martedì 13 agosto 2013

"Versi per un arcobaleno peregrino": la recensione di Giuseppe Milite







Ecco la recensione critica del poeta Giuseppe Milite alla raccolta “Versi per un arcobaleno peregrino” di Lia Lo Bue, letta durante la presentazione qui ad Agropoli del 7 agosto, nell'ambito della rassegna "Liber da Mare Libri d'Amare".
Qui trovate le foto della manifestazione e qui tutte le info sull’opera.

L'apprensione per una presente, o magari temuta, futura solitudine, è costante, assidua, pressante. Irrorata continuamente, però, dalla speranza, dalla quale l'artista non si separa mai.
I suoi versi viaggiano come sopra onde, la prima li raccoglie, li fonde e li trasporta fluidi al lettore. La seconda è lì, già pronta e ne lascia sentire e pregustare il fragore. Un’altra e un’altra ancora poi, e come in un immaginifico ed irreversibile maroso, la sequenza infallibile, dà l'idea. 
Il fruitore di quest'opera  ha l'impressione di ritrovarsi immerso nell’immenso di affascinanti e magiche suggestioni. Il “Marinaio”, “moderno cavaliere”, così lo definisce e “l'Arcobaleno peregrino”, sono metafisici soggetti onnipresenti.
Saranno, del corso d’opera, rispettivamente l'illusione ed il magico auspicato risveglio o rifugio. I versi si susseguono irti e forti. La semantica, mai frivola, non perde una strofa. La tensione tende la corda al limite, ma mai la spezza. Nel contempo tiene l’equilibrio di parole, l'una a seguire l'altra. Mai stanche. Di sicuro palesano la metafora dell'animo di Lia, che, come sorpresa, da una non più fresca giovinezza, prepara se stessa al temuto cambiamento. Vedremo, reagirà. Come dimostrano i suoi versi. Come ha sempre fatto nella vita, e di sicuro, farà ancora.
Conscia che gli entusiasmi sono figli degli stimoli e delle novità, non trovandone nella realtà, con
l'immaginazione, sapientemente li crea. Il protagonista principale diviene l’alter ego fantastico, del probabile amore concreto e vivo, e lo strumento per dargli nuova vita.  Egli deve risvegliare opportunamente i sensi e le emozioni. Cosa v'è,  unque, di più adatto nell’intento, se non per una donna, che la figura, mitica ormai, del  “Marinaio” dalle mille spiagge, tradimenti e amori.
L’invenzione è pronta. Dolce a volte, prepotente e dominante in altre. Capace sempre, però, di dare stimolo alle tentazioni e alla trascendenza. Gli affianca poi, una figura salvifica, colorata di fresco, seducente e misteriosa: “l'arcobaleno”.  Sempre lì, pronto a proteggerla e trascinarla via con il suo fascino ipnotico, da ogni possibile dispiacevole occasione.
E così il "taumaturgico" esplode, si compie. La scena finemente creata attende di essere vissuta.
E lei magistralmente la vive.
È necessario che l'amore sia stregato e fortunoso per renderlo pieno, coinvolgente, trascinante, e lei così l’assolve: Ho incontrato per caso e per fortuna un marinaio e mi sono lasciata stregare da lui”; lo sconcerto, ingrediente indispensabile per stimolare l’attenzione è affidato a evidenti ossimori, di tutti uno: Sei la presente assenza di ogni giorno, il perfetto ideale continuamente irreale”; lo spazio concesso continuamente all’immaginazione con la platonica onnipresenza, ancora: e il tuo sapore è sogno anche quando sei vero”; l’ambiente surreale e il desiderio di trascendere, poi, con i versi de “la nebbia”, che antonomasticamente distorce i sensi. Che crea un indefinito tempo. Che porta via dalla realtà, ma non illude. Che non allontana mai abbastanza la certezza, che la realtà crudele, la spunterà all'oblio:
 “Ho vagato felice nel fitto fumo infinito della nebbia”; e segue: “Quando la nebbia naturalmente si è diradata, il sogno è svanito”.
Gli ingredienti ci sono tutti, e sono, ognuno da gustare lentamente. Come il galateo insegna, in rigoroso silenzio e a bocca chiusa, ma nello specifico aggiungo: a mente molto aperta.
E concludo infine: Lia crea questa piazza di carta, “Arcobaleno Peregrino”, e poi vi espone, candida e spudorata, la sua anima e se stessa, senza indugi ne remore. Il lettore attento non smetterà, nel corso della lettura, di raccogliere i frutti che l'autrice ha sapientemente seminato, lungo il percorso sinuoso dei suoi versi.

Giuseppe Milite


1 commento:

  1. non mi viene nessun altro commento oltre a GRAZIE.
    LIA LO BUE

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