Haiku
mai fermo
il fiume -
impetuoso
incedere
come una
vita
(FC569)
madida
essenza -
inghiottita
dall'afa
senza
un'estate
(FC570)
lento
godere -
avanza una
carrozza
fin dentro
il bosco
(FC571)
muore già
il giorno -
i pensieri
più arditi
tendono ai
sogni
(FC572)
notte
d'estate -
perfino le
lucciole
fan troppa
luce
(FC573)
Bad Hofgastein, Austria, agosto 2015
La poesia breve giapponese, si sa, non è
semplice da coltivare, per i poeti, soprattutto se occidentali, di solito
legati a modalità espressive molto diverse.
Fulvio
Cesario dimostra una sapienza
di rara efficacia, certamente frutto di “antica” passione. Ce li fa vedere, i
monti austriaci, con pennellate raffinate che sfociano in emozioni che – come
il fiume, come il trascorrere del tempo – non sono mai statiche.
Fulvio
Cesario ci dona cinque piccole
perle di grande valore: racchiusa nella tecnica dell’haiku, c’è una luminosità
che si espande. Così il messaggio poetico, dopo aver preso corpo, acquisisce le
ali e spicca il volo, proprio perché messaggio che può e deve giungere a
destinazione. Siamo noi, i destinatari, se lo desideriamo.
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