venerdì 20 giugno 2014

I RACCONTI DI VENER dì - Ermanno Crescenzi



I Tg e noi

Autore: Ermanno Crescenzi

Secondo  i dati del Censis del 2011, l’80,9% degli italiani fa ricorso ai Tg come principale fonte di informazione. È chiaro, quindi, quanto sia determinante la tv per manipolare l’informazione controllando, direttamente o indirettamente, i direttori dei principali Tg nazionali e attraverso questi creare un’opinione pubblica accondiscendente e appiattita sulle posizioni del potere vigente. L'opinione pubblica è fondamentale per la stabilità di un sistema.
Le agenzie che forniscono le informazioni sono supportate da agenzie di propaganda, soprattutto americane (Heritage Foundation, American Enterprise Institute, Manhattan Institute), che pianificano cosa rendere noto ma soprattutto “come" dare informazione. La maggior parte delle persone credono che i Tg informino su ciò che accade nel mondo, e inorridiscono di fronte al solo pensiero che possano essere utilizzati per manipolare le loro opinioni.
Riflettiamo un momento sui nostri comportamenti abituali: ogni qualvolta ci viene raccontato un fatto accaduto ad una persona di nostra conoscenza o un personaggio della nostra città, domandiamo a colui che riporta la notizia, se non era presente, la provenienza dell’informazione; questo perché riteniamo che la credibilità della notizia dipende dall’attendibilità della fonte. Avete mai sentito un solo tg che abbia menzionato la provenienza, le fonti delle loro notizie? Siccome la risposta è no, appare chiaro che dovremmo almeno diffidare o comunque verificare con mezzi diversi dalla tv l’informazione che ci viene fornita, per formarci così un’opinione dei fatti più vicina alla realtà. Raramente lo facciamo, non solo per mancanza di tempo ma soprattutto per pigrizia. Sul fertile terreno della nostra indolenza l’informazione pianta il seme della manipolazione con tecniche sempre più affinate e subdole.
Eccone alcune:
Effetto gregge: Viene usata per convincere i pubblico che un programma è espressione di un irresistibile movimento di massa e che è nel loro interesse unirsi.
Ottenere disapprovazione: questa tecnica viene usata per portare il pubblico a disapprovare un’azione o un’idea suggerendo che questa sia popolare in gruppi odiati, temuti o tenuti in scarsa considerazione dal pubblico di riferimento.
Banalità scintillanti: è una tecnica in cui vengono usate parole con un’intensa carica emotiva, così strettamente associate a concetti o credenze di alto valore (l’amore per la patria, la casa, la libertà, l’onore) che portano convinzione senza supportare informazione o ragionamento.
Transfer: tecnica di proiezione di qualità positive o negative (lodare o condannare) di una persona, entità oggetto o valore (individuo, gruppo, patriottismo) ad un altro soggetto per rendere quest’ultimo più accettabile o per screditarlo.
Testimonianza: le testimonianze sono citazioni, dentro e fuori contesto, dette specificamente per supportare o rigettare una certa politica, programma, personalità. La reputazione (esperto, figura pubblica rispettata) dell’individuo che rilascia la dichiarazione vengono sfruttati per fare in modo che il pubblico accetti le opinioni e le convinzioni dell’autorità come fossero sue.
Queste tecniche sono solo alcune di quelle quotidianamente utilizzate dall’industria della manipolazione dell’informazione, per rendere i telegiornali sempre più simili a rotocalchi di una realtà che non è quella in cui viviamo, sempre più orientati allo spettacolo, all'appiattimento e alla banalità.
Finché il potere mediatico sarà nelle mani di chi vuole un sistema politico-economico basato sulla legge del più forte e sul controllo dei popoli,  è ingenuo credere che le risorse umane, spirituali e culturali degli individui, stiano ricevendo impulso alla loro libera realizzazione. Le sottili tecniche di coercizione, di diseducazione sono dirette contro ognuno di noi, come un ulteriore affronto alle nostre menti e alla nostra dignità di cittadini.

Ermanno Crescenzi condivide con noi un breve saggio dedicato ad un argomento che studia da molti anni: quanto e come l’informazione televisiva influenza l’opinione pubblica? Non è una domanda di poco conto, tutt’altro, dato l’ormai enorme potere invasivo del mezzo televisivo nella nostra vita.
Dar per scontato che “è vero perché lo ha detto la tv” è molto pericoloso: di fatto delega a persone a noi estranee, guidate da interessi tutt’altro che sani e dichiarati, di accedere alle nostre sfere private emotive e mentali.
In altre parole, Ermanno Crescenzi ci fa notare che con cuor leggero deleghiamo un enorme potere che dovrebbe essere solo intimo a persone che nemmeno conosciamo. Non esiste né potrebbe esistere l’informazione oggettiva: prima ce ne renderemo conto e prima ci riprenderemo quell’ “individualità” che appartiene solo a noi stessi.

Per contattare l’autore: ermanno.crescenzi@virgilio.it


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