molto altro, ed è la voce poetica di Simone Di Donna a farcelo notare. Immersi in paesaggi "esteriori" ma anche e soprattutto "interiori", ci muoviamo attraversando sensazioni dense, lente, che plasmano le cose e le persone da un'infinità di tempo e continueranno a farlo. L'estate di questo autore è intimamente legata e collegata a un paesaggio che conosce bene, fatto d'argilla e acqua che scava.
Simone Di Donna scrive di un falso volere di distacco, e forse l'estate è proprio ciò, in prospettiva, se si considera che nella sua pienezza sono già chiari i segnali del cambiamento verso l'autunno. Ma intanto c'è quel "permesso a spogliarsi / di sè" (splendida immagine) che è la voce limpida e cristallina di questa stagione che arriva a scuotere, o almeno ci prova.
Per contattare l’autore: didoser@virgilio.it
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