Cosa sono gli Archetipi? Come possiamo migliorare la nostra vita approfondendone la conoscenza? Questo tipo di conoscenza può avere concrete ricadute positive nella nostra quotidianità? Edoardo Conte, facilitatore spirituale e trainer di laboratori creativi, vi invita al nuovo corso che curerà presso la libreria indipendente L'ArgoLibro ad Agropoli (SA) dal 7 novembre al 19 dicembre, i martedì dalle ore 17:00 alle ore 19 e 30.
Ecco una nuova recensione che la Professoressa Anna Giordano ha dedicato alla più
recente raccolta di racconti di Laura
Vargiu, giovane scrittrice e poetessa sarda.
I luoghi vissuti
Un
proverbio popolare dice che chi viaggia ha molto da raccontare, e conoscere
nuove realtà è una forma di costruzione della vita in forma ciclica, che
ricalca l’andamento dell’esistenza umana fatta di nascita, crescita interiore,
morte. Un percorso che l’autrice ha inteso rappresentare con le sue piccole
storie che a loro volta raccontano il suo viaggio interiorizzato, meditato e
sviluppato su terre bagnate dal Mediterraneo, luoghi di incanto.
Leggere
avventure, sogni di viaggi è sempre un’avvincente emozione, in cui riemergono occasioni
che consentono di poter scoprire mondi e popoli diversi. Viaggi - Racconti Mediterraneidi Laura Vargiu è una raccolta di
varie ed originali storie che di volta in volta si leggono e si sviluppano,
progrediscono di una forza e di una intensità sempre più profonda sia
stilisticamente che emotivamente. Nel testo sembra che i luoghi siano occasioni
per esprimere sofferenze, malinconie, desideri, illusioni che rimangono fermi
nella memoria del lettore, come l’autrice intende trasmettere, consegnare. Nel
corso della lettura dei vari racconti, si è sempre più certi che, nell’attesa
di una possibile evoluzione delle situazioni descritte, verso una ricerca di una
nuova condizione di vita e di un possibile riscatto, ciò non accade. Spesso
sono storie tristi e pregne di malinconia, nella attesa e nel desiderio dei
protagonisti di serenità e di pace. Nell’incipit del primo racconto si
evidenzia il leitmotiv che pervade le altre
storie, è quella sorta di sofferenza dell’animo umano che si identifica nella
natura e in tutto ciò che la circonda: Una pioggia malinconica e intermittente era
caduta durante le prime ore della mattina e la sabbia era ancora bagnata. È un filo rosso che si insinua nel pensiero del lettore, è come un accoramento
che i vari racconti gli trasmettono, come laconici flash emotivi che emozionano
e travolgono l’animo, sempre versopiù
liete scoperte.
Il
desiderio del proprio paese di origine è il sentimento primario che domina il
cuore dell’emigrante e che diviene un sogno struggente.La nostalgia del luogo
natio pervade i pensieri, le meditazioni dei personaggi che non si confondono
con i viaggiatori. I turisti contemplano il luogo visitato, i protagonisti di
queste storie meditano il luogo vissuto.
Molto
piacevole e scorrevole è il racconto che rievoca il ricordo di un padre
viaggiatore sempre pronto a prendere l’ormai
logora valigia di cuoio marrone che da ogni viaggio ritornava ricolma, oltre
che di camicie e calzini sporchi stipati alla rinfusa, anche di emozioni,
ricordi e, soprattutto, nuovi progetti di partenze.
Viaggi
della speranza, viaggi imposti, viaggi che descrivono altri luoghi, altri
popoli, altre culture del Mediterraneo, sono racconti che rappresentano viaggi
immaginari nella cruda realtà; sono piccole
grandi storie raffinate e di pacata tristezza che struggono il cuore; pregne di
intensità emotiva che si esprime in descrizioni e visioni di situazioni e
condizioni reali e fantastiche che assorbono l’attenzione del lettore e
stimolano la sua curiosità sollecitando la sua fantasia.
Racconti
da leggere e rileggere per scoprire sempre di più i luoghi della coscienza,
della meditazione dei protagonisti ed anche la propria.
Giuseppe
D'Ambrosio Angelillo: un grande amico, poeta, libraio e editore di strada.
I libri delle edizioni Acquaviva sono piccoli gioielli che Giuseppe vende per
le strade di Milano.
