giovedì 1 marzo 2018

Una nuova recensione per "La taglia del distacco" di Raffaele Stella



Ecco la recensione letta durante la presentazione de "La taglia del distacco" a "L'ARGOLIBRO" ad Agropoli (SA). La raccolta di Raffaele Stella è stata pubblicata lo scorso ottobre da LietoColle.
Cliccate qui per vedere le foto dell'incontro.
La raccolta è disponibile anche presso la libreria indipendente "L'ARGOLIBRO", ad Agropoli (SA) in Viale Lazio 16, infoline 3395876415.

La necessità dell’attenzione “lenta”

La poesia di Raffaele Stella non è una poesia “facile”, cioè non è una poesia che immediatamente, fin dalla prima lettura, comunica al lettore tutte le sfumature che l’autore vuole trasmettere.
Le trame che si snodano sul foglio vanno lette e rilette con calma e attenzione, lasciando che fluiscano senza interruzioni. È significativa, in questo senso, l’assenza quasi totale di punteggiatura, a parte qualche punto interrogativo che qua e là affiora a voler testimoniare un’apprensione, a volte, altre una provocazione.
Quella di Raffaele Stella è un’analisi serrata, spesso dolente, ma non si lascia mai andare al lamento sterile né alla condanna fine a se stessa. Al contrario, il poeta cerca di capire, lancia la parola nello stagno delle tante problematicità del vivere contemporaneo e cerca di trarre risposte dal movimento che ne viene prodotto. La sua attenzione è continua, ininterrotta, frutto di un impegno che non si risparmia: “La mia poesia nasce dal silenzio / dalle grinze dure della mia pelle / dalla curva stretta della mia schiena”.
Anche per un artista della parola, non può non affacciarsi il dubbio che la parola non abbia sufficiente potere per cambiare le cose. Ne “La taglia del distacco” trova posto anche questo dubbio greve, anch’esso viene attraversato. Scrive Armando Saveriano nella dettagliata, ricca introduzione: “Un dinamismo, quello di Stella, che non si auto-elegge mai depositario di verità o di soluzioni al crollo degli ideali o al fallimento delle pianificazioni.” È alla continua ricerca, questa poesia, e non si tratta di una ricerca che “cala dall’alto”, come spesso capita quando l’artista (o presunto tale) crede di aver raggiunto la Verità; in queste pagine, invece, troviamo l’umiltà di chi è consapevole di un potere della parola che può toccare un frammento della Verità, non il suo “insieme”. Compito del poeta diventa allora quello di “catturare” più frammenti possibili, uno dopo l’altro.
Sempre nell’introduzione di Armando Saveriano, è da sottolineare l’accostamento di questa poesia con gli incubi kafkiani, che poi sono gli incubi esplosi nel secolo scorso: l’individuo che viene annientato da forze non solo incontrollabili ma, prima ancora, incomprensibili. Cosa può, la voce dell’artista, di fronte a tutto questo? Intanto c’è, denuncia, e questo è già molto: anche la denuncia più dolorosa è costruttiva, se è lucida e consapevole. Di certo la scrittura serrata di Raffaele Stella è lucida, e la “non facilità” di approccio richiede al lettore un impegno che le anime “leggere” (cioè distratte, poco vigili, poco attente) non possono assecondare.
A tal proposito voglio fare un passo indietro: cinque anni prima de “La taglia del distacco”, Raffaele Stella ha pubblicato, nel 2013, “Straniero nel mondo”, un’altra raccolta di poesie tese, dure, profonde. “Riflessioni sull’egocentrismo” è composta da due soli versi, ma colpiscono davvero a fondo: “C’è nebbia e ognuno ha finalmente un pretesto / per non vedere l’altro.” Quel “finalmente” è la bandiera di chi sceglie la superficialità del disimpegno. Questo grande artista, invece, ha voluto che l’arte fosse soffio costante capace di allontanare le nebbie. Chi se ne accorge, chi lo apprezza? Solo chi ha il coraggio di guardare oltre le apparenze: è ciò che fanno gli artisti, naturalmente, ma la loro voce può essere compresa da tutti, nessuno escluso.
Si tratta di scegliere; è una scelta che impegna e che, volenti o nolenti, consapevoli o no, facciamo ogni giorno.
“La taglia del distacco” sollecita ad ogni pagina, incalza, sprona: è lettura, probabilmente, sgradevole, per chi è disabituato all’approfondimento e procede per “accumulo” (di notizie, di impressioni, di affermazioni che scivolano via a velocità sempre più elevate). In questo spazio, invece, è necessario rallentare fino a fermarsi. È lo spazio offerto dall’arte a tutti noi.
                                                                                           Francesco Sicilia

Raffaele Stella
LA TAGLIA DEL DISTACCO
Collana Erato - LietoColle Editore, Faloppio (CO)
88 pagine
In copertina: Emiliano Stella, (M)Orfero



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