Sembra una riduzione dell’amore per i nostri figli dire che
noi padri li amiamo per le loro qualità, per la loro particolarità.
Li amiamo perché sono i nostri figli.
Li amiamo perché collaboriamo a radicarci a vicenda in una
dimensione del tempo più lunga delle nostre vite.
(M. Ignatieff)
Prima di sposarmi avevo sei teorie su come educare i figli:
adesso ho sei figli, e nessuna teoria.
(Lord W. Rochester)
La sera, a cena, papà dava il via al solito rituale alzando
il dito e dicendo:
“Su, tiriamo le somme…”.
Al che mamma, Alex, Jimmy, Minnie e io facevamo a turno il
resoconto delle vittorie e delle sconfitte della giornata.
Papà era bravissimo a far risaltare il lato assurdo dei
nostri problemi, che in breve svanivano come nebbia al sole delle nostre
risate.
Papà era un guaritore nato.
(B. Marx, figlio di
Harpo)
Ricordo con chiarezza l’abilità quasi magica di un padre, un
disoccupato nero grande e grosso, nel calmare il pianto del proprio figlioletto
prematuro.
Canticchiava a bocca chiusa con una bellissima voce da basso
mentre sfiorava il figlio con le sue manone ruvide, e in qualche modo riusciva
a essere vicino a quel fragile corpicino nonostante il groviglio di tubi,
pareti di vetro e monitor che li separavano.
Funzionava ogni volta. Stava succedendo qualcosa di speciale
lì. Di che cosa si trattava?
(K. D. Pruett)
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