Discordanti Verità
Serrate menti,
nell’evolversi
di un mondo interiore.
Sensibili concetti,
nell’esasperato conguaglio
di verità divergenti.
Congiunti raziocini,
nell’influente
complessità
di un armonico congegno.
Parsimoniosi pensieri,
nell’imminente voglia
di comprensibili congetture.
I vocaboli utilizzati da Elisa Rigonelli sono ricercati, questa
grande poetessa è tutta tesa all’utilizzo della parola “più giusta”, per
cercare di descrivere ciò che forse non può mai essere colto fino in fondo (e
questo è uno dei drammi che vive l’artista). È ricercato anche il suono stesso
della parola, altro elemento peculiare della forma d’arte poetica.
In “Discordanti Verità” Elisa Rigonelli descrive magistralmente
la distanza e la ricerca del punto comune d’incontro: “esasperato conguaglio”, “congiunti
raziocini”, “comprensibili congetture”, sono accostamenti linguistici dai quali
trabocca una “forza” particolare. È la forza distintiva della poesia, al tempo
stesso anche istintiva, nell’artista.
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