Orrido Vacuo
Autrice: Martina Crapanzano
Il cuscino, caldo e umido di
sudore, mi sveglia controvoglia, i miei occhi però non sono ancora pronti ad
aprirsi, non ci riescono nemmeno: forte l’insana sensazione di torpore. Vorrei
alzarmi, vorrei, ogni mio arto si affatica nel tentativo, ma qualcosa lo rende
vano. I miei occhi devono aprirsi, devo comprendere! Con enorme fatica riesco a
ottenere un contatto visivo con la stanza, l’immagine che mi si proietta è
offuscata, sbatto le palpebre lesinando nitidezza, e via via tutto inizia a
definirsi. La luce penetra dolcemente dalla fessura che la finestra generosa mi
offre e ciò che colgo, rimanendo spiazzato, è che i mobili, che dovrebbero essermi
familiari, non lo sono, realizzo che niente in quella stanza mi appartiene. La
mia pelle riprende sensibilità, ciò che percepisce non è il confortante cotone,
ma pungente e irritante lana. Dove mi trovo? Come sono finito qui? La tensione
mi irrigidisce, non riesco più a mantenere la calma. Mi divincolo con rabbia,
ma sia i polsi che le caviglie sono bloccati. Sono legato, immobilizzato, in
una stanza che non è la mia, senza sapere perché! Inizio a urlare, urlo, urlo!
Non capisco, non capisco. A causa dei violenti movimenti e del sudore, polsi e
caviglie iniziano a scorticarsi, li sento bruciare. Non ho mai provato un dolore così impotente. Silenzio: solo dei passi che lentamente si avvicinano.
La giovane Martina Crapanzano racconta di un
risveglio drammatico di cui ci si rende conto gradualmente, insieme al
protagonista; l’immediata empatia che si viene a creare è il primo aspetto da
registrare. Attraverso varie sensazioni registrate dal tatto, c’è un “crescendo
di conoscenza” dell’ambiente circostante, anche se non è una conoscenza che può
calmare; al contrario, allarma sempre di più.
Il senso dell’orrido
è legato allo spaesamento e all’impotenza, e Martina Crapanzano riesce a comunicare perfettamente entrambe
queste condizioni; non esplicitamente, ma con la descrizione secca e precisa di
vari particolari: l’umidità del cuscino, l’estraneità dell’ambiente, l’irritazione
dovuta alla lana, i lacci che scorticano polsi e caviglie. E, infine, i passi anonimi
e freddi che si avvicinano, unica possibile fonte di risposta alle domande che
inquietano.
Tutto è ancora
in divenire, con un finale aperto e – proprio per questo – anch’esso inquieto.
complimenti alla giovane autrice, sono rimasta entusiasta dal suo scritto, ha una capacita' di raccontare le cose veramente sublime ti rende partecipe di cio che sta accadendo.
RispondiEliminaCredo sia uno dei pochi racconti del vener di che mi abbiaino colpito positivamente.Spero di poter leggere altri scritti di questa autrice.....complimenti vivissimi è stato bello leggerti.....giusy
complimenti mi ha appassionato ......forse ero io il protagonista.....complimenti martina
RispondiEliminaandrea
hai saputo attirare la mia attenzione ...mi hai lasciata senza fiato......è credimi nn accade quasi mai ...brava
RispondiEliminastella
BRAVISSIMA,MI HAI TRASFERITO LE STESSE SENSAZIONI DESCRITTE. ERA DA TANTO CHE NON PROVAVO, ATTRAVERSO UNA LETTURA,
RispondiEliminaEMOZIONI COSI' FORTI. SE SCRIVI LA 2° PUNTATA FAMMELO SAPERE.... SONO CURIOSA DI SAPERE DI CHI ERANO QUEI PASSI.
CIAO, SILVANA
credimi ma mi sembra di rivivere un incubo....
RispondiEliminabrava........continua A SCRIVERE ....sei in gamba......spero ti daranno altre possibilita di scrivere e a noi di leggerti
francesco
mi lasci sempre di stucco.. quando scrivi, riesci a far vivere a chi legge ciò che hai messo nero su bianco!!!!
RispondiEliminaNon ho parole per ringraziarvi. Mi avete emozionata... Amo scrivere e sapere di essere riuscita a trasmettere qualcosa per me è il traguardo più grande.
RispondiEliminaGrazie a tutti ANCORA!
