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Gerrit van Honthorst: "Adorazione dei Pastori" |
“E io Giuseppe stavo camminando,
ed ecco non camminavo più. Guardai per aria e vidi posata una scodella e alcuni
operai sdraiati intorno, con le mani nella scodella: e quelli che stavano masticando non
masticavano più, e quelli che stavano prendendo cibo non lo prendevano più, e
quelli che stavano portandolo alla bocca non lo portavano più, ma i volti di
tutti erano rivolti in alto. Ed ecco alcune pecore erano condotte al pascolo e
non camminavano ma stavano ferme; e il pastore alzava la mano per percuoterle
con il bastone, e la sua mano restava per aria. Guardai alla corrente del fiume
e vidi che i capretti tenevano il muso appoggiato e non bevevano… e insomma tutte le cose, in un momento,
furono distratte dal loro corso.” (dal Protovangelo
di Giacomo)
è folgorante l’attimo che prende
e immobilizza tutte le emozioni
e le fatiche e i lasciti veloci
e tutto quanto vive di barlumi
cosa rimane? cosa si dispone
alla memoria che sconfigge il tempo?
ciò che è essenziale e oltre ogni dottrina
incarna lo stupore che ci avvolge
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