Adesso Giuseppe non sta bene. Ha avuto un'emorragia cerebrale ed è in coma.
Aiutiamolo, e soprattutto aiutiamo la sua famiglia, comprando uno dei suoi
libri direttamente dalla pagina eBay. Basta con le parole e avanti con un grande e
unico gesto di solidarietà. (Nicola Vacca) AGGIORNAMENTO dell'8 novembre: Purtroppo due giorni fa Giuseppe è morto, non ce l'ha fatta a riprendersi. Qui trovate un lungo articolo di "Acquavivapartecipa.it" dedicato alla sua splendida figura. La vendita on line dei suoi libri continuerà.
Un libro fatto di suoni veloci, immagini predaci che ti
prendono a pugni e graffiano la cornea: i personaggi di Elvira Morena sono
cinematografici, ti parlano da uno schermo enorme nella piccola stanza in cui
sei rannicchiato a leggere, e scompaiono leggeri, senza che tu possa, come nei
romanzi cui siamo abituati, farli tornare indietro.
"Brutta faccènna, 'a guera": una
toccante, profonda condanna di tutte le guerre, a tutte le latitudini.
Parole di Riccardo Sanna, voce di Chiara De Gregorio, musica di Benedetto Cortellesi, arrangiamenti di Francesco Caramia.
BRUTTA
FACCENNA, 'A GUERA
(Poesia scritta la notte
del 14 novembre 2015)
Dormi bimba, piccoletta
tiette stretta ‘sta bamboletta
accarezzala cor còre
che de fòra oggi piove.
Dormi fijia, dormi amore
che de guera er monno mòre
strigni forte ‘st’amichetta
pija sonno, fallo ‘n fretta.
C’ho paura che ‘sti botti
te spaventino le notti
C’ho paura, fijia mia
che tu perda l’allegria.
Dormi stella, te scongiuro
sogna er sogno più sicuro
nun fa caso a ‘sto macello
a li spari, a ‘sto bordello.
Poi tu ‘n giorno capirai
che la vita so’ tanti guai
che te sveji cor sorriso
e quarcuno già l’ha ucciso.
Te disponi ar cambiamento
ma poi trovi appiattimento.
Fai la fila pe’ ‘na pagnotta
e c’è ‘n fijio de ‘na mignotta
che scavarca tutta la gente
perché a lui ‘gne frega gnente…
Dormi sole, senti a me
fòri piove, nun fa pe’ te
‘sto casino se chiama guera
che t’affossa sottotera
T’assicuro c’ho paura
nun c’è còre, ma bruttura.
Noi coremo, ‘p’annà dove?
Me lo chiedo, dorce amore.
Ma ‘ndo sta’ ‘sto gran futuro?
Ma ‘ndo sta’ l’òmo maturo?
Viene voja de scappà
d’annà ortre, nell’ardilà
chiede a Dio che fine ha fatto
dije ‘n faccia “sei distratto!”.
Dormi bimba, piccoletta
tiette stretta ‘sta bamboletta
daje ‘n bacio
portala via
poi riccontaje ‘na bucia:
“Gira, gira, girotonno
che bellezza ch’è ‘sto monno…”
“Quando in certe parti del mondo vedo lo sguardo
triste di milioni di bambini, sento il dolore di tutte le scapole a cui sono
state tolte delle ali.” (Fabrizio
Caramagna)
- le poesie di Franco Fortini,
Cristina Campo e Iolanda Stellato;
- il racconto di Elisabetta
Mattioli;
- l’articolo di Giuseppe Salzano;
- spazi dedicati alle pubblicazioni de
L’ArgoLibro «Due mondi una vita e novissimi stornelli» di Tommaso
Mondelli, «Le parole degli amanti» di Sergio Marchetta, «Dissoluzione
dell’ego» di Carmine Mondelli;
- informazioni sugli incontri dedicati
ad artisti del Novecento e curati dal critico letterario Nicola Vacca (clicca
qui);
- news sugli eventi di ottobre che si
terranno presso la Libreria L’ArgoLibro (spazio web
dedicato www.largolibro.blogspot.it) di Agropoli e a Salerno;
- informazioni per aderire ai concorsi
aperti a coloro che vogliono essere pubblicati sul Segnalibro (clicca qui);
…e ancora curiosità, news, aforismi…
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