Martina Crapanzano
Letto e riletto più volte....devo dire che in me ha suscitato delle sensazioni particolari, quasi dei brividi, di paura ma nello stesso di bravura da parte dell'autrice, Martina che ha descritto, con molta attenzione e particolarità un risveglio quasi angoscioso da lei provato in un ambiente a lei sconosciuto. Comunque falle i miei migliori complimenti, mi è piaciuto tantissimo, molto scorrevole anche nel leggerlo.... continua a scrivere per me sarà un piacere leggerti. patrizia
RispondiEliminaperfetto uso delle parole,i dettagli sono stati descritti alla perfezione.
RispondiEliminaIl lettore viene introdotto nella scena senza neanche accorgersene.
Complimenti per il lavoro.
Ada Barbanera.
Ho apprezzato innanzitutto la notevole dimestichezza nella resa delle percezioni sensoriali, dalle tattili alle uditive, soprattutto le prime: intravedo un potente rimando metaforico che pone al centro della riflessione l'essere umano e la sua sofferenza come condizione esistenziale privilegiata che si manifesta in modo oppressivo e ci lega impedendoci, in apparenza, ogni possibile uso del libero arbitrio.
RispondiEliminaA mio avviso, quindi, rintraccio un'opera di denuncia non solo dell'attuale condizione contemporanea, comunque in continuità con la tradizione letteraria più celebre, ma la precarietà, esaltata più che mai, l'incertezza, costituiscono un substrato critico che può instillare in ciascuno di noi una motivazione inedita e propositiva adatta a sostanziare l'esperienza della vita, consentendo il trapasso verso una dimensione più pura e consapevole dell'agire. Da lettore mi sento come un novello "Übermensch" condotto attraverso la suspense e il gusto del brivido che in alcuni tratti mi ricorda Poe, verso il finale sospeso che desidero interpretare coerentemente alla lettura da me proposta: passi minacciosi allucinati? Oppure di un generico essere? O forse la nostra stessa coscienza personificata pronta al giudizio? Oppure ancora un essere non meno precisato e demoniaco, umano o divino, accorso non per fare del male fine a se stesso ma per verificare ed attuare una cura radicale capace di alimentare il riscatto etico da attuare nella quotidianità? La domanda rimane aperta: la risposta sta a ciascuno di noi.
Con l'augurio di sempre migliori traguardi, con sincera stima ed affetto profondo.
Giuseppe
io non sono bravo a scrivere come tutti gli altri lettori specialmente quest'ultimo ....ma voglio solo dire che sei veramente molto brava martina ....mi piacerebbe rileggerti
RispondiEliminagrazie per quello che ci hai trasmesso
sergio
Cara Martina sei veramente brava, cosa e dove posso leggerti, da quanto tempo scrivi? Sei fantastica. complimenti.
RispondiEliminas. luca
brava, brava, bravissima, ho vissuto la tua descriscrizione. complimenti, continua cosi'.
RispondiEliminamaria
Wow, non mi sarei mai aspettata tutto questo! Io scrivo da quando ho 15 anni, adesso ne ho 22, sono una novellina, e, a parte questo racconto, non ho altro sul web, nonostante il mio computer e innumerevoli quaderni siano pieni di abbozzi narrativi. Un ringraziamento speciale va a voi, per una scrittrice non c'è gioia più grande di sapere di essere riuscita a condividere qualcosa con i suoi lettori e vorrei approfittare per ringraziare anche Occhi di Argo per l'opportunità, in pochi sono così seri e disponibili, ne ho avuto la prova in questa mia breve esperienza. Avrei voluto rispondere a ciascuno, ma non vorrei essere prolissa, per qualsiasi cosa la mia mail è segnalata sotto il racconto. Un bacio affettuoso a tutti
RispondiEliminaMartina Crapanzano
ho VISTO, attraverso la tua descrizione la stanza, con mobili, finestra e un letto con un corpo impotente da cui si percepisce paura e ribbellione. Brava hai coinvolto il lettore, Non e' una cosa da poco, al giorno d'oggi tutti scrivono ma!!!!!
RispondiEliminaLAURA P.
OLTRE AD ESSERE BRAVA SEI PURE MODESTA,SEI FANTASTICA.
RispondiEliminaMARIA
è veramente uno scritto impressionante!
RispondiEliminaper me che è difficile emozionarmi con uno scritto in una lingua che non è la mia lingua madre, ci sei riuscita Martina!
