venerdì 26 ottobre 2012

Verso Samhain





Gli antichi chiamavano Samhain il capodanno celtico, che è passaggio, soglia, conclusione e inizio.
È conclusa la stagione del verde e inizia la vita del seme, il suo tempo nella terra prima della sua futura vita di pianta.
Samhain è il tempo dell'ultimo raccolto, degli ultimi frutti, i più dolci e ricchi che ci sosterranno nel lungo inverno.
Ed è l'inizio dell'attesa, del tempo interiore della preparazione, del buio. Il tempo in cui i semi dimorano nella terra quieta.
È il buio da cui tutto ha inizio, il silenzio da cui sorgerà la prima vibrazione, quel vuoto iniziale che deve essere, perché possa compiersi la nascita.
Tempo prezioso e necessario. Tempo di riposo e di ascolto silenzioso.
Ma è anche il tempo in cui ricordiamo coloro che ci sono stati cari e che ora non ci sono più, soglia di questo passaggio, del limitare tra vita, morte e vita, Samhain è porta aperta fra le dimensioni del tempo e delle esistenze.
È anche il mese delle zucche e di Halloween, quindi Samhain ha anche una connotazione fiabesca.
Da questi temi nasce questo e-book col contributo degli autori del multiblog Memorie di una Geisha, che ringrazio per la calorosa partecipazione.
Eufemia Griffo

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