Distesa
estate,
stagione
dei densi climi
dei grandi
mattini
dell’albe
senza rumore –
ci si
risveglia come in un acquario –
dei giorni
identici, astrali,
stagione
la meno dolente
d’oscuramenti
e di crisi,
felicità
degli spazi,
nessuna
promessa terrena
può dare
pace al mio cuore
quanto la
certezza di sole
che dal
tuo cielo trabocca,
stagione
estrema, che cadi
prostrata
in riposi enormi,
dai oro ai
più vasti sogni,
stagione
che porti la luce
a
distendere il tempo
di là dai
confini del giorno,
e sembri
mettere a volte
nell’ordine
che procede
qualche
cadenza dell’indugio eterno.
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