Se nota cuándo alguien tiene talento para escribir. Perfecta descripción de la situación, del drama de una situación en la que no sabes que haces allí.
non farci aspettare troppo tempo per il prossimo!
no nos hagas esperar demasiado tiempo al próximo!
complimenti Martina!
Xabi
Brava! Facile da leggere. Ti trasporta.
RispondiEliminaCOMPLIMENTI, HO POTUTO NOTARE CHE NON SONO IL SOLO. DI SOLITO NESSUNO SCRIVE COMMENTI QUANDO I CONTENUTI MANCANO. MA QUI C'E' TANTO. HO VISTO CHE SEI MOLTO GIOVANE, CONTINUA PER LA TUA STRADA ARRIVERAI IN ALTO, MOLTO IN ALTO.
RispondiEliminaLUCA S.
cara signorina martina devo farle i miei complimenti per il suo scritto.....sembra cosi reale come se fosse stato gia vissuto... sono un patito di racconti ne ho letti tantissimi....ma devo dirle che il suo pur di breve estensione ...mi ha reso partecipe di cio che racconta ho vissuto io stesso come protagonista.......sono molto onorato di avermi dato la possibilita di conoscere l suo modo di scrivere il suo racconto e' veramente sublime spero che gli occhi di argo e anche altre case editrici le diano la possibilita' di deliziarci con i suoi racconti.
Eliminasinceri ringraziamenti
carlo maria davide della rocca
Complimenti,sei giovanissima e tanto brava.
RispondiEliminacontinua a scrivere, aspetto il prossimo.
continuero' a seguirti su questo sito.
a presto,
lidia silana
Complimenti. Mi è piaciuto davvero tanto. Avvincente intrigante e con molta suspance! Quando il resto?.
RispondiEliminaAlessandro.
emaill de iolanda jacondino
RispondiEliminale busceda iolanda iacondino contacto email ,su family
RispondiEliminaho letto tutti i commenti che le persone hanno fatto sul tuo racconto.......credo che forse qualcuno sia esagerato.....cmq sei bravina......
RispondiEliminarosaria m
Ciao Rosaria, grazie per l'attenzione; sono un'esordiente e ho molta voglia di imparare. Se hai qualche consiglio mi farebbe molto piacere leggerti.
EliminaA presto
Martina
Ps: scrivi anche tu?
non scrivo ma leggo........troppo corto il tuo racconto........o magari avevi un obbligo di battute da rispettare, se fosse stato piu lungo sarebbe stato piu entusiasmante......scusa ma è il mio pensiero
RispondiEliminam rosaria
E'vero, sarebbe stato interessante, un racconto più lungo, perche' e' avvincente, ma come tutti sappiamo, perchè leggiamo, martina era legata sicuramente a rispettare un certo spazio. se segui questo sito, m. rosaria, dovresti saperlo. io dico a Martina, brava, perchè è giovane, perchè ha tanto entusiasmo, perchè è giusto continuare su questa strada, l'esperienza e la costanza nel tempo daranno sicuramente buoni frutti.
RispondiEliminalidia silana
ciao mi è capitato per caso entrare su questo sito e ho trascorso parecchio tempo a leggere tutto cio che è stato pubblicato, devo dire che tra i vari racconti pubblicati il tuo è di un certo effetto.......sai cogliere veramente lo stato delle cose nei minimi particolare senza trascurare nulla....tutte e' importante nel tuo racconto e dettagliato come se tu volessi rendere il lettore protagonista di cio che accade.
RispondiEliminaBrava complimenti spero di leggerti ancora
continua cosi......
lucia castrobene
La scrittura è l’ignoto. Prima di scrivere non si sa niente di ciò che si sta per scrivere e in piena lucidità. E’ l’ignoto di sè, della propria mente, del proprio corpo. Non è neppure una riflessione, scrivere è una facoltà che si ha fuori di noi, parallelamente a noi, di un altro che appare e si fa avanti, invisibile, dotato di pensiero, d’ira, e che talvolta, per questo stesso motivo, è in pericolo di rimetterci la vita. Lo scritto arriva come il vento, è nudo, è l’inchiostro, è lo scritto, e passa come niente altro passa nella vita, niente di più, se non la vita stessa........e tu lo hai fatto
RispondiEliminadaniela p
complimenti davvero per il racconto...mi ha davvero catturato ed incuriosito!!!!
RispondiEliminaBrava , profonda e reale ,una situazione che spaventa ed intriga, la senzazione di vissuto ti prende fortemente.
RispondiEliminaContinua e stupiscici
Susanna
racconto essenziale ma pieno di dettagli, sentimenti,paura, stati d'animo....complimenti
RispondiEliminadovresti avere uno spazio tutto tuo per poterti leggere sempre......o gia esiste e noi lettori nn lo sappiano, se è cosi mettici a conoscenza. Grazie
luciano s.
molto avvincente
RispondiEliminacomplimenti
simona
scrivere facendo rivivere ad occhi aperti queste sensazioni non è da tutti, solo leggendo il nome della rosa ho visto in anteprima quello che il film diede anni dopo, brava martina, continua a far scrivere la tua anima.
RispondiEliminajohnny
è stato come vivere un incubo ed io adoro gli incubi..... brava
RispondiEliminamorena cali
martina perche nn hai piu scritto pensavo di trovare un altro racconto entusiasmante
RispondiEliminaclaudia
Ciao a tutti, grazie per gli affettuosi commenti. Anche a costo di sembrare ridondante: GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE! Avevo il piacere di condividere con voi l'apertura del mio blog. Il link è http://escribidora06.wordpress.com/
RispondiEliminaA presto
Vi aspetto!
MC
molto bello questo scritto........sono entrata per caso e mi sono soffermata sul tuo scritto visto i tanti commenti .......tutti devo dire giustificati.....dalla tua bravura nel saper dettagliare tutto cio che accada
RispondiEliminamario francesconi
Scontato, dal tema allo stile narrativo.
RispondiEliminaPer due volte ha commentato da anonimo; da scrittore e lettore non la ritengo una cosa molto corretta; posto che ognuno è libero di pensarla come vuole, personalmente il modo in cui si esprime mi fa rimanere l'amaro in bocca.
EliminaMartina Crapanzano ha risposto alla sua spigolosità con un garbo che io non sarei riuscito a sfoderare.
Gentile Anonimo, la ringrazio per aver letto il mio racconto e mi dispiace l'abbia trovato scontato. Trovo interessanti le critiche costruttive e mi piacerebbe potesse ampliare il suo commento per permettere di migliorarmi. La ringrazio ancora
RispondiEliminaMartina Crapanzano
Complimenti per il racconto bello intrigante avvolgente attimi di pura paura complimenti ancora
RispondiEliminaGrazie Valerio! :)
EliminaCertamente. Personalmente basta una semplicissima domanda: cosa è cambiato in me dopo aver letto questa operetta? Qualcosa è andato via?Trovo dentro me qualcosa di nuovo?
RispondiEliminaSe la risposta è negativa, personalmente, la trovo inutile.
Mi dispiace che non le sia rimasto niente, la prossima volta mi impegnerò per riuscire a trasmettere in maniera più evidente le emozioni, non solo, ma anche dare spunti di riflessione.
EliminaLa ringrazio per il suo commento!
Martina
E' una vera fotografia della paura e del dolore che dal personaggio raggiunge inesorabilmente il lettore.
RispondiEliminaComplimenti Martina , un eccellente brano che denota oltre alla bravura narrativa , che possono avere tanti , doti di psicologia , sensibilità e capacità di comunicazione che distinguono un vero scrittore da un buon correttore di bozze e fanno la differenza per chi vuole farsi leggere . Vedo che sei molto giovane e Ti faccio i miei più sinceri auguri. Io non sono più tanto giovane , di libri ne ho letti tanti ed il Tuo brano anche se breve è un eccellente dimostrazione della Tua bravura. Complimenti . Gianni Valitutto
La ringrazio Signor Valitutto,
RispondiEliminail suo commento mi emoziona e mi rende felice! Fa sempre piacere quando scopri che ciò che fai colpisce qualcuno... spero sempre di migliorarmi e commenti come questo mi permettono di crederci!
A presto
Martina Crapanzano
Complimenti, se mi posso permettere un piccolo appunto che nulla toglie al risultato, cercherei di avere un testo leggermente meno firito, con meno aggettivi a volte ridondanti, ciao
RispondiEliminaMi hai incantata..sei davvero brava..non leggo mai ma mi sa le da oggi in poi lo farò.. baci
RispondiEliminaMary
Grazie mille Mary, è una grande soddisfazione sapere di aver riavvicinato qualcuno alla lettura! A presto
EliminaMartina