Stella e Raggio di Sole
Un giorno
la Luna incontrò una stella che si era smarrita. Aveva perso la sua luce e non
riusciva a stare nella notte. La Luna le chiese come mai si fosse persa.
Allora
Stella le raccontò di come un dì, all' improvviso, fosse stata attratta da un
bagliore magico che, misteriosamente, la attirava a sé. Era seducente, caldo e rassicurante e lei,
stanca delle fredde luci notturne, si lasciò condurre da quel raggio di
speranza. Lo seguì, fidandosi del suo istinto e delle sensazioni positive che
esso le infondeva. Camminarono insieme per un lungo tratto. Durante il tragitto
il raggio e la stella si conobbero ed ebbero modo di apprezzare l’uno le
qualità dell'altra. Il raggio vedeva la dolcezza e la voglia di brillare della
stella. La stella percepiva la tenerezza e l' insicurezza del raggio. Il raggio
le raccontava della sua esistenza, dei molti cambiamenti che aveva dovuto
affrontare nella vita, delle paure irrazionali e delle perdite subite. Sapeva
anche farla sorridere e, stranamente, riusciva a penetrare col suo sguardo nel
suo involucro mettendo a nudo la sua anima. Ma non si sentiva a disagio per
questo, anzi, era felice di scoprire un nuovo lato della sua essenza. Anche
Stella riusciva a guardare dentro al raggio e ad intuirne le emozioni e le
fragilità , lasciandolo sbalordito di questa abilità. Cammin facendo si
ritrovarono per mano. Il raggio, impaurito da quel contatto, indietreggiò
lasciando la stella sconcertata.
“Perché
hai lasciato la mia mano?”, chiese lei.
“Sei così
fredda e delicata che ho paura di bruciarti”, disse lui. Poi, avendo intuito
che Stella lo avrebbe seguito ovunque, aggiunse: “Io non sono solo come te. Io sto
con altri raggi e dove vado io tu non puoi venire. Ti bruceresti.”
La stella
provò un dolore sordo e lacerante. La sensazione di doversi staccare da
qualcosa di così complementare a lei la fece sentire di nuovo sola.
Poi il
raggio provò ad abbracciarla piano, delicatamente, per provare a sentire ancora
quella sensazione di amorevole illusione. Si bearono per pochi istanti di quel
sogno, poi lui si staccò e le sussurrò:
“Vedi...
laggiù... altri raggi come me. Io vado lì.”
La stella
capì che lui era un raggio di sole e non poteva andare con lui. Le loro nature
erano troppo diverse. Ma ormai si era persa e non sapeva nemmeno se voleva
ritrovare la strada di casa perché aveva conosciuto un calore mai provato
prima. Dopo essersi allontanata dal raggio di sole, errò per molto tempo da
sola, seguendo da lontano quella luce e quel calore. Non lo perdeva mai di
vista; era il suo riferimento in un universo di solitudine. Sapeva che le altre
stelle la cercavano ma lei preferiva restarsene lì, ai margini, tra la notte e
il giorno.
Anche il
raggio di sole la osservava da lontano sperando che non si avvicinasse troppo a
lui. Era bravo a vegliare su di lei con discrezione. In cuor suo sperava che
ritrovasse la strada di casa e la gioia di brillare nella notte. La stella
invece trascorreva il suo tempo a contemplare il raggio di sole che sembrava felice
di ciò che era. Sembrava...
Una volta
lui le aveva rivelato che, pur amando ciò che era e ciò che aveva, avrebbe
voluto essere un raggio unico che potesse bastare a se stesso, libero da
vincoli e responsabilità. Non era facile essere un raggio di Sole.
Ah, se solo
avessero potuto essere liberi insieme!
La Luna
ascoltò la triste storia di Stella e poi, con fare materno, prese la sua mano e
le disse:
“Sei un
astro fortunato, piccola stella! Hai conosciuto l'amore e il suo calore e ora
credi che questo non ti basti per andare avanti. Invece devi far tesoro di
questo dono e usarlo per infondere energia a chi ti sta accanto. Devi tornare
nel tuo cielo e brillare della tua luce con la forza e il calore che hai
ricevuto dal raggio di sole. L' amore e la gioia che hai sperimentato, anche se
per poco tempo, non li devi tenere per te perché, se lo farai, presto si
esauriranno. Se invece li alimenterai donandoli agli altri, questi non si
esauriranno mai e il raggio di sole vivrà con te per sempre.”
Queste
parole fecero improvvisa chiarezza nel cuore di Stella che non faceva che chiedersi
che senso avesse avuto l’incontro con Raggio di Sole. Prima di tornare a casa,
però, Stella chiese a Madre Luna:
“E Raggio
di Sole? Che ne sarà di lui? Se non mi vedrà più si preoccuperà per me.”
Madre Luna
sorridendo la rassicurò:
“Raggio di
Sole sarà felice per te sapendoti più forte. A volte l’amore è anche questo:
appartenersi senza cercarsi, sapersi vicini senza toccarsi.”
Stella si
incamminò con Luna per un tratto di strada, poi, ritrovata la strada di casa e
la fiducia in sé stessa, vi si avviò.
Raggio di
Sole percepì immediatamente che qualcosa era cambiato attorno a sé e sorrise
tristemente guardando alla Luna.
Con delicatezza e particolare sensibilità, Anna Vitale ci regala una fiaba sull’amore
che racchiude un insegnamento davvero prezioso: l’amore disinteressato,
incondizionato, è l’amore più profondo e più “difficile”, forse è il solo amore
autentico.
Stella e Raggio di Sole rappresentano l’egoismo, l’altruismo
e le mille e mille sensazioni e sfumature che proviamo tutti noi quando
proviamo per qualcuno un sentimento che inizia ad andare oltre l’amicizia.
Anna
Vitale ci rende subito partecipi della storia con dialoghi
illuminanti, mai banali, intensi. La sua scrittura è colma di bravura artistica
e di sapienza di vita, e ci offre un “mix” particolarmente godibile